Titolo originale | The Three Burials of Melquiades Estrada |
Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Tommy Lee Jones |
Attori | Tommy Lee Jones, Barry Pepper, January Jones, Dwight Yoakam, Melissa Leo, Vanessa Bauche Levon Helm. |
Uscita | venerdì 10 febbraio 2006 |
Tag | Da vedere 2006 |
MYmonetro | 3,41 su 21 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 26 marzo 2014
Un emigrato messicano viene asassinato da una guardia di frontiera. Pete, suo unico amico, decide di vendicarlo. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office Le tre sepolture ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 206 mila euro e 68,5 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Un emigrato messicano viene ucciso da una guardia di frontiera tanto stupida quanto arrogante. Pete, suo unico vero amico, decide di scoprire chi è il colpevole della sua morte e (visto che le forze dell'ordine preferiscono insabbiare il caso) lo punisce personalmente sequestrandolo e costringendolo a viaggiare con lui e con il cadavere del messicano. La meta è il paesino da cui l'uomo proveniva e in cui aveva chiesto di essere sotterrato. Grande e positiva sorpresa Tommy Lee Jones regista. Rivisita il western 'alla Pechinpah' ma lo fa senza citazionismi inutili. Inserisce invece il forte tema dell'amicizia che va al di là dell'appartenenza a un popolo e che rispetta un codice d'onore ineludibile. Tommy Lee Jones riesce poi ad evitare il rischio di concentrare tutta l'attenzione su di sé offrendo ampio spazio alle prove degli altri attori. Tra tutti, indimenticabile, la caratterizzazione di Levon Helm nel ruolo del vecchio cieco che vive isolato.
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Bellissimo film. Una storia semplice, ma dipinta, più che raccontata, con atmosfere altamente suggestive ed emozionanti. Paesaggi e personaggi caratteristici, dialoghi sapientemente ridotti (che fanno venire in mente un po' i western di Sergio Leone). Tommy Lee Jones si conferma un attore bravissimo, perfetto per incarnare personaggi di questo tipo.
Un film perfettamente costruito, con una regia sapiente, una fotografia che contribuisce ai dialoghi ed agli stati d'animo, interpreti perfettamente nella parte. Ma soprattutto una situazione, quella dei clandestini, che si attaglia quasi profeticamente alla strisciante forma di neorazzismo che si sta gonfiando in italia. Non voglio buttarla in politica, ma mi sembra giusto segnalare un film che [...] Vai alla recensione »
Confine USA- Messico. Un immigrato clandestino messicano riesce a trovare ospitalità e lavoro presso un abitante del luogo che finisce con l'affezionarsi a lui. Quando il messicano viene ucciso da una guardia di confine, l'amico decide di prendere le redini del caso da solo vedendo che la polizia cerca di insabbiare il caso. L'uomo rapirà quindi l'assassino per portarlo [...] Vai alla recensione »
Lee Jones dichiarò apertamente di odiare la musica logica, quella morriconiana che ha un filo conduttore e sai già dove ti porta. Jones è infatti un attore-regista rude, e lo è con tutta la raffinatezza che può permettersi. In questo suo film la morte viene vissuta senza mezzi termini, scarna e scarnificata, un mezzo efficacissimo per far riflettere su cosa siamo [...] Vai alla recensione »
La storia di un poliziotto che sfoga le sue problematiche personali attraverso il suo lavoro, che ha una donna insoddisfatta del sui rapporto con lui. Poliziotto che uccide per errore un messicano, l'unico amico del morto lo sequestra per portarlo insieme al cadavere in Messico nel paese del defunto. Il viaggio che fa insieme all'unico amico della vittima è un percorso introspettivo [...] Vai alla recensione »
