Chicago 10

Film 2007 | Animazione 103 min.

Anno2007
GenereAnimazione
ProduzioneUSA
Durata103 minuti
Regia diBrett Morgen
MYmonetro 3,00 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Brett Morgen. Un film Genere Animazione - USA, 2007, durata 103 minuti. - MYmonetro 3,00 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Le manifestazioni che si svolsero in occasione della Convention Democratica di Chicago del 1968 e il processo che ne seguì. Al Box Office Usa Chicago 10 ha incassato 174 mila dollari .

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Ricordare il passato per riflettere sul presente..
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 27 agosto 2007
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 27 agosto 2007

Alla Convention Democratica di Chicago del 1968 si presentarono numerosi manifestanti intenzionati a dimostrare, tra l'altro, contro l'escalation nella guerra del Vietnam. Le autorità cittadine decisero di vietare qualsiasi assembramento e mandarono la polizia a fronteggiare i possibili contestatori.
Durante la settimana in cui si tenne la Convention si ebbero numerosi scontri dei quali la giustizia americana ritenne responsabili otto dei principali portavoce della protesta di cui il più famoso era Bobby Seale (vicepresidente delle Pantere Nere), intenzionato a ricusare gli avvocati d'ufficio e a difendersi da solo.
Brett Morgen in Chicago 10 (presentato fuori concorso al 60° Festival del film di Locarno) ricostruisce le tumultuose vicende di quei giorni utilizzando una tecnica mista. Da un lato scova documenti inediti e utilizza le testimonianze odierne degli accusati e dall'altro utilizza un'animazione (piuttosto rudimentale) per ricostruire le fasi del processo di cui non resta materiale visivo d'epoca.
Ne emerge un film che guarda al passato per parlare del presente. La ricostruzione dei fatti è decisamente ed esplicitamente schierata dalla parte dei manifestanti. Punta a segnalare le storture del sistema democratico che emergono quando lo stesso vuole impedire la libera manifestazione del dissenso e preferisce invece lasciare spazio alla provocazione al fine di far sì che le componenti più violente della protesta prendano il sopravvento per giustificare la repressione.
Se per il pubblico americano si tratta di una rivisitazione di un episodio del passato finalizzata a sottolineare l'assenza di protesta di massa nell'America dell'era Bush, per uno spettatore italiano si tratta più che altro di un deja vu di fatti piuttosto recenti: il G8 di Genova è materia ancora scottante.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Adam Liptak
The New York Times

MORE than a year after the 1968 Democratic National Convention in Chicago transformed the culture wars from metaphor to mayhem, Norman Mailer was still trying to make sense of what had happened. Mr. Mailer, under oath as a witness in a federal conspiracy trial, recalled a 1967 conversation with Jerry Rubin, the Yippie leader and provocateur, about a “youth festival” that groups opposed to the Vietnam [...] Vai alla recensione »

A. O. Scott
The New York Times

The 1968 Democratic National Convention in Chicago — to say nothing of the violent confrontations between police and antiwar protesters that simultaneously seethed in the city’s parks and streets — can hardly be called an obscure historical event. Demonstrators chanted, “The whole world is watching,” and so it was. Images of blue-helmeted officers and their long-haired antagonists have been part [...] Vai alla recensione »

Carina Chocano
The Los Angeles Times

What constitutes a documentary and what doesn't is a subject that's been hotly debated in the last decade or so. Whatever the merits of each side of the argument, it's undeniable that the genre has changed radically, with the most interesting docs filling the gap in the public discourse between straight news and opinion. Are they tendentious? Absolutely.

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