Anno | 2006 |
Genere | Thriller |
Produzione | Italia |
Durata | 112 minuti |
Regia di | Sergio Rubini |
Attori | Fabrizio Bentivoglio, Paolo Briguglia, Emilio Solfrizzi, Massimo Venturiello Claudia Gerini, Giovanna Di Rauso, Sergio Rubini, Marisa Eugeni. |
Uscita | venerdì 24 febbraio 2006 |
Tag | Da vedere 2006 |
MYmonetro | 2,74 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 26 settembre 2021
Rubini riesce a non cadere nel clichè e stereotipo dei film sul "ritorno a casa", grazie anche e soprattutto alla bravura di Fabrizio Bentivoglio. Il film ha ottenuto 7 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office La terra ha incassato 2,3 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Se con il precedente film, Sergio Rubini sembrava aver completato il viaggio nella memoria e nella cultura della propria terra d'origine, con La Terra vi fa ritorno, quasi sentisse la necessità di pareggiare e chiudere i conti con un certo vissuto. Almeno questo è quanto si trova a dover fare il protagonista del film Luigi, un professore di filosofia che vive ormai da molto tempo a Milano, che ritorna in Puglia per vendere la tenuta di famiglia. Scopre, ben presto, che dei tre fratelli, soltanto Michele (affarista sfortunato e un po' avventato) e Mario (studente impegnato nel volontariato) sono d'accordo: Aldo, il fratellastro, per nessuna ragione è intenzionato a dare il consenso alla vendita della proprietà, su cui peraltro risiede. La vicenda si complica con un omicidio e Luigi si ritroverà, suo malgrado, a dover ricomporre la precaria unione familiare.
Rubini riesce a non cadere nel clichè e stereotipo dei film sul "ritorno a casa", grazie anche e soprattutto alla bravura di Fabrizio Bentivoglio, che interpreta il personaggio del professore giunto dal nord, con una gamma di tonalità espressive equilibrate e non scontate.
La scrittura adottata è quella del thriller, di cui il regista si serve per una storia di più sicura e facile accessibilità. Forse un po' troppo e questa scelta rischia di costituire il limite del film, ma al contempo di renderlo fruibile ad un più vasto pubblico.
Interessante la chiusura del film, un apparente happy end, in cui però, nulla è più come prima o come sembra, ciascun personaggio ha perso e ritrovato sé stesso nel momento in cui si confronta con gli altri e dove la verità, per chi la vuole sapere, ha il valore di parole sussurrate all'orecchio.
A far da sfondo alla vicenda, ma a tutti gli effetti presente al pari di un altro personaggio, è il paesaggio della Puglia, coi suoi maestosi scenari, che alternano alla solarità delle spiagge, la bellezza delle piazze dei piccoli centri urbani con le chiese barocche e le suggestioni di processioni notturne.
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Sarebbe davvero interessante chiedere a S. Rubini se teneva presente I fratelli Karamazov quando si avventurò nella regia di questo film, che mostra diversi punti di contatto col capolavoro di Dostoevskij: tre fratelli, un fratellastro, un uomo morto, un dramma familiare che si tinge di giallo, ma con più vaste ambizioni. Peraltro Luigi, il professore di filosofia che arriva da Milano per vendere la [...] Vai alla recensione »
Un viaggio di ritorno nel sud , alla ricerca delle proprie radici, ma con delle motivazioni economiche . E’ un problema di terra,si terra da vendere ,di famiglia ,che per opposte vicende familiari ,c’è chi vuole vendere e chi no. È storia di vecchi condizionamenti con possibilità di emancipazione, una sorta di percorso a tappe nel quale viene offerta [...] Vai alla recensione »
E' la mancanza di un vero punto di vista il vero problema del film. Troppi personaggi si intrecciano e si confondono tra di loro. Il film risulta quindi macchinoso ed anche un pò noioso. Il personaggio migliore è quello di Bentivoglio, forse il meno caricaturale. Rubini oltre a non aver dato prova di una buona regia, appare anche nella recitazione molto in difficoltà, imprigionato [...] Vai alla recensione »
Terra pugliese, terra pietrosa e solatia, quasi disabitata, dove un boss violento ,camuso, ineffabile governa ogni cosa . In questa piccola enclave della malavita , quattro fratelli si incontrano allo scopo di concordare la vendita di alcuni poderi . Il loro contratto non sarà mai firmato , perchè prevarranno tensioni reciproche e diversi interessi .
Mi ha colpito la recensione di Mario Conti, che trovo particolarmente robusta ed esauriente : posso sapere che lavoro fa? Solo una precisazione, tanto per cavillare: la filosofia della Magna Grecia non mi sembra da liquidare con una concessiva..
Giudizio globale più che discreto, anche se non lo trovo fra i suoi migliori. L'avevo già visto appena uscito nelle sale, ho voluto rivederlo qualche settimana scorsa. Trovo molto belle le musiche, bene adeguate all’atmosfera noir. E' un dramma sui litigi fra fratelli che non si trovano da tempo, col colpo di scena verso la fine. Tra tutti i 4 fratelli, l'assassino è proprio il meno probabile, quello [...] Vai alla recensione »
A tratti leggermente caotico ma ben fatto. Tra aneddoti del passato, un presente molto ingarbugliato ed un misterioso omicidio,si riunisce una famiglia pugliese. La storia raccontata è interessante,ottima la fotografia e bravi tutti gli attori. Su tutti un gran Bentivoglio, vero mattatore della pellicola che con il passare dei minuti riassapora e riscopre le proprie origini,la polvere [...] Vai alla recensione »
Girato con tanta passione e una certa attenzione ai particolari, "La terra" è un film lodevole per la solidità della sceneggiatura e l'evidente impegno recitativo e registico. Il richiamo alle proprie irrinunciabili origini, le dialettiche familiari, l'inevitabile alternarsi di dramma e commedia, oltre che i suggestivi luoghi scelti per l'ambientazione, sono i punti [...] Vai alla recensione »
Non vorrei sempre attaccare i famosi apripista ma anche questa volta mi corre l'obbligo di stigmatizzare l'esimia Luisa Ceretto non solo per le 2 stelle assegnate ma soprattutto perché riduce il ruolo di Rubini a semplice regista quando invece è UNA SPLENDIDA MASCHERA. Possibile che non se ne sia accorta? O, come io credo, alle volte non sottolineare in modo deciso la performance di un attore fa chic... [...] Vai alla recensione »
Popolo italiano, sull’attenti: c’è un nuovo. bravissimo regista in città. A dire il vero è attivo da oltre 15 anni. è famoso soprattutto come attore e aveva già diretto 7 film: ma l’ottavo, che esce oggi e si intitola La terra, è un salto di qualità che colloca Sergio Rubini (di lui stiamo parlando) nel ristretto novero dei cineasti italiani che contano.
Come possono essere bravi gli attori italiani, quando sono bravi. Ne La terra di Sergio Rubini, quest'ultimo interpreta come meglio non si potrebbe il personaggio di uno strozzino e trafficante carogna, padrone o quasi d'un paese meridionale: lercio, con i capelli corti e unti appiccicati alla testa, con un cache-col bianco per nascondere una ferita al collo, con un fare scivoloso, cortese e minaccioso [...] Vai alla recensione »
Rampolli di una classe media, piccolo borghese o contadina, è tradizione che al sud i ragazzi vadano a studiare nelle università del nord, compiendo così una cesura culturale con il paese di origine, quasi mai preso in considerazione dal punto di vista lavorativo.La Terra di Sergio Rubini prende le distanze proprio da quel punto di partenza e vi ritorna con uno sguardo offuscato dal ricordo, amplificato [...] Vai alla recensione »
La parola autore, da usare in genere con parsimonia, si può spendere generosamente per Sergio Rubini, più conosciuto come versatile attore che come regista. E invece, nel corso degli anni, dopo il fortunato debutto con La stazione, ha dimostrato di possedere uno sguardo e un universo unici. È autore pugliese e nei suoi film porta la nostalgia (e l’orrore) della sua terra, affascinato dal barocco anche [...] Vai alla recensione »
La terra di Sergio Rubini è madre e matrigna in pari misura. Il regista torna ai suoi scenari pugliesi (suggestivi) ma con un disegno più spettacolare. Mette in scena un plot con delitto e colpevole da scoprire. Bentivoglio, che dopo il precedente film di Rubini L'amore ritorna, incarna ancora le fantasie autobiografiche dell'autore, ed è qui un professore di filosofia che ha lasciato dietro di sé [...] Vai alla recensione »
Nonostante parli di assessori indebitati, extracomunitari sfruttati e meridionali sfiancati tra l’incertezza di uno squallido benessere e un sinistro futuro, La terra ha qualcosa del romanzo tradizionale, ottocentesco, di impianto naturalista: tre fratelli, in lite per il possesso di un terreno, e un quarto, Fabrizio Bentivoglio, che è scappato da un padre violento molti anni prima e ora viene risucchiato [...] Vai alla recensione »
La terra come metafora familiare di una tragedia che può anche renderci ridicoli. All’ottava regia Sergio Rubini realizza il suo film più ambizioso e maturo, più carnale e liberato. Come se il suo cammino all’indietro alla ricerca delle proprie radici meridionali avesse finalmente captato segnali in chiaro. Per l’escamotage narrativo si affida a modelli assai alti: da La sfida del samurai di Kurosawa [...] Vai alla recensione »
Luigi (Fabrizio Bentivoglio), insegnante di filosofia a Milano, ritorna nel paese della Puglia dal quale proviene, per rivedere i suoi fratelli. La realtà locale è ormai lontana da lui per motivi culturali ed ambientali. In pochi giorni viene risucchiato in trame sordide, faide familiari che fanno riaffiorare il rancore dei tre fratelli a causa della sua fuga molti anni prima, sollecitata dal padre [...] Vai alla recensione »
Sul treno che li riporta a Milano, Laura (Claudia Germi) domanda a Luigi (Fabrizio Bentivoglio) che cosa sia davvero accaduto, a lui e ai suoi fratelli. Luigi le sorride. Per la prima volta sembra pronto ad accoglierla nel mondo in cui affondano le sue radici, e a raccontarglielo. Subito, però, il fragore d'una galleria copre ogni parola. in platea si può ben sospettare che non sia la verità, quella [...] Vai alla recensione »
Luigi di Santo, professore di filosofia a Milano, è costretto a ritornare dopo molti anni al paese della Puglia dal quale era stato allontanato da ragazzo in seguito a uno scontro con il padre autoritario. L'occasione è data dalla vendita di una masseria e di un terreno che i suoi fratelli devono effettuare. Il ritorno lo mette di fronte a un intrigo fatto di rancori, rabbie non sopite, gelosie e [...] Vai alla recensione »
Ancora il Sud per Sergio Rubini autore e attore. In Anima gemella c’era quello magico, tessuto di credenze popolari. Oggi c’è quello drammatico e sanguigno, in cornici rurali di grande bellezza paesaggistica e architettonica. Si comincia con la terra del titolo. L’ha lasciata in eredità un padre a quattro figli con l’obbligo di venderla solo se tutti d’accordo.
È dura tornare a casa quando l'assenza è stata molto lunga. E soprattutto quando si è lasciato alle spalle, senza rimpianti, un mondo con cui si sono recisi tutti i rapporti. La terra, di Sergio Rubini, inizia proprio con un ritorno: quello di Luigi, da Milano alla Puglia, da dove, molti anni prima, è fuggito per una nuova vita. Un addio traumatico, segnato dal rifiuto nei confronti della stupida violenza [...] Vai alla recensione »
Rubini torna alla regia. Dopo la scialba prova de L’amore ritorna l’attore regista pugliese questa volta fa un omaggio alla sua terra, alla violenta e pasionaria antropologia di un sud pugliese che si dipana tra piantagioni di ulivo ed un rapporto tra fratelli che –dopo tanti anni- sembra essere arrivato ad un punto di svolta. Le intenzioni sono buone e per la prima metà la costruzione para giallistica [...] Vai alla recensione »