Estate romana

Film 2000 | Drammatico 90 min.

Regia di Matteo Garrone. Un film con Rossella Or, Monica Nappo, Salvatore Sansone, Victor Cavallo, Elvira Giannini. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2000, durata 90 minuti. - MYmonetro 2,85 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 26 febbraio 2016

Terzo lungometraggio del regista Matteo Garrone, il film narra una storia di esistenze precarie. Salvatore è uno scenografo napoletano che vive in un bell'appartamento a Piazza Vittorio, a Roma. In Italia al Box Office Estate romana ha incassato 25,4 mila euro .

Consigliato sì!
2,85/5
MYMOVIES 2,75
CRITICA
PUBBLICO 2,95
CONSIGLIATO SÌ
Un talento in embrione che ha trovato un proprio stile, ma non sa ancora verso quale direzione condurlo.
Recensione di Annalice Furfari
Recensione di Annalice Furfari

Rossella, attrice del teatro di avanguardia degli anni Settanta, torna a Roma, dopo anni di assenza dalle scene, alla ricerca di una nuova vita. Spaesata e depressa in una città in caotico fermento per i preparativi del Giubileo del 2000, Rossella vorrebbe riallacciare vecchie amicizie e magari tornare a fare teatro. In casa sua adesso vive l'amico Salvatore, indolente scenografo napoletano che sta lavorando alla realizzazione delle scene di uno spettacolo di teatro-danza con l'aiuto della sua assistente Monica, giovane donna separata con una bambina che la suocera vorrebbe sottrarle e un doppio lavoro per cercare di andare avanti. Inizia così una bizzarra, e a volte faticosa, convivenza tra questi tre artisti.
Un talento in embrione quello del regista Matteo Garrone al suo terzo lungometraggio. Un talento che sarebbe esploso con il successivo L'imbalsamatore, per raggiungere il vertice con Gomorra, ma che qui è ancora in fase di sperimentazione. Nella sua Estate romana, Garrone sembra aver trovato uno stile peculiare e riconoscibile, ma è ancora alla ricerca di una chiara direzione verso cui condurlo. C'è una finzione mostrata con andamento documentaristico. Ci sono interessanti spunti esistenziali, riflessioni sull'arte e la cultura, e i mestieri a esse connessi, in una dimensione prettamente urbana, valorizzata da una fotografia che sa far emergere il volto pulsante e meno scontato della capitale. Quello che manca è una storia forte da raccontare.
Il vagare di una trasognata e smarrita Rossella Or in una Roma caotica, convulsa, multietnica, che non la riconosce e che lei non riconosce, ha l'andamento tragico di una surreale apparizione fantasmagorica. Ma, nel momento in cui i suoi tentativi di comunicazione con il mondo che pullula attorno a lei falliscono clamorosamente, fallisce anche il tentativo del regista di parlare al suo pubblico e soprattutto di emozionarlo e coinvolgerlo, al di là dell'omaggio al teatro "Beat '72", qui incarnato dai suoi stessi miti che interpretano se stessi, da Rossella Or a Victor Cavallo, superstiti reali di una stagione teatrale indipendente, quella dell'avanguardia romana degli anni Settanta, prima vitale e poi dispersa.
Meno surreali e più concreti sono i tentativi di Salvatore Sansone e Monica Nappo - ottimi interpreti - di dare un senso alle proprie vite attraverso l'arte. I loro personaggi, però, non ci credono fino in fondo e il timore di mettersi realmente in gioco li blocca in una dimensione di inazione che coinvolge persino la loro relazione, sempre sul punto di evolvere ma mai pronta a farlo davvero. Queste vite sospese tra afflati della mente e paura del cuore diventano il ritratto di una generazione di artisti indipendenti soffocata da una precarietà che, ancor prima che materiale, è soprattutto esistenziale, perché incapace di intraprendere la strada sognata e portarla avanti fino in fondo.

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Esistenze precarie immerse nel caos afoso della metropoli.
Recensione di Stefania Iannuzzi

Terzo lungometraggio del regista Matteo Garrone, il film narra una storia di esistenze precarie. Salvatore è uno scenografo napoletano che vive in un bell'appartamento a Piazza Vittorio, a Roma. Abita con lui Monica, sua assistente, separata con una bambina. Una mattina ritorna Rossella, la proprietaria della casa, ex attrice che vorrebbe ricominciare a lavorare. Ma la città che la donna si trova di fronte è una città caotica, che a stento riconosce. Anche la gente è cambiata e nessuno può rispondere all' interrogativo che Rossella sempre si pone:"Come faccio a non scomparire?". Roma diventa in questo film il rumoroso palcoscenico per incontri casuali, alla ricerca di equilibri psicologici necessari. Una menzione speciale meritano gli attori e, in particolare, la trasognata Rossella Or.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 22 settembre 2013
gianleo67

Rossella, attrice teatrale che vive un momento di fragilità emotiva ed esistenziale, torna nel suo appartamento romano dopo un periodo trascorso nell'eremo monastico di un convento gesuita. Qui convive per qualche tempo con il suo affittuario, un ex avvocato partenopeo che si è riconvertito nella produzione scenografica ed alla sua volenterosa assistente, una giovane separata con [...] Vai alla recensione »

domenica 7 settembre 2014
Howlingfantod

 Un omaggio al che fu teatro di avanguardia e alle  mitiche cantine romane, il contro teatro e la contro arte tout court  dalla quale non nasce come causa-effetto il teatro e l’arte istituzionale affatto benchè alcuni “divi” provengano da lì per essere poi cooptati dal sistema. Quindi una galleria di  teneri e puri personaggi, molto caratterizzati [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Massimo Lusardi
Ciak

In una scenografia naturale di bella originalità, una Roma «impacchettata» in sonnacchiosa attesa del Giubileo, Matteo Garrone racconta una storia generazionale. Ma, questo il fatto strano, di un paio di generazioni fa. Al centro del film c'è infatti, con tutti i suoi vezzi d'epoca e moderni sbandamenti (l'interrogativo chiave è «come faccio a non scomparire?»), l'Attore da Cantine anni Settanta, esplicitam [...] Vai alla recensione »

Fabrizio Liberti
Ciak

Roma; Esquilino; estate. Matteo Garrone mette in scena, in una Roma agli antipodi dell’agiografia della città eterna giubilare, una storia di esistenze precarie. Rossella torna a Roma dopo anni di assenza e torna a casa sua, affittata all’amico scenografo Salvatore. La donna è in preda ad un’evidente depressione e si aggira per la città che non riconosce più.

Paola Malgrati
Duel

Un giorno di luglio, la quotidianità di Salvatore viene improvvisamente turbata dall'inatteso arrivo di Rossella, sua padrona di casa assente da Roma da alcuni anni e attrice di punta del teatro d'avanguardia romano degli anni Settanta. Rossella, in un'evidente condizione di smarrimento e di crisi esistenziale, sembra approdare dal nulla per riallacciare vecchi legami di amicizia e di lavoro ormai [...] Vai alla recensione »

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