The Wool Cap - Il berretto di lana

La storia è ambientata a New York, sotto il periodo delle feste natalizie. Charlie Gigot, ex- soldato del Vietnam muto è il custode di un vecchio condominio.
Una notte irrompe in casa sua Arleen, la ragazza tossicodipendente che abita nel palazzo, pregandolo di tenerle la sua bambina, Lou, e promettendo di tornare a prenderla presto. Arleen non tornerà più a New York, morirà di overdose a Philadelphia qualche mese più tardi. Inizia così la convivenza forzata tra Gigot e Lou. Inizialmente i due sono totalmente incompatibili ma con il passare del tempo iniziano a conoscersi e a fidarsi l'uno dell'altra e si crea un rapporto d'amicizia. Passano alcuni mesi e proprio quando stavano creandosi una famiglia, i servizi sociali vengono a prendere Lou per rinchiuderla in un orfanotrofio.
Gigot, nelle sue condizioni, non può adottarla da solo, ma tenterà in tutti i modi di riaverla. William Macy dimostra un grande talento in questa storia di cambiamenti e ritrovamenti. Interpreta lungo tutta la durata del film il ruolo di un muto, e spesso suscita quasi pena perché pare impotente e debole, non riuscendo a farsi capire da chi gli sta attorno. L'handicap della voce ha creato una sorta di barriera fra lui e gli altri, ma riesce a comunicare le sue sensazioni grazie ai suoi occhi espressivi, alle smorfie facciali, al linguaggio del corpo e a un blocchetto di fogli e una penna che porta sempre con sé.
Il personaggio di Gigot è molto forte e di grande impatto visivo. L'unica nota di colore nel suo stato rozzo è data da un vecchio berretto di lana rosso che egli non toglie mai nemmeno per dormire. Film carico di sentimento che si rivolge sia a giovani che adulti 