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3ciento chi la dura la vince: hot sparta

Irrompe sugli schermi il peplum eroicomico di Friedberg & Seltzer, parodia letargica dei 300 di Snyder.
di Marzia Gandolfi

Ridere per ridere

giovedì 24 aprile 2008 - Approfondimenti

Ridere per ridere
Peccato. 3ciento non è esattamente quello che speravamo. I tempi del miglior Zucker e dei ZAZ (un trio di cineasti formato da Jim Abrahams e i fratelli David e Jerry Zucker) sono finiti e anche capolavori come Airplaine (L'aereo più pazzo del mondo) sembrano lontani. Le loro parodie, da Una pallottola spuntata a Top secret!, si affermarono per la capacità di non limitarsi a mettere in ridicolo i film presi di mira. I tre parodisti facevano a pezzi i modelli con cui si cimentavano, svelandone i luoghi comuni, frantumandone le convenzioni retoriche e narrative e i procedimenti linguistici, che poi rimontavano in maniera caotica e iperbolica. In fondo è questa l'intenzione parodistica, che a volte si dà come processo estetico contrastante e alternativo al cinema "ufficiale". La parodia consiste nell'applicare il più letteralmente possibile uno specifico testo "alto" a un'azione "bassa", che sia diversa da quella di origine e che tuttavia presenti analogie sufficienti da permettere la sua trascrizione volgare. Conservando intatti azioni e personaggi, la parodia li ripropone stravolgendoli e rovesciandoli nel loro contrario. L'approccio intellettuale e cinefilo che spinse un altro trio, Sam Raimi e i fratelli Coen, verso un territorio comico – demenziale diverso e innovativo (I due criminali più pazzi del mondo), difetta invece alla coppia (sarà perché sono soltanto in due?) Friedberg & Seltzer. L'attenzione continua ad essere più escrementizia che linguistica e il ritmo resta fatalmente letargico. 3ciento è al solito un concentrato di allusioni sessuali, di nudi maschili integrali e nudi femminili pixelati, di situazioni da barzelletta noiosa, di scatologie varie e volgarità multiple e reteirate. I temi antichi, la difesa dall'invasione, il gesto simbolico che compatta forze fino ad allora scomposte, la serenità con cui si può guardare alla morte, e gli antichi opliti vengono capovolti per rispondere all'esigenze di un eroicomico davvero incapace di sorreggere una contro-epica.

Parodiando Hollywood
Ci siamo divertiti così tanto in passato girando Hot Movie che abbiamo deciso di non smettere più, così abbiamo cercato nuovi soggetti, scambiandoci idee sui film perfetti per una parodia. Dopo Epic Movie, che abbiamo costruito intorno alla trama delle Cronache di Narnia, questa volta è toccata a 300 e all'eroico Leonida, che abbiamo immaginato alla guida di soli tredici spartani. Nell'eterogeneo esercito persiano abbiamo inserito Ghost Rider, Rocky Balboa, i Transformer e Paris Hilton. Ovviamente nel caratterizzare i nostri tredici eroi abbiamo mantenuto gli addominali scolpiti, la cappa, la spada e la mutanda di cuoio. Ci piacciono i film che escono in occasione delle festività e quelli che hanno uno straordinario successo di pubblico, insomma, metterli in ridicolo è un'idea grandiosa. La cosa straordinaria delle pellicole che parodiamo è che appartengono alla cultura popolare e proprio per questo sono immediatamente riconoscibili dallo spettatore.

Costruire una parodia
Dal momento che abbiamo deciso di prendere di mira alcune fra le produzioni più grandi e spettacolari di Hollywood, perchè la satira sia credibile le scene devono rispecchiare bene la realtà dei modelli considerati, in modo da poterli alterare e movimentare fino a metterli in ridicolo. Le parodie hanno per loro natura un livello di difficoltà che non si trova nelle produzioni mainstream. A differenza di altri film in cui segui un'unica trama, noi dobbiamo concentrarci su numerose storie, quante sono i film che la nostra parodia prende di mira. Insieme agli scenografi poi cerchiamo di dare alle vicende una solida base di realtà, in questo modo gli attori hanno una struttura stabile su cui lavorare. La musica è un altro ingrediente importante dei nostri film che dona un tocco di luce e di divertimento. Ripensandoci, direi che probabilmente siamo più bravi a scrivere canzoni che non a dirigere film.

Spartani "in rosa"
Non abbiamo certo inventato noi le allusioni omosessuali. Dopo l'uscita di 300 moltissime recensioni parlarono in questi termini dei soldati di Leonida. Dunque non abbiamo dovuto grattare troppo la superficie per far emergere il tema. L'argomento è senz'altro azzeccatissimo per una parodia ma davvero non è mai stata nostra intenzione essere perfidi o meschini. Riteniamo che il nostro film proponga l'omosessualità in modo innocente e divertente. Dovendo giocare con le tensioni sessuali che pervadono l'originale, una delle prime cose che abbiamo pensato è stata quella di invertire il modo di salutarsi tra uomini e donne: stretta di mano con le fanciulle, bacio con i compagni di battaglia. In 300 i personaggi sono già estremi, machi all'eccesso che si prendono troppo sul serio. La loro natura priva di umorismo era una tentazione a cui non siamo stati capaci di resistere.

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