Dopo aver diretto un telefilm nel'95,Jones si unisce a quella schiera di attori(alcuni bravi altri meno)che decidono di passare dietro la macchina da presa,con esiti alternati.Il risultato qui,è decisamente sopra la media.Storia di un novello Michael Kohlhaas deciso a far rispettare la giustizia che altri sembrano ignorare,e riflessione malinconica sull'immagine dell'America [...] Vai alla recensione »
Texas, terra di confine. Una guardia di frontiera uccide per errore l'immigrato messicano Melquiades Estrada. Pete Perkins (T. L. Jones), datore di lavoro e amico della vittima, decide di indagare da solo su chi abbia ucciso il suo amico e rendere gistizia dandogli degna e desiderata sepoltura in una sperduta cittadina messicana. Una volta scoperto chi è l'assassino lo costringe a riportare insieme [...] Vai alla recensione »
fare un western di questo livello dopo che clint eastwood con gli Spietati aveva chiuso la porta è incredibile. Un capolavoro per i significati, i livelli di lettura, la bellezza fotografica, gli attori e la grazia della regia di uno straordinario Tommy Lee Jones. Imperdibile per chi ama il vero cinema d'arte
Sarebbe un bel film se non ci fossero alcuni buchi nella trama: Melquiades era un visionario? Jimenez non è mai esistita? Quella donna era una prostituta? Perchè allora esiste una foto che la ritrae con Estrada? E perchè dice di non conoscerlo? La fotografia e quei magnifici paesaggi però regalano emozioni vere. Conclusione? Tommy Lee Jones meglio come attore che come [...] Vai alla recensione »
Tommy Lee Jones ha dichiarato in una recente intervista di trovarsi bene li dove è più o meno sempre vissuto, ossia in un ranch assieme a cow-boys e cavalli. Pertanto alla sua età ha pensato di usare la sua esperienza per raccontare da regista quel mondo che ha sempre amato. Lo fa tratteggiando personaggi vagamente mitici da una parte, squallidamente decadenti da un'altra: il protagonista Pete Perkins [...] Vai alla recensione »
Film dolente, umano, incentrato sul valore dell'amicizia, della solidarietà. Grande prova attoriale di Lee Jones che come regista evita trappole tradizionali e dirige con personalità, senza distrazioni. Qualche sottolineatura di troppo e qualche schematismo, ma tutto si nasconde nell'essenzialità, nella robustezza e nel risparmio, anche dialettico. Esemplare la lezione di vita, l'invito al rispetto [...] Vai alla recensione »
film inutile, fiacco, senza mordente, noioso, con una trama sempliciotta. E' mai possibile che anhche le ciofecate trovino ammiratori? Questo certifica l'esistenza di cervellini piccoli. Quali siano poi le tre sepolture del titolo non si capisce proprio.
Alle persone abituate a vedere certi film supercommerciali per non dire trash,non sputtanate questo film,è un film un pò impegnativo,non adatto a tutti.A me è piaciuto abbastanza,ma non molto.
Al di là della sducente scenografia del deserto mesoamericano, di una bellissima colonna sonora che ci accompagna fra la polvere di frontiera, e del mio debole x Tommy Lee Jones, devo purtroppo ammettere che il film resta abbastanza noioso e SCONSIGLIATO: non succede praticamente mai nulla; dialoghi mediocri e x di +, dura pure troppo... da evitare!
Nel solito week-end esagerato (una decina di uscite, quasi tutte destinate al massacro) il cinema americano si distingue per quantità e, una volta tanto, varietà. Nei sei titoli Usa in uscita, c’è tutto e il contrario di tutto: Hollywood, off-Hollywood, vecchia Hollywood, contaminazioni etniche e sessuali. La storia di un uomo che diventa donna (Transamerica, Oscar quasi sicuro per Felicity Huffinan), [...] Vai alla recensione »
Coperto a malapena di terra, fra i rovi e le pietre che sono attorno a una piccola città del Texas. è stato trovato il corpo di Melquiades Estrada (Julio Cedillo), un “clandestino’. Sulla sua tomba — la seconda, dopo quella in cui l'han scovato i coyote — ora basterà scrivere «Melquiades, Messico». Nessuno verrà a cercarlo, nessuno vorrà sapere chi gli abbia sparato.
