Changeling

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Un film di Clint Eastwood. Con Angelina Jolie, John Malkovich, Jeffrey Donovan, Colm Feore, Jason Butler Harner.
continua»
Drammatico, durata 140 min. - USA 2008. - Universal Pictures uscita venerdì 14 novembre 2008. MYMONETRO Changeling * * * - - valutazione media: 3,43 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Jolie: porto al cinema la paura pìù grande, quella di perdere i miei bambini

di Silvia Bizio La Repubblica

In The Changeling, il nuovo film di Clint Eastwood, l'attrice è Christine Collins, che nel 1928 dovette combattere per scoprire la verità sulla scomparsa del figlio. Una storia dura e forte che va a toccare le ansie di ogni madre: «Non volevo accettare la parte, ma poi ho capito che quel dolore doveva essere ricordato»
Quando ho letto il copione di questo film l'ho lasciato cadere come terrorizzata. Non volevo farlo, non volevo toccare niente che avesse a che fare con il rapimento di bambini, che è la mia paura più grande». Angelina Jolie si svela fragile e ansiosa
quando parla di The Changeling, il film di Clint Eastwood presentato all'ultimo Festival di Cannes.
Dimagrita, dopo la nascita l'estate scorsa dei gemelli Knox e Vivienne, i capelli scuri che le incorniciano il volto pallido, l'abbigliamento perfetto: l'abbiamo incontrata a New York, dove è andata a presentare il film insieme con Brad Pitt e con i loro sei bambini.
Quella che otto anni fa era la regina del dark, che si faceva tatuare sulla pelle il nome dell'uomo amato (all'epoca era suo marito Billy Bob Thornton) e portava come ciondolo una fialetta con il suo sangue è oggi la mamma felice di sei figli (tre naturali e tre adottivi) che ha scoperto l'impegno civile e professionale. Ed è per questo che alla fine ha accettato di girare The Changeling.
Il film è ispirato a una storia vera, accaduta a Los Angeles nel 1928 e ritrovata dallo sceneggiatore Michael Straczynski nell'archivio del Comune della città.
Christine Collins, una ragazza madre che vive in un quartiere popolare, dopo essere tornata dal lavoro (faceva la capo centralinista) non trova più a casa Walter, il suo bambino di nove anni. Denuncia la scomparsa alla polizia, che però in quel periodo è una delle istituzioni più corrotte dello Stato. Cinque mesi dopo viene ritrovato un bambino che le viene restituito: gli investigatori hanno deciso che è quello sparito. Al capo della polizia, James E. Davis, sembra una buona occasione per avere finalmente il plauso della stampa e il favore popolare e quindi costruisce un evento mediatico intorno alla vicenda. Ma c'è un imprevisto. Quel bambino non è Walter. La madre lo dice subito e forte. Ma la polizia, piuttosto che darle ragione e perdere la faccia, preferisce farla passare per pazza. Comincia così una battaglia estenuante fra una donna sola e coraggiosa che vuole ritrovare il suo vero figlio e il dipartimento di Polizia di Los Angeles. «Ho raccontato la storia a Brad e più ne parlavo più pensavo a tutto quello che questa donna doveva aver passato e non riuscivo a togliermela dalla mente. Così ho accettato. Ma le riprese sono state psicologicamente durissime: volevo i miei bambini sempre sul set, volevo sapere ogni minuto cosa stavano facendo. Brad sapeva che sarei stata così male e che avrei pianto ogni volta che tornavo a casa e mi ha coccolato moltissimo».

Crede che essere madre sia stato importante per riuscire a entrare nel personaggio?
«Non credo che sia fondamentale essere madre per impersonarne una sullo schermo. Ma in questo caso, di fronte a una storia così tragica, non penso avrei potuto entrare nel mio ruolo con tanta emozione e comprensione se non fossi stata io stessa madre. Ho pensato ai miei figli, ma ho pensato anche a mia madre. II mio personaggio è costruito su di lei: era una donna molto tenera e timida, ma quando si trattava dei suoi figli sapeva come farsi ascoltare. Avevo sempre delle sue foto in tasca durante le riprese».

Sua madre, Marcheline Bertrand, è scomparsa a 56 anni, nel gennaio scorso, dopo un cancro durato sette anni.
«Perdere un genitore è terribile e perdere un figlio lo è ancora più. Ma non sapere cosa gli sia successo, come accade nel film, penso sia il male assoluto».

In The Changeling una delle scene più forti è questa in cui la Collins affronta, nel braccio della morte, il presunto assassino di suo figlio. Che cosa pensa della pena capitale?
«L'idea che possa venir uccisa una persona innocente non è accettabile. Ma, onestamente, se qualcuno violentasse e uccidesse i miei figli, vorrei che morisse e chiederei alla giustizia di essere implacabile».

Nel film, però, nonostante (intensità delle situazioni raccontate, lei ha una recitazione composta, quasi algida.
«È così che ha voluto Clint Eastwood: in ogni scena mi ripeteva quanto quella donna doveva aver sofferto, quanto tutto quello che le stava accadendo fosse un incubo da cui poteva uscire solo mantenendo la calma. Mi piace molto come dirige Clint, il modo in cui parla senza alzare mai la voce, pochi ciak e il totale rispetto per il lavoro dell'attore».

Per stare accanto a Brad Pitt, che sta girando lì Inglourious Bastards di Quentin Tarantino, ora vivete a Berlino. I gemelli li ha partoriti a Nizza.Ha abbandonato gli Usa?
«Sono fiera di essere americana, tutti i miei figli hanno il passaporto americano; ma la nostra famiglia è un melting pot di nazioni, asiatici, africani, americani, e quindi non ci sentiamo legati â un solo luogo. Ora sono felicissima di vivere a Berlino, è un posto ideale per le famiglie».

Essere sempre sotto i riflettori come influisce sulla gestione della sua famiglia? Sogna mai di essere una mamma qualsiasi?
«Vorrei poter `avere più libertà, soprattutto per poter fare cose normali con i miei figli. Però mi sento benedetta ogni giorno della mia vita. Quando mi sveglio accanto agli esseri che amo di più al mondo, nella famiglia che ho creato con un uomo che amo, ma che è anche il mio più caro amico, so di essere una donna molto fortunata».

Quindi, nonostante gli impegni, avete scelto di fare i genitori sul serio...
«Certo, è bellissimo, i gemelli sono così divertenti. Oggi, mentre mi truccavano,' ne avevo uno per braccio. Certo siamo sempre esausti. Io e Brad lavoriamo poco per poter stare molto tempo tutti insieme: i bambini studiano a casa e ognuno di loro riceve la sua buona dose di attenzione».

La cosa più difficile?
«La cosa più difficile è stare un po' soli, Brad ed io. Ci chiudiamo in camera, ma i bambini arrivano a bussare. Spesso alla fine della serata, dopo aver messo tutti a letto, facciamo un bagno caldo: ma appena i figli sentono l'acqua arrivano e vogliono saltare nella vasca con noi. Però è bello. Avere tre figli o sei non è tanto diverso, è comunque un caos».

Quindi non ha intenzione di fermarsi?
«No».
Da Il Venerdì di Repubblica, 14 novembre 2008

di Silvia Bizio, 14 novembre 2008

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