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sixy89
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domenica 31 luglio 2011
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che pattume...
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Io posso capire che per quell'epoca fosse un film all'avanguardia, ma sentir dire a chi ha visto il film solo in questi anni che Blade Runner sia una pellica degna di nota è osceno!!! Se si taglia la prima ora e mezza di film e si tengono gli ultimi 20 min allora forse è guardabile..Scene interminabili, lentisisme, inutili, senza senso nella trama, senza contare quante scene ci sono con queste macchine volanti..... Non è salvabile niente di questo film, tanto meno la trama. E io AMO i film di fantascienza vecchi! PENA ASSOLUTA!
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(di cino77)
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levo95
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venerdì 29 aprile 2011
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il dilemma del cacciatore di androidi
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Film che, con le avveniristiche musiche di Vangelis e l'abile regia di Ridley Scott, ci porta in un tetro e squallido futuro, dal clima stile bassi fondi europei. Pervaso da uno straziante buio e la mancanza di silenzio, che esaltano l'enorme vuoto esistenziale della società descritta, "Blade Runner" narra l'indagine di Rick Deckard, famoso cacciatore di taglie, alla ricerca di un gruppo di androidi fuggiti che si sono mescolati nella società per una vita normale. Un Harrison Ford spettacolare, ma soprattutto grandioso Rutger Hauer, nel ruolo del letale, ma anche commovente e profondo, Roy Batty. Se uno dei vostri chiodi fissi è il chiedersi, quale possa essere il più grande film di tutti i tempi, molti di voi potranno trovare la risposta in Blade Runner.
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Film che, con le avveniristiche musiche di Vangelis e l'abile regia di Ridley Scott, ci porta in un tetro e squallido futuro, dal clima stile bassi fondi europei. Pervaso da uno straziante buio e la mancanza di silenzio, che esaltano l'enorme vuoto esistenziale della società descritta, "Blade Runner" narra l'indagine di Rick Deckard, famoso cacciatore di taglie, alla ricerca di un gruppo di androidi fuggiti che si sono mescolati nella società per una vita normale. Un Harrison Ford spettacolare, ma soprattutto grandioso Rutger Hauer, nel ruolo del letale, ma anche commovente e profondo, Roy Batty. Se uno dei vostri chiodi fissi è il chiedersi, quale possa essere il più grande film di tutti i tempi, molti di voi potranno trovare la risposta in Blade Runner. Tratto dal libro di P.K. Dick "Il cacciatore di androidi", "Blade Runner" (1982) è un film di Ridley Scott.
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weach
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lunedì 28 febbraio 2011
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più umani degli umani ma tutti vogliono essere
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More human than human but everyone wants to be(più umani degli umani ma tutti vogliono essere) .
Blade Runner è una squadra speciale costituita per eliminatori e ritirare dal mercato del pianeta i replicanti(organismi artificiali) modello Nexus 6.
Da questa premessa ,apparentemente banali, prende invece corpo uno film suntuoso ,affascinane,lirico, esistenziale , una pellicola densa di implicazioni di sicura attualità. con un intima forza di “rapire” lo spettare verso livelli di attenzione e partecipazione inconsueti.
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More human than human but everyone wants to be(più umani degli umani ma tutti vogliono essere) .