Scriviamo subito: l’esordio alla regia di Tommy Lee Jones, già in concorso all’ultima kermesse veneziana, è un’opera di grande valore e, per certi versi, una pellicola sorprendente. Uno degli elementi di maggiore originalità de Le tre sepolture è la convivenza fra la narrazione spezzettata e le cadenze del cinema classico: da una parte, infatti, si assiste a una successione degli eventi decisamente [...] Vai alla recensione »
Texas. Melquiades Estrada, lavoratore clandestino, è assassinato. La sua morte non sembra turbare nessuno; salvo il ranchero Pete Perkins, che inizia una ricerca ossessiva del colpevole. Persuaso che questi sia una guardia di frontiera stressata e brutale, l'uomo la rapisce, la costringe a dissotterrare il cadavere e a seguirlo a cavallo oltre la frontiera, in quel Messico dove aveva promesso all'amico [...] Vai alla recensione »
Esordio alla regia di un attore texano, conosciuto soprattutto per Men in Black, virtuoso della recitazione, della voce e del corpo stagliati come pietra, Tommy Lee Jones, che da Clint Eastwood (Space Cowboys) ha preso la vocazione del revenant sceso ai confini del West, nella bordeline con il Messico. Three Burials - Los tres entierros de Melquiades Estrada.
Un coyote si sta cibando di carne. Due poliziotti gli sparano. La bestia sta mangiando carne umana. È l’incipit, crudo e destabilizzante, del film da regista di Tommy Lee Jones (già autore di un western tv dieci anni fa). Confine tra Texas e Messico. Ogni giorno decine di persone attraversano il fiume Rio Bravo per cercare lavoro e fortuna negli Stati Uniti.
Anche Tommy Lee Jones ha voluto diventare regista. Dopo un tentativo, anni fa, con un film per la Tv. La storia se l’è fatta scrivere da un messicano, Guillermo Arriaga, e l’ha portata avanti quasi con passione (e ostinazione) come il personaggio che ha al centro, tale Pete, un ranchero che, sulla frontiera fra il Messico e il Texas, fa lavorare con cuore generoso anche i molti messicani clandestini [...] Vai alla recensione »
Buon ultimo è arrivato Tommy Lee Jones. Al galoppo. E chissà che stasera (premiazione in diretta su Coming Soon, canale Sky) non riesca addirittura a strappare a Emir Kusturica e alla sua giuria la Palma d'Oro (sulla carta dovrà vedersela con Michael Haneke e il suo Caché). Al debutto dietro la macchina da presa, l'attore americano ha entusiasmato la platea di Cannes dirigendo e interpretando Three [...] Vai alla recensione »
Ci sono uomini che non hanno pace neanche da morti. Ai quali non è concessa nemmeno una giusta sepoltura. Quella che, dall’antichità, e pure in tempo di guerra, non solo si concedeva ma era dovuta perfino ai nemici più sanguinari. Dovere minimo della civiltà, patto non scritto anche tra stranieri, non sono un obbligo, oggi, per chi non è nato in terra statunitense, e ci è immigrato illegalmente.
A Cannes aveva diviso la critica, ma non certo i giurati, che hanno dato al film ben due premi: uno per la migliore interpretazione maschile, a Tommy Lee Jones, l’altro per la miglior sceneggiatura, a Guillermo Arriaga. Oggi, L’opera prima di Tommy Lee Jones (novizio per la regia ma quasi sessanta film interpretati tra cinema e Tv, da Occhi di Laura Mars a Men in Black), arriva sui nostri schermi, [...] Vai alla recensione »
Tommy Lee Jones è un attore da grandi incassi: basta pensare al Fuggitivo e a Men in Black. Difficile che il suo debutto nella regia, dal lungo titolo "Le tre sepolture di Melquiades Estrada", possa eguagliare simili exploit al box-office. Ma proprio questo lo rende simpatico, perché gli deve essere venuto dal cuore texano che batte in lui. È infatti una storia alla Peckinpah: due uomini, uno prigioniero [...] Vai alla recensione »
Per realizzare il film, Tommy Lee Jones e lo scrittore Guillermo Arriaga si sono farli finanziare da Luc Besson. A Hollywood Le tre sepolture non interessava. Troppo poco glamour, troppo polemico e paradossalmente troppo western. Adesso che il film è uscito anche ai confini dell’impero (cioè da noi) si teme che in prossimità della Notte degli Oscar venga eclissato dai nominati eccellenti.
