Libera

Film 1993 | Commedia, 85 min.

Regia di Pappi Corsicato. Un film con Iaia Forte, Vincenzo Peluso, Antonino Bruschetta, Manrico Gommarota, Pino Calabrese. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 1993, durata 85 minuti. Uscita cinema mercoledì 12 novembre 2025 distribuito da Lucky Red. - MYmonetro 3,00 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi Libera tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento martedì 18 novembre 2025

Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Libera ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 3,1 mila euro e 1,8 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
L'esordio di Pappi Corsicato: libero e spregiudicato.
Recensione di Paola Casella
giovedì 20 novembre 2025
Recensione di Paola Casella
giovedì 20 novembre 2025

Aurora ha sposato un uomo ricco che la tradisce continuamente. Fare shopping compulsivo e massaggi estetici non le basta più, e quando una vecchia fiamma dei quartieri bassi in cui è cresciuta, un muratore soprannominato Pistoletta, si fa vivo lei cede alle sue lusinghe, con conseguenze imprevedibili. Carmela vede tornare il figlio Sebastiano dal riformatorio e cerca di occuparsene nei momenti liberi dal suo lavoro di infermiera a domicilio, mentre il ragazzo coltiva di nascosto l'attrazione verso un venditore di sigarette di contrabbando: ma è la madre a nascondere il segreto più eclatante. Infine Libera fa l'edicolante sostenendo un marito sfaccendato che la tradisce con chiunque, finché non decide di restituirgli pan per focaccia, guadagnandoci anche un bel gruzzolo.

Libera è il film a episodi con cui Pappi Corsicato ha esordito al cinema nel 1993, partecipando al Festival di Berlino nella sezione Forum e vincendo in Italia numerosi premi - Nastro d'Argento, Grolla d'Oro, Globo d'oro della Stampa Estera e Ciak d'Oro - come miglior opera prima.

L'eredità di Pedro Almodovar, di cui Corsicato è stato assistente alla regia per Légami!, è evidente sia nella palette di colori accesi che nella cifra grottesca e paradossale dei tre racconti, tutti sul filo dell'ambiguità. In Libera i maschi etero sono inaffidabili e fedifraghi, mentre quelli omosessuali (o in transizione) si sentono costretti a nascondersi (esilarante Don Arcangelo, il prete interpretato da Enzo Moscato, che gorgheggia in chiesa e occhieggia un gruppetto di operai).

La freschezza della messinscena, che nel 1993 ha costituito una novità nel panorama cinematografico italiano, sta sia nella rappresentazione, appunto, libera e spregiudicata delle tre storie e di una Napoli misera e (ig)nobile, sia nei tanti tocchi surreali che attraversano il racconto (ad esempio i pezzi di corpo che cadono qui e là e i corpi esanimi trovati per strada, suicidi o "sparati"), nell'umorismo che colora ogni scena (il taglio del salamino subito dopo un'allusione fallica) e in alcuni momenti metacinematografici, primo fra tutti l'inquadratura della troupe riflessa nello specchio all'inizio dell'episodio dedicato ad Aurora. Al centro dello scherno (e dello schermo) c'è la pruderie tutta italiana che fa occultare le parti del corpo esibite dai poster dei film porno dai titoli inventati (fra cui l'impagabile Mamma ho perso l'uccello) e impedisce a due uomini di baciarsi in bocca davanti alla cinepresa, a scanso di censura.

È già evidente in questo esordio il lavoro di decostruzione dissacrante del linguaggio filmico che Corsicato proseguirà durante tutto l'arco della sua carriera, con caratteristico intento ludico e sprezzo delle convenzioni (e delle ipocrisie) del cinema italiano. Lo spettatore è invitato ad essere costantemente consapevole della finzione in atto e l'idea è quella di associare immagini fra loro incongrue, improvvisi passaggi al nero e dissolvenze non contigue, per creare nuovi significati o semplicemente rompere connessioni scontate. Persino alcuni topos della napoletanità - le serenate neomelodiche, il banchetto che vende merce assortita di contrabbando, i figli dei figli dei G.I., gli "atelier" a domicilio, le Torri del Centro Direzionale di Napoli e i formicai di Secondigliano - sono messi in scena in modo controintuitivo.

La narrazione è continuamente inframmezzata da spezzoni di film e programmi televisivi, rumori di strada, "canzonette" e audio diegetici, riferimenti pop (l'investigatore privato Raimondo Chandler) e metafore visive (la trilogia finisce, letteralmente, "nel cesso"), che restituiscono il ritratto di un'Italietta povera e cialtrona, bacchettona e sessista. A Libera, che era nato come cortometraggio, hanno lavorato alcuni autori che si sarebbero poi affermati nel cinema italiano, fra cui i registi Raffaele Mertes, qui direttore della fotografia, Stefano Incerti e Ivan Cotroneo, il primo assistente e il secondo aiuto alla regia. Le scenografie almodovariane in salsa partenopea sono invece opera dello stesso Corsicato.

Libera è stato anche una vetrina importante per Iaia Forte, che appare in tutti e tre gli episodi di cui due come protagonista, e Cristina Donadio nei panni di Carmela, al centro del secondo episodio. Il film ha fatto parte di quella rinascita del cinema napoletano anni Novanta che ha visto emergere anche Mario Martone, Antonio Capuano, Antonietta De Lillo e Paolo Sorrentino.

Sei d'accordo con Paola Casella?

Esordio promettente per l'assistente di Almodovar in Légami. Corsicato approda al cinema con una commedia sulla sua Napoli. In chiave di melodramma rovesciato mostra disagi, situazioni (in maniera paradossale) e controindicazioni della città. Il film è diviso in tre episodi, intitolati coi nomi delle protagoniste: Aurora, Carmela e Libera. Il più completo e riuscito è il primo. Assistiamo al dramma di Aurora che viene lasciata dal marito, spesso in bancarotta, fuggito con l'amante. Incontra dopo molto tempo l'uomo che aveva amato da giovane. Rimarrà sola, comunque. Carmela invece è un'infermiera con un figlio omosessuale. Il ragazzo scoprirà che la madre in realtà è stata suo padre. Infine Libera ha una rivendita di giornali e un marito pigrissimo. Quando scopre di essere tradita compra di nascosto una videocamera. Poi gira filmetti porno del marito con l'amante e li rivende. In breve, diventa ricchissima. Brava l'attrice protagonista, Iaia Forte.

Tutti i film da € 1 al mese

Powered by  
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Lietta Tornabuoni
La Stampa

Una moglie trascurata e tradita si consola con lo shopping compulsivo, con l’imitazione kitsch del lusso rappresentata da grattacieli modernissimi nelle cui pareti si celano ossa di morti ammazzati, da appartamenti marmorei con vista sui lavori in corso e sul tramonto rosso: fin quando si scopre che la carta di credito è bloccata, il marito scomparso è latitante, mobili e automobile sono spariti, non [...] Vai alla recensione »

winner
miglior regista esordiente
Nastri d'Argento
1994
Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2025 MYmovies.it® Mo-Net s.r.l. P.IVA: 05056400483 Licenza Siae n. 2792/I/2742.
Società soggetta all'attività di direzione e coordinamento di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale.
Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Riserva TDM | Dichiarazione accessibilità | Cookie Policy