Anno | 2009 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Tom Ford |
Attori | Colin Firth, Julianne Moore, Nicholas Hoult, Matthew Goode, Jon Kortajarena Paulette Lamori, Ryan Simpkins, Ginnifer Goodwin, Teddy Sears, Paul Butler (II), Aaron Sanders, Keri Lynn Pratt, Nicole Steinwedell, Ridge Canipe, Nicholas Beard, Brad Benedict, Jenna Gavigan, Brent Gorski, Adam Gray-Hayward, Marlene Martinez, Paul Butler (II), Alicia Carr, Lee Pace. |
Uscita | venerdì 15 gennaio 2010 |
Tag | Da vedere 2009 |
Distribuzione | Archibald Enterprise Film |
MYmonetro | 3,39 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 gennaio 2015
Los Angeles, 1962. George Falconer è un uomo solo, professore inglese di letteratura all'università, che ha perso in un incidente il compagno amato da sedici anni. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 3 candidature a Golden Globes, 2 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 4 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, a AFI Awards, In Italia al Box Office A Single Man ha incassato 1,2 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Los Angeles, 1962. George Falconer è un uomo solo. Professore inglese di letteratura all'università, George ha perso in un incidente il compagno amato da sedici anni. Incapace di reagire al lutto e all'afflizione, riordina carte, oggetti e sentimenti e decide di togliersi la vita con un colpo di pistola. Proveranno a "ripararlo" e a trattenerlo sul baratro, Charley, una vecchia amica delusa e disillusa, e Kenny, uno studente disponibile e sensibile. Spiegati i missili nucleari a Cuba e puntata l'arma alla tempia, la "crisi" pubblica e privata è destinata a esplodere o a rientrare.
Una cravatta, un paio di gemelli, un paio di scarpe, una lettera, due lettere, un vestito regalato e poi indossato, un libro mai chiuso, un disco ascoltato: oggetti scoperti dalla macchina da presa di Tom Ford, abbandonati nelle inquadrature come indizi, tracce, segni, impronte del destino. Quello di un uomo rimasto solo con ciò che resta di ogni storia e di ogni amore, non il corpo di chi li ha vissuti e consumati ma le cose che lo hanno messo in comunione con l'altro da sè. Lo stilista statunitense che ha rilanciato le case di moda Gucci e Yves Saint Laurent debutta alla regia, impeccabile come un paio di Oxford lucidate a specchio.
Trasposizione del romanzo omonimo di Christopher Isherwood, A single man è un film di oggetti, colori, spazi, suoni, che funzionano come "luoghi" in cui le vite si incrociano e si separano, in cui il desiderio ha lavorato e continua a lavorare, raccontando dentro un frammento tutte le storie (d'amore) possibili, tutte le storie del mondo. Sospeso dentro l'ultimo giorno di un uomo e dentro la perfezione formale del suo décor, A single man è un mélo intessuto di atti mancati e infiniti (rim)pianti. Fermamente agganciato a un presente che non ha alternative, nel (melo)dramma di Ford la dialettica dei sentimenti resta prigioniera di malinconiche allucinazioni retrò o di fughe in avanti verso un tempo scaduto. Il professore di Colin Firth, portatore di un dolore universale, vive (e muore) nell'attesa del ricongiungimento all'amato. I due amanti sono corpi a distanza destinati a riunirsi in un bacio e dentro una fotografia che riesce a scolpire i colori anche nel buio e nel fuori fuoco. Il lutto è allora lo spirito della scena, espresso in termini di dolore e obbediente all'imperativo melodrammatico della dismisura, degli eccessi e delle ferite.
