Titolo originale | Slaves of New York |
Anno | 1988 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Durata | 124 minuti |
Regia di | James Ivory |
Attori | Tammy Grimes, Richy Canatta, Raye Dowell, Stash Franklin, Kevin John Gee, Aaron Goodstone, Louis Guss, Rick Hara, Adam Coleman Howard, Francine Hunter, Tama Janowitz, Anna Katarina Ken Kensei, Freddy Korner, Kim Larese, Jennifer Lee Pryor, Joe Leeway, Philip Lenkowsky, Charles McCaughan, Maura Moynihan, Suzanne O'Neill, Lazaro Perez, Dustin Pittman, Paul Potter, Paige Powell, Mark Robinson, Stillman Rockefeller, Michael David Tanney, Fabio Urana, Bruce Peter Young, Michael Butler, Diane Brill, Denise-Marie Beaumont, Stephen Bastone, Jonas Abry, Sakina Jaffrey, Harsh Nayyar, George Harris, Michael Schoeffling, Madeleine Potter, Stanley Tucci, Anthony LaPaglia, Steve Buscemi, Mercedes Ruehl, Mary Beth Hurt, Bernadette Peters, Chris Sarandon, Betty Comden, Adam Green (II), Nick Corri, Richard Steinmetz, John Harkins, Paul Jabara, Christine Dunford, Anthony Crivello, Johann Carlo, Mark Boone Junior. |
MYmonetro | 3,00 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 27 aprile 2010
Dai racconti di Tama Yanowitz. La fauna degli artisti (o presunti tali) di Manhattan vista dagli occhi (alquanto ingenui) di una svampita disegnatrice...
CONSIGLIATO SÌ
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Dai racconti di Tama Yanowitz. La fauna degli artisti (o presunti tali) di Manhattan vista dagli occhi (alquanto ingenui) di una svampita disegnatrice di cappellini. Film diretto e recitato brillantemente, che però perde per strada tutti i veleni del testo originale (nonostante la sceneggiatura della stessa Tama).
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Eleanor, Stash, Marley, Viktor, Ginger: ecco i nomi di alcuni degli Schiavi di New York, i protagonisti dell'omonimo film di James Ivory. Sono giovani pittori, galleristi, intermediari d'arte, disegnatori di moda, collezionisti: vivono nella polpa della Grande Mela, rosicchiandola a poco a poco, gustandone i dolci sapori ma pagando al contempo lo scotto di una competitività assillante e di una insuperabile [...] Vai alla recensione »
Il cinema più intenso di questi nostri anni è quello "metropolitano". Nel ritmo assolutizzato di Strade di fuoco (Walter Hill, 1984) come nel nonsenso demoniaco di Fuori orario (Martin Scorsese, 1986), nella violenza tribale di Colors (Dennis Hopper, 1988) come nella bancarotta del senso di Talk Radio (Oliver Stone, 1989), negli oscuri meandri dell'anima di La casa dei giochi (David Mamet, 1987) come [...] Vai alla recensione »