Dice Tommy Lee Jones che proprio non aveva intenzione di passare alla regia (in realtà un film per la tv lo aveva già girato, rimettendoci la Caméra d’or che a Cannes premia le opere prime: si è rifatto con la Palma come migliore attore). Ma quando Guillermo Arriaga, sceneggiatore di 21 grammi e di Amores perros, viene a proporti un copione, è difficile dire no (anche la sceneggiatura ha avuto sulla [...] Vai alla recensione »
Di qua chi ha tutto, di là chi non ha niente. Le tre sepolture, di Tommy Lee Jones, si gioca sul confine tra Messico e Stati Uniti, lungo una linea invisibile che divide il mondo in modo netto, senza equivoci. Fra i tanti disperati fuggiti la miseria ce n’è uno che sembra avercela fatta, il vaquero Melquiades. Ha avuto la fortuna di trovare un americano tranquillo, un texano dalla pellaccia dura e [...] Vai alla recensione »
Quando spunta un film così, sembra di non stare a un festival. Il lettore avrà certo capito l'antifona: negli anni della Grande Truffa (con i programmi, i premi e i gusti degli accreditati sintonizzati su input snobistico-intellettualoidi) è un miracolo trovarsi al cospetto di storie originali e scolpite, ambientazioni primitive ed epiche e sentimenti tanto crudi quanto eloquenti come quelli racchiusi [...] Vai alla recensione »
Il festival che finisce stasera con un galà a sorpresa, ha trovato nel film di Tommy Lee Jones, «Three burials of Melquiades Estrada», un probabile candidato alla Palma d'oro. Ma mai come quest'anno il verdetto si presenta aperto. La critica internazionale dà come favorito «Caché» dell'austriaco Michael Haneke che però corre per la Francia: attribuirgli il massimo premio sarebbe anche un modo per accontenta [...] Vai alla recensione »
Tre uomini in fuga fra Messico e Texas. Uno è morto da un pezzo, l’altro è l’assassino, il terzo l’amico del morto. Che vuole "rieducare" il colpevole con quel viaggio irto di insidie ma segnato da un’ardua, selvaggia bellezza. Due premi a Cannes (script e attore, troppa grazia), il primo film diretto dal texano Tommy Lee Jones è un western contemporaneo e picaresco girato lungo il Rio Grande ma buono [...] Vai alla recensione »
Le tre sepolture di - e con - Tommy Lee Jones lo mostra per due terzi della storia vagare nel Messico settentrionale col cadavere d’un messicano (Julio Cedillo), ammazzato per errore da una guardia statunitense (Barry Pepper) di confine. Evidente la derivazione delle Tre sepolture da Voglio la testa di Garcia di Sam Peckinpah (1974) e da Frontiera di Tony Richardson (1982).
Davvero eccellente Le tre sepolture, che segna l'esordio nella regia dell'attore sessantenne Tommy Lee Jones apprezzato da anni per la grinta e la versatilità. Girato sul confine tra Usa e Messico, il film dall'intonazione cupa e nichilistica richiama uno dei capolavori misconosciuti di Sam Peckinpah, Voglio la testa di Garcia; ma nello stesso tempo sottolinea la capacità del neo-autore di riscattare [...] Vai alla recensione »
Tommy Lee Jones, 60 anni, texano, l’uomo nero di Men In Black, l’attore ruvido di JFK, ha deciso di diventare regista con Le tre sepolture, un film Mex-Tex, messicano-texano, girato in gran parte sul confine tra Stati Uniti e Messico. E’ un film che fa impressione perché racconta le brutalità che avvengono su quella frontiera, la quantità dei morti ammazzati dalle guardie di confine americane, il trattament [...] Vai alla recensione »