Senza esaurire i contenuti nel glamour di superficie, A single man si sottrae alle polarizzazioni manichee del melodramma, riuscendo emotivamente ancora più insostenibile. La "guerra fredda" che ossessionava gli americani negli anni Sessanta è sgelata e infiammata dalla fotografia di Eduard Grau e dalla musica (addizionale) di Shigeru Umebayashi (In the Mood for Love), sublimi orchestratori di note e luci, ossessionati, come il protagonista, dalla bellezza e dall'armonia perduta. Colin Firth, lubrificato dalle lacrime, è un corpo assediato da un sentimento di resa e agitato da pulsioni di morte, che si rivela parlando e patendo dentro gli abiti di Tom Ford.
È l'uomo solo che non rifiuta mai la gioia e neppure la sofferenza. L'attore inglese lascia magnificamente affiorare la verità del personaggio, abbandonando la pesantezza della corporeità e facendosi assolutezza del sentire, offrendosi come frontiera dell'amore e aspettando la morte sazio di vita.
L'inutilità della vita senza affetti, la lotta dell'uomo solo contro il resto del mondo, la maschera di perfezione che tutti noi siamo costretti ad indossare per piacere ed essere accettati dagli altri: sono i temi di questo film, che emoziona e fa soffrire seguendo il tormento di questo professore, magistralmente interpretato da Colin Firth, la cui vita finisce nell'attimo stesso in cui perde il suo [...] Vai alla recensione »
Un uomo solo Giorgio, professore universitario, che ha perso il suo compagno in un incidente stradale dopo 16 anni di convivenza. Il film è il racconto di questo dolore. Composto e disperatamente silenzioso. Il dolore è nelle cose che rimangono di lui, nei suoi profumi prima che nei ricordi. Tom Ford riesce a trasferire il dolore anche in queste cose, che prendono vita nella memoria. Vai alla recensione »
Un quadro elegante e impeccabile. Pennellate calde e avvolgenti. L’esordio alla regia di Tom Ford, già celebre stilista delle maison di Gucci e Yves-Saint Laurent, è un commovente atto d’amore verso la vita. Una pura esaltazione della bellezza e delle sue molteplici forme. Un grido silenzioso di dolore e assenza, in cui morte e vita s’intrecciano in un unico corpo. [...] Vai alla recensione »
La morte.per incidente stradale, del suo compagno,per sedici anni, lascia il professore universitario Falconer in una situazione di dolore insuperabile.'E finito un amore non rinnovabile,non surrogabile:il dolore ridefinisce la vita come una interminabile serie di cose tutte di per sè giuste e tutte al loro posto(casa,abiti,oggetti,luci) ma nel loro insieme prive di senso e di vita.
"A single man" è il dramma silenzioso di una vita silenziosa. Il film ruota attorno alla giornata del protagonista, professore universitario di letteratura, che si sveglia consapevole del fatto che quello sarà il suo ultimo giorno su questo pianeta. L'uomo, infatti, ha perso in un incidente il suo compagno amato per sedici anni e capisce che nulla ha più [...] Vai alla recensione »
Il debutto alla regia di Tom Ford ci racconta del dramma di un uomo. George Falconer (Colin Firth), professore d'inglese universitario, perde tragicamente il suo compagno che ha amato per sedici anni in un incidente d'auto. Rimasto solo, senza pace e colmo di dolore, George è incapace di reagire al colpo e decide di togliersi la vita sparandosi.
Il regista e’ il famoso stilista e designer texano che ha rilanciato la Gucci sull’orlo della bancarotta. Con ambizioni da cineasta, sceglie per la sua opera prima un romanzo dello scrittore inglese Christopher Isherwood. Si narra la solitudine e la sofferenza del professore di letteratura George Falconer che, nella Los Angeles del 1962, e’ sconvolto dalla morte in un incidente di macchina del [...] Vai alla recensione »
Un film elegnate e curato meticolosamente (attori, scenografia, costumi, fotografia, trucco ecc ... ), tuttavia seppur ben fatto il film risaulta freddo e disataccato, non emoziona. Resta un buon prodotto, ma nulla di imperdibile. Una stella in più per la grande intepretazione di Colin Forth !
Ho visto due film di recente che hanno un un punto in comune:la morte che sopraggiunge improvvisa al momento giusto nella vita di due persone mature.Mi riferisco a "Il riccio"e al film in questione.In ambedue i casi i protagonisti nel momento in cui potevano aprirsi ad una nuova esperienza positiva di relazione affettiva dopo delusioni e grandi dolori vengono colti da una morte imprevista che evita [...] Vai alla recensione »
Poesia che simila prosa, film che traspone un romanzo. Dal cogitante temperato letterario biografico A single man (novel) di Christopher Isherwood, si adatta l'opera prima in regia di Tom Ford, produzione su storia di un vissuto omosessuale, un amore narrato non per sessi ma da storie umane. George Falconer, il protagonista, ha l'eleganza del genio marchio Tom Ford, la classe dello scrittore [...] Vai alla recensione »
L'immagine elegante, impeccabile di George Falconer e di tutti gli oggetti che fanno da contorno alla sua vita, materializzano una perfezione esteriore che sembra urlare al mondo intero tutto il dolore e la solitudine di quest'anima tormentata. Un uomo che agli inizi degli anni '60 vive un amore travolgente e profondo con il suo compagno, nell'indifferenza del mondo esterno agli occhi [...] Vai alla recensione »
Non gli era rimasto più nulla.Era un mare senza terra.Era lui stesso l'oceano della sua disperazione.Non aveva più vite da sprecare.Tutte.Tutte gli erano crollate.Ora non gli rimaneva che il silenzio.E proprio per questo non ebbe esitazioni.Chiuse gli occhi.E all'improvviso la vita s'interruppe.Morì senza preavviso. Incontro la morte.
Tom Ford, famoso stilista e designer, decide di cimentarsi per la prima volta alla regia, senza aver mai seguito un corso di essa e facendone parte solo per aver curato il vestiario degli ultimi film di James Bond. Vedendo “A Single Man”, ogni dubbio sulla sua inesperienza è fugato, grazie ad una messa in mostra di sentimenti e colori di una bellezza che ci lascia senza fiato.
Buon film che traspone ottimamente il libro di Christopher Isherwood, intriso del credo dello scrittore nell’induismo a cui lo stesso si era convertito. Grande interpretazione di Colin Firth, la cui vita praticamente termina con la morte del suo compagno, unica fonte a cui dissetarsi nella sterile società che lo circonda. Dopo una prima reazione a tale, accidentale ed improvvisa [...] Vai alla recensione »
Esordio alla regia dello stilista Tom Ford che depressurizza meravigliosamente il libro di quel "fotografo del narrare" che è Christopher Isherwood, riduce all'osso le sovrastrutture politicizzanti e il black humour causticamente british e "naturalistico-metabolico" sotteso al romanzo e ne (ri)trae un affresco estetico sublime e raffinato, calcolato, freddo, autocompiacente, [...] Vai alla recensione »
Affascinante, elegante, chic, raffinato, poetico, introspettivo. Sono solo i primi aggettivi che mi passano in testa pensando ad ‘A single man’, opera prima del 2009 realizzata dal pluriacclamato stilista Tom Ford, che forse nell’ormai lontano 2009 è passata troppo distante dai riflettori (se non per la poco pubblicizzata nomination agli Oscars del magnifico Colin Firth).
Questo film è uno di quelli che, per poter esprimere un parere profondo, necessita di essere rivisto. E partendo dalla considerazione personale che un film che suscita un "rewatching" merita un buon voto, parte avvantaggiato. La perplessità nasce dalla ovvietà che il film in sé non possiede una trama complicata (vedi Inception o Shutter Island, che vanno riguardati per poter cogliere le sfaccettature [...] Vai alla recensione »
Un magnifico ritratto sulla solitudine, la paura, l'omosessualità, l'amore, l'amicizia, le maschere che siamo spesso obbligati a indossare per nasconderci, i piccoli fugaci e unici possibili attimi di felicità e il futuro condiviso da tutti: la morte. Georges Falconer(uno splendido ed elegantissimo Colin Firth) un insegnante omosessuale quarantenne è sull'orlo del suicidio, unica apparente soluzione [...] Vai alla recensione »
Un magnifico ritratto sulla solitudine, la paura, l'omosessualità, l'amore, l'amicizia, le maschere che siamo spesso obbligati a indossare per nasconderci, i piccoli fugaci e unici possibili attimi di felicità e il futuro condiviso da tutti: la morte. Georges Falconer(uno splendido ed elegantissimo Colin Firth) un insegnante omosessuale quarantenne è sull'orlo del suicidio, unica apparente soluzione [...] Vai alla recensione »
Un magnifico ritratto sulla solitudine, la paura, l'omosessualità, l'amore, l'amicizia, le maschere che siamo spesso obbligati a indossare per nasconderci, i piccoli fugaci e unici possibili attimi di felicità e il futuro condiviso da tutti: la morte. Georges Falconer(uno splendido ed elegantissimo Colin Firth) un insegnante omosessuale quarantenne è sull'orlo del suicidio, unica apparente soluzione [...] Vai alla recensione »
“ Un mondo dove non esiste uno spazio per la sensibilità, non è il mondo in cui voglio vivere”, dice il docente universitario George Falconer a un collega . Siamo negli anni 60 nel periodo che vide coinvolti Stati Uniti e Unione Sovietica nella crisi diplomatica in seguito all'installazione di basi missilistiche a Cuba da parte dei russi, ma questo è solo un accenno, George ( un ottimo Colin Firth) [...] Vai alla recensione »
Avere a che fare con la vita è di per se qualcosa che richiede abilità non indifferenti. Se aggiungiamo che tali abilità alla vita vengono ancora meno dopo la morte del proprio compagno, il tutto diventa insopportabile, gravoso e inassociabile alla vita.. Ecco allora che il Professor George dopo l'ennesimo risveglio privo di giustizia verso la morte del [...] Vai alla recensione »
Tema centrato a pieno da Tom Ford, specialmente in una società come la nostra che sembra procreare individui sempre più colpiti da accidia, come la definirebbe Petrarca. Il personaggio che ha interpretato, in modo molto interessante, Colin Firth mostra sentimenti con cui la maggior parte delle persone sembra convivere, affascinante e preoccupante direi.
A single man si tratta di un film fatto principalmente di colori, immagini e musica. Le battute che si scambiano gli attori, seppur sempre intense e cariche di significato, lasciano molto spazio alla riflessione personale, aiutata ed enfatizzata da una musica quasi sempre presente. Colin Firth riempie lo schermo con la sua bravura e lascia trapelare ogni sua emozione: il principale strumento con cui [...] Vai alla recensione »
Premesso che, con tutta probabilità, mi riservo di rivedere il film, trovo francamente sproporzionato l'entusiasmo su questo sito, e più adeguata la timida accoglienza che aveva ricevuto a Venezia, dove era stata elogiata soprattutto l'interpretazione di Firth. Intanto, l'inizio: farlo cominciare col protagonista che tiene la pistola tra le mani è qualcosa [...] Vai alla recensione »
Il celebre art director texano propone un film carico di sentimenti e profondamente umano che si sviluppa sullo sfondo degli Stati Uniti degli anni sessanta riprodotti con un'attenzione quasi maniacale. Una tragedia che colpisce nella sua crudità e violenza giá dalla prima scena, inquadrando alla perfezione lo spettatore nell'ottica del protagonista.
Bel film e grandi interpretazioni. Unico nel suo genere direi, ma: il tema trattato, l'omosessualità e l'Amore, per come sono qui trattate, possono provocare disgusto nello spettatore, il che non ha niente a che fare con un giudizio.. Non sono cattolico, non ho preconcetti di nessun tipo, eppure davanti ad alcune scene, mi viene da dentro qualcosa.
"A single man" è un film più "furbo" che bello, più elegante che profondo, anche se bisogna dire che è fatto bene, è ben girato, ben recitato e gli attori sono gestiti con intelligenza e senza "sbavature"(ineccepibile la sequenza dell'incontro e del bagno nell'oceano con lo studente). E' uno di quei film che qualche tempo fa si definivano "politicamente corretti", che fanno la felicità di certa [...] Vai alla recensione »
Il film,ambientato nell'America colpita dalla Depressione,sembra un lungo spot pubblicitario,patinato in modo fastidioso. Il protagonista,distrutto dalla perdita del compagno,si strugge e pensa al suicidio:il doppiatore ha la voce impostata,ricorda "Amaro Averna,tutto il gusto della vita". La trama è inconsistente,si perde nel tentativo di sdoganare il messaggio che gli amori omosessuali sono come [...] Vai alla recensione »
Troppo asettico, soffocante per quanto è pulito, senza sbavature.....non lascia spazio all'immaginazione. Incornicia una vita in una visione troppo troppo estetica! Molto probabilmente sul set se si passava un dito non c'era un filo di polvere! Una ricerca estenuante e maniacale della bellezza... Comunque interpretazione di Firth SUBBBLIME! Non so' se fin ora è mai stato [...] Vai alla recensione »
Un Film che i Giovani di oggi dovrebbero vedere.Per imparare l'educazione, un Film non volgare. Che al Cinema Italiano è distate anni Luce. Grazie Tom Ford
La prima cosa che colpisce vedendo "A single man" è la perfezione stilistica, una fotografia impeccabile, quasi maniacale, un gusto per l'immagine come raramente si vede ultimamente: un vero e proprio piacere per gli occhi! La cadenza lenta ma non noiosa, lentamente introspettiva nell'animo di un uomo che cerca di rielaborare il più grosso lutto della sua vita.
Riuscirete ad interpretare il titolo della recensione solo quando avrete visto questo film non amo svelare troppo la trama...A single man è un film ricco di spunti originali (non solo nella trama ma anche nella fotografia e nella scenografia per esempio)anche se sembra un mega spot di D & G, anzi di Tom Ford, visto che il regista è anche un ottimo stilista e lo si vede notando i particolari minuziosi,la [...] Vai alla recensione »
Coppa Volpi a Colin Firth per il film debutto della star della moda Tom Ford, acclamato e osannato come un capolavoro. Ma ristabiliamo i limiti: intanto la storia parte da un bel romanzo di Christopher Isherwood e si avvale di un interprete eccellente. Il merito del neo-regista è avere buon gusto (ma va’!) cultura cinematografica e idee ben chiare: apprezzabilissimo lo scarto cromatico fra i momenti [...] Vai alla recensione »
In un periodo storico in cui la volgarità e l'ignoranza urlate ed imposte rendono "invisibili" coloro che non si uniformano, il film di Tom Ford trasmette la speranza che il cinema possa ritornare ad essere un'arte. Mi ha molto colpita il contrasto tra una un mondo che, vittima della paura della guerra fredda, si organizzava per vivere in case-bunker e la casa di finestre [...] Vai alla recensione »
Immerso in una atmosfera rarefatta di estetismo decadente, e dunque sublime, Tom Ford usa la fotografia impeccabile del suo film per raccontarci la solitudine, i ricordi, la fine. Il film sembra riallacciarsi a una serie di pellicole, che, partendo “In the Wild” (2007) e passando per “Revolutionary Road” (2008), e “Gran Torino” (2008), ci narrano [...] Vai alla recensione »
Ottimo quest'esordio di Tom Ford come regista. Solo qualche immagine troppo "patinata", alla ricerca di una perfezione forse eccessiva, ma per il resto il film è impeccabile. Il dramma del protagonista, che ha perso la persona che ama a seguito di un incidente automobilistico, affiora fotogramma dopo fotogramma, con un ritmo narrativo davvero efficace.
"A single man" ha vissuto momenti, istanti meravigliosi durante 16 anni e quando l'oggetto del suo amore, il corpo del suo amato viene a mancare improvvisamente non gli rimangono che una foto, oggetti e luoghi, flashbacks istantanei e laceranti... rimpianti. Non c'è futuro e il passato non ha più senso, se ne ha mai avuto... il presente è solo paura, insicurezza, senza domani.
il film, che si ispira abbastanza fedelmente all'omonimo romanzo di Christopher Isherwood, si svolge a Los Angeles in una sola giornata, che per George , il protagonista, è fondamentale, perché, ora che sono tornati alla memoria i momenti più importanti della sua esistenza, egli dovrà decidere se continuare a vivere o no.
A Single Man un uomo, docente di letteratura (Colin Firth) perde il suo uomo con cui aveva una relazione da 16 anni, cerca di farla finita, ma non ci riesce, continua ad incontrare persone che cercano di corteggiarlo, ma il suo pensiero è rivolto sempre all'uomo che ha perso... Un film non per tutti, un film che ha poco mercato (pensiamo non incasserà molto), ma un'intepretazione che rimarrà [...] Vai alla recensione »
raramente un film riesce a piacermi dall'inizio alla fine,ma questo è un film perfetto,raffinato, che non trascende mai nei contenuti nonostante il tema,devo dire che i film più riusciti sono sempre tratti dai romanzi,penso che il libro descriva la storia ancor meglio,bravo colin firth che avrebbe sicuramente meritato l'oscar a differenza di Jeff Bridges con crazy heart che non mi è piaciuto.
Il professor George Falconer (Colin Firth) ha perso il proprio compagno in un'incidente d'auto. Un giorno si sveglia e decide di compiere un gesto estremo. La fragilità dell'esistenza umana, l'elaborazione del lutto e, soprattutto, la pura bellezza della gioventù. Sembra una descrizione sintetica del capolavoro di Luchino Visconti "Morte a Venezia" e invece [...] Vai alla recensione »
Il debuttante Tom Ford racconta una storia delicata e complicata attraverso ravvicinate inquadrature ricche di pathos, magnifici rallenty (in particolare il "camera car" sul giardino dei vicini) e flashback. Non si farebbe fatica ad infilare il protagonista (un ottimo Colin Firth) nel più celebre romanzo di Stevenson, di giorno freddo ed elegante professore d'inglese, [...] Vai alla recensione »
un bellissimo e triste film con uno straordinario Firth e una eccezionale Moore
Non poteva che essere un film sofisticato. Splendida fotografia per un regista con l'occhio abituato al glamour. Tuttavia la storia, per quanto intensa, si regge solo sul ruolo di Firth, molto bravo ad esprimersi anche solo con gli sguardi. Bello il cameo della Moore. Sperando che non sia un film fine a sè stesso, il prossimo sarà la prova del nove?
Bella la storia, bella la sceneggiatura, ottimo il cast e l'interpretazione che rende questo film impeccabile!!
Devo dire che ero molto molto prevenuto. Il libro da cui è tratto il film è uno dei miei romanzi di formazione, letto e riletto tra i 20 e i 25 anni. Sono entrato quindi in sala, più per senso del dovere che con un'aspettativa di uscirne soddisfatto. E' un bel film: la precisione della ricostruzione e l'attenzione agli oggetti lascia inalterata la carica emotiva [...] Vai alla recensione »
Stilisticamente perfetto, recitato splendidamente ma con misura e volutamente sottotono da un Colin Firth che dà il meglio di se stesso.Non c'è un solo atteggiamento o una sola frase che possano far intuire la relazione fra George e l'amatissimo compagno e questo contribuisce a riportare il loro rapporto nella più assoluta normalità [...] Vai alla recensione »
Sono rimasto veramente sorpreso dal film (sorpreso? è la parola giusta? in fondo come poteva essere diverso l'esordio di un maestro di stile come tom ford?). Il film è curato nei minimi dettagli, dalla fotografia alle scenografie, dai costumi alle musiche (veramente belle). L'interpretazione di colin firth è una delle più intense che si siano mai viste, lo stesso dicasi per il personaggio ben caratterizzato [...] Vai alla recensione »
Film di nuova generazione per signore, cioè a tematica gay, la sola ormai ad assicurare romanticismo e sentimento con violini nel sottofondo, A single man s' ispira a un romanzo anni Sessanta di un grande scrittore gay assatanato e allora sessantenne (Christopher Isherwood) ed è girato da un celebre divo gay della moda alla sua prima regia, di ammaliante e giovanile bellezza (Tom Ford).
Com'è il film di uno stilista? Stilizzato! E poi manierato, calligrafico, pubblicitario, elegante - se non è elegante Tom Ford, che ha disegnato vestiti e oggetti per Gucci e Yves Saint Laurent, chi deve esserlo? - e, ma sì, pieno di stile. È incredibile come noi critici lavoriamo sui cliché. C'è cascato anche il sottoscritto, che da Venezia ha effettivamente definito il film «elegante» - perché lo [...] Vai alla recensione »
Glaciale, studiato, controllatissimo. Mai un respiro di troppo, un capello fuori posto, un'inquadratura che non sia disegnata, prevista, eseguita con cura millimetrica fino all'ultimo dettaglio. L'esordio dello stilista Tom Ford, già designer di moda per Gucci e Saint-Laurent, è un gioiello di modernariato e di mimetismo che lascia il cinema esattamente come l'ha trovato, ma incanterà i perfezionisti, [...] Vai alla recensione »
Uno stilista abbastanza noto negli Stati Uniti, Tom Ford, che a un certo momento si è occupato anche del marchio Gucci, ha deciso di esordire nel cinema come sceneggiatore e regista. Per farlo ha scelto un romanzo di Christopher Isherwood, "Un uomo solo", pubblicato anche in Italia da Adelphi, che faceva il punto sulla solitudine di un uomo, docente in un college di Los Angeles, vissuto per anni insieme [...] Vai alla recensione »
Sorpresa della Mostra di Venezia 2009, opera prima dello stilista Tom Ford (Gucci, Yves Saint Laurent), A single man cattura l'eleganza estetica-erotica di Christopher Isherwood, lo scrittore inglese che sbarcò a Los Angeles, era il 1939, nella luce trasparente di una magica casa firmata Rudolf Schindler. Passato in concorso, il film è liberamente ispirato al romanzo dal titolo omonimo (Adelphi)che [...] Vai alla recensione »
«A single man», esordio di Tom Ford nella regia, ha stupito. Fosse venuto male, sarebbe stato comprensibile: perché mai uno stilista dovrebbe saper fare un film? Ma se, come nel caso, il neocineasta si rivela all'altezza? E non era facile: perché il romanzo ispiratore di Christopher Isherwood (1964, Adelphi), strutturato com'è sul flusso di coscienza, risulta arduo da tradurre sullo schermo.
The face of grief that the actor Colin Firth wears in “A Single Man” is crumpled and gray. There is little movement in the face initially: it’s a beautiful and gently furrowed mask, not yet old, despite the small brushstrokes of white at the temples. You might think that gravity alone was tugging at its mouth. But George, the middle-aged professor and single man of the title whom Mr.
The Colin Firth of “A Single Man,” likewise, rises above the atmosphere that encircles him. He plays George, who teaches literature at a college in Los Angeles, in 1962, while mourning the loss of his lover, Jim (Matthew Goode), in a car accident. When George walks through the snow toward the crash site, not only are his pants perfectly creased but even the corpse preserves a certain je ne sais quoi. [...] Vai alla recensione »
A single Man è un film molto patinato eppure molto intenso, quasi maniacale nell'attenzione ai dettagli e nella ricostruzione precisa di un'epoca, i primi anni Sessanta, e però pervaso da una sottile tensione che lo solleva dalla pura e semplice calligrafia. Storia d'amore omosessuale, è però un film sull'amore tout court e sul senso di isolamento che ti invade quando la persona amata muore e tu [...] Vai alla recensione »
We're always looking for those performances that truly define an actor, where we can sit back and simply watch the talent soar. For Colin Firth, "A Single Man" is that film. Until now probably best known for his work in the "Bridget Jones" films -- the stuffy, sensitive suitor forever in the shadow of Hugh Grant's roguish charmer -- his portrayal of George, the single man that he imbues with amazing [...] Vai alla recensione »
Ritorno al romanticismo crepuscolare come dal titolo, La prima cosa bella, che è quello di una canzone d'amore. La quale, al pari di quasi tutte le canzoni d'amore, è fatta per provocare un'emozione immeditata colpendo al cuore. Non insolita nella commedia all'italiana, adusa a mescolare le carte del comico e del dramma, questa chiave sentimentale si dimostra nelle corde di un Paolo Virzì in vena di [...] Vai alla recensione »
La bolla d'acqua implode. Il caos resta sordo, soffoca i contenuti e semina il vuoto. Nel cuore della sofferenza risiede l'isolamento. Non c'è comunicazione se non nella pioggia esplosiva in osmosi materica con l'origine liquida dell'esistere. E la morte vista dal di dentro lascia l'Uomo inesorabilmente Solo. La cognizione del dolore secondo Tom Ford parte dall'acqua.
La storia di un mistero e di un dolore, celati dall'eleganza del protagonista George, magnificamente interpretato da un Colin Firth straniato e impeccabile, premiato a Venezia. Tratto dal romanzo di Christopher lsherwood, il film è diretto dallo stilista Tom Ford, al suo esordio nella regia, e che a un primo (prevenuto) colpo d'occhio sembra occuparsi più delle cromie e degli accessori che delle risonanze [...] Vai alla recensione »
Sur les affiches de A Single Man, Colin Firth ressemble, de loin, à Yves Saint Laurent. C'est peut-être pour que nul n'ignore que ce long métrage est signé Tom Ford, qui fut directeur créatif de Gucci et d'Yves Saint Laurent, et passe ici au cinéma. On ne se permettrait pas ce rapprochement si A Single Man ne présentait pas les symptômes associés à ce curriculum vitae.
Il protagonista di A single man, che vuol dire un single ma anche un uomo solo, attraversa il suo mondo perfetto anni '60 in una Los Angeles benestante e perbenista, con scritto in faccia (e nei movimenti del corpo: bravissimo Colin Firth, Coppa Volpi a Venezia) il proprio spaesamento. George è un professore universitario che perde improvvisamente il suo compagno di vita.
A single man di Tom Ford racconta la preparazione al suicidio di un uomo straziato dalla morte del compagno. Perfetto ma senza passione. C'è qualcosa di troppo, in A single man (Usa, 2009, 99'). O forse, e al contrario, manca qualcosa al film di Tom Ford, stilista di successo al suo esordio cinematografico. Tratta da un racconto di David Isherwood, e riscritta dallo stesso Ford insieme con David Scearce, [...] Vai alla recensione »
Un maturo prof gay inglese negli States, come fu Christopher Isherwood, autore del toccante romanzo all'origine (Adelphi) e di quello da cui fu tratto "Cabaret". Mentre il mondo teme i missili russi a Cuba, lui è disintegrato dalla morte del compagno: non sa sopravvivergli, risvegliarsi al mattino e dal lutto (pagine eccelse). Va al lavoro con la pistola cercando il modo migliore – non il coraggio [...] Vai alla recensione »
Spiace dirlo, ma se «A single man» avesse sciorinato gli stessi frammenti di un discorso amoroso in chiave etero, la critica lo avrebbe massacrato. Invece attorno all'opera prima del texano Tom Ford, stilista bello, ricco e famoso che si regala anche il capriccio del cinema, si è creato un alone apologetico sfociato nella Coppa Volpi maldestramente assegnata a Venezia al protagonista Colin Firth.