Anno | 1998 |
Genere | Animazione, |
Produzione | USA |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Barry Cook, Tony Bancroft, Gloria Bulath |
Attori | Miguel Ferrer, Harvey Fierstein, Freda Foh Shen, June Foray, James Hong Miriam Margolyes, Pat Morita, Eddie Murphy, Marni Nixon, Soon-Tek Oh, Donny Osmond, Lea Salonga, James Shigeta, George Takei, Jerry Tondo, Ming Na, BD Wong, Gedde Watanabe, Soon-Tek Hou, Laura Lenghi, Marianna Cataldi, Enrico Papi, Francesco Prando, Silvio Pozzoli, Ennio Coltorti, Vincenzo Mollica, Fabrizio Apolloni, Massimo Corvo, Stefano De Sando, Armando Bandini, Luciano Melani, Melina Martello, Lina Wertmüller, Carlo Baccarini, Renato Cortesi, Franca Lumachi. |
Uscita | venerdì 4 dicembre 1998 |
Tag | Da vedere 1998 |
Distribuzione | Buena Vista International Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,57 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 22 luglio 2016
Da un poema cinese di duemila anni fa, la Disney ha tratto il film del Natale '98 destinato a sfidare per la prima volta un altro cartoon ad alto cost... Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 2 candidature a Golden Globes, In Italia al Box Office Mulan ha incassato 9 milioni di euro .
Mulan è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
e Blu-Ray
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
Da un poema cinese di duemila anni fa, la Disney ha tratto il film del Natale '98 destinato a sfidare per la prima volta un altro cartoon ad alto costo: Il principe d'Egitto prodotto da Spielberg. La giovane Mulan, nel momento in cui gli Unni superano la Grande Muraglia, si traveste da uomo per sostituire nella guerra il padre infermo. Riuscirà così a salvare non solo la vita dell'Imperatore ma anche quella del capitano di cui si innamorerà. 700 tra disegnatori, animatori e tecnici, 60 milioni di dollari di budget e 5 anni di lavoro hanno portato a un film che torna ad occuparsi del ruolo della donna (come già Pocahontas). Continuano a non mancare gli animaletti simpatici (impagabile il draghetto Mushu) e le battute decodificabili solo dal pubblico adulto. Il travestimento si ribalta nel sottofinale e saranno proprio i soldati più "machi" a ritrovarsi in abiti femminili. Molto curati anche i personaggi di contorno (vedi la nonna Fa) anche se il finale molto "made in Usa" rischia di rovinare il clima e di dichiarare troppo esplicitamente le intenzioni della produzione. Straordinaria la scena di battaglia sulla neve.
Mulan è il 36° classico Disney. È ispirato a un’antica leggenda cinese. È il racconto di un percorso di maturazione al femminile, di un tragitto verso la conquista dell’identità umana, sociale, sessuale. È un film sul rapporto tra cambiamento e tradizione, tra la pulsione a rendersi autonomi dalle radici, dalla famiglia, e il bisogno di mantenere il legame con esse. All’inizio Mulan viene camuffata da moglie: è il primo travestimento, imposto dalla tradizione. Mulan è pronta a sposarsi per amore della famiglia, ma non riesce ad assoggettarsi pienamente alla tradizione, perché ha in sé la spinta alla ribellione, e perché la tradizione che è costretta a seguire è patriarcale, maschilista, priva di rispetto per la donna. In realtà Mulan non ha ancora chiarezza su quali siano i suoi voleri, perché non ha ancora un’identità ben definita. Poi si traveste da uomo: è il secondo travestimento, non imposto, ma voluto. Mulan deve passare attraverso un’altra identità, la mascolinità, l’Altro, per conquistare la propria identità, la femminilità, il Sé. Si arriva al tema del rapporto tra Anima e Animus. Nella psicologia analitica, l’Anima è la parte controsessuale, la parte femminile, la femminilità inconscia del maschio, il luogo dell’emotività, della creatività. Se per l’uomo si parla di Anima, per la donna si parla di Animus. L’Animus è la parte controsessuale, la parte maschile, la mascolinità inconscia della donna. Tra Anima e Animus non sussiste un perfetto parallelismo, perché «la donna deve liberarsi dalla supremazia del maschile che le è stato posto davanti come qualcosa di superiore a priori, cosa che non si è culturalmente verificata per l’uomo» (Emma Jung): il percorso di liberazione dal predominio del maschile è compiuto da Mulan, che passa attraverso il maschile per liberarsene e assumere appieno il femminile. Mulan salva l’imperatore e la Cina, e il popolo si inchina dinanzi alla ragazza, all’Anima, al femminile come forza salvifica. Alla fine Mulan decide di tornare a casa e forse di sposarsi, sceglie di mantenere il legame con la tradizione: il mantenimento di tale legame si afferma però solo dopo il rifiuto e la ribellione – canonici dell’adolescenza – in quanto frutto consapevole di una scelta autonoma.
Questo è uno dei film Disney che rivedo sempre molto volentieri. La storia di Mulan mi ha sempre affascinato, sin da quando ero piccola, forse perchè lei, al contrario delle sue "colleghe", è stata la prima che "non ha avuto bisogno di un uomo per tirarsi fuori dai guai". Non dico tutto ciò solo in senso femminista, anche se effettivcamente ho notato che se nei film precedenti le protagoniste, per [...] Vai alla recensione »
E' uno dei lavori meglio riusciti della Disney. Riesce a mescolare momenti comici con drammatici e legati a fatti realmente accaduti, come la Guerra contro gli Unni. Le musiche sono perfette e per niente noiose, i personaggi spettacolari e stra simpatici, soprattutto il drago Mushu (doppiato da Enrico Papi). Ha inoltre un ottimo ritmo, una buona animazione, buoni momenti per ridere e per meditare, [...] Vai alla recensione »
Scusate l'ironia ma quando ho visto Mulan travestirsi da maschio e nessuno se ne era accorto non ho potuto fare a meno di pensare a Lady Oscar che, almeno nei primi episodi era nella stessa situazione. Come storia è senz'altro bella, di buoni sentimenti: questa ragazza che va in guerra per salvare l'anziano padre da morte certa e poi la sua bravura ed il suo trionfo.
E' un cartone animato di fattura molto pregevole, e se non lo è, è per la presenza di pupazzetti vari o spunti adatti ad un pubblico di bambini (Appunto), come avviene ad esempio nelle scene che precedono il finale. La storia segue la maturazione e l'evoluzione di chi vuole"Tenere in alto l'onore della famiglia"; ma chi viene salvato alla fine è il popolo cinese, come fiosse, anch'esso, un'unica grande [...] Vai alla recensione »
MULAN (USA, 1998) diretto da BARRY COOK & TONY BANCROFT L’ispirazione trae origine da un’antica leggenda popolare cinese. Mulan, unica figlia della famiglia Fa, vive in un piccolo villaggio quasi inaccessibile sperduto nelle immense praterie della Cina. La storia è ambientata pressappoco e verosimilmente in epoca medievale o, al massimo, nell’era che in Europa corrispose [...] Vai alla recensione »
Film ritmato, che non annoia in nessuna scena, ti prende dalla fine del primo quarto d'ora fino all'ultimo minuto; canzoni orecchiabili e non troppo numerose; i tipici personaggi di contorno ironici non sono esagerati né patetici (come spesso in questi cartoni accade), la protagonista è umile, divertente e determinata, e la trama è avvincente pur rimanendo leggera.
ma si può piangere con ogni film di animazione della disney? a me succede proprio così... e ovviamente è stato lo stesso x Mulan, un bel film e...onore alle donne ;)))
Uno dei cartoni animati che guardavo più spesso da bambina era Mulan ( con Cenerentola) e che, a differenza di Cenerentola che adesso è un po' troppo sdolcinato e prinicipesco, Mulan lo riguardo volentieri ancora adesso perché la protagonista è un'eroina ribelle, dolce e coraggiosa. Non è come Brave perché Merida non è dolce ma Mulan sì. [...] Vai alla recensione »