Titolo originale | Second Serve |
Anno | 1986 |
Genere | Biografico |
Produzione | USA |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Anthony Page |
Attori | Vanessa Redgrave, Martin Balsam, Louis Fletcher, William Russ . |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 2 gennaio 2010
CONSIGLIATO SÌ
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Laureato ad Harvard, giovane medico in ascesa, campione di tennis, ufficiale di marina, una fidanzata bella e appagata, una passione per le auto sportive e tanti amici, Richard Radley sembra essere l'immagine dell'uomo perfetto, dolce e virile al tempo stesso, perfettamente realizzato e a suo agio nella propria vita. Ma la verità è molto diversa poiché Radley si sente in realtà una donna a tutti gli effetti rinchiusa nel corpo di uomo. Dopo aver cercato inutilmente un aiuto dalla psicoanalisi (nella quale vengono fuori i traumi subiti nell'infanzia, una madre eccessivamente mascolina e un padre inibito), dolorosi ripensamenti, il disperato tentativo di costruire una famiglia e di diventare padre, Richard decide di sottoporsi a una cura ormonale e diventare finalmente donna. Trasferitosi da New York a Los Angeles, Richard, ora Renée Richards, prosegue la sua carriera medica e torna a giocare a tennis e vincerà una causa contro la US Tennis Association che voleva tenerla fuori dalla competizioni professionali femminili per via della sua sessualità.
Una seconda opportunità è un poco conosciuto film per la tv dei primi anni '80, dalla autobiografia della stessa Richards, che ha il grande pregio prima di tutto di raccontare e affrontare una vicenda reale (la sentenza della Corte che dà ragione alla Richards è uno dei capisaldi della rivendicazione dei diritti dei transgender) e poi di farlo con grande rispetto e comprensione, senza pretendere di poter dire verità assolute o sensazionali. Il tema della sessualità del protagonista è affrontato con grande pudore preferendo magari rimanere sul vago senza scendere in dettagli particolari piuttosto che semplificare troppo o magari rischiare il ridicolo mostrandosi esplicito, privilegiando mostrare di più l'evoluzione dei rapporti tra il protagonista e la famiglia, il lavoro e gli amici piuttosto che spingere su altro.
Ma il merito della riuscita del film è soprattutto della straordinaria performance di Vanessa Redgrave che recita per la maggior parte del film vestita da uomo nei panni di Richard Radley (il critico del New York Magazine in una recensione del'epoca notò giustamente che mentre cerchiamo di individuare "la donna" nel Richard di Vanessa Redgrave siamo sorpresi di trovare invece "l'uomo" nella Renée della Redgrave), un'interpretazione priva di qualsiasi enfasi gigioneggiante che riesce a cogliere perfettamente la vulnerabilità e la complessità del personaggio e che le valse all'epoca una nomination per l'Emmy e per i Golden Globe.
Io sono un padre che accompagna la figlia nel passaggio da femmina a maschio ,il lungo cammino sia psicologico medico ,burocratico e infine chirurgico ,mi ha dato l'ooportunità per capire ,ancjhe la visione di numerosi film ,Ma questo penso che sia il piu eclatante nell'affontere ,i dolori incontrati dal soggetto verso la famiglia prima e il mondo e la società poi specialmente [...] Vai alla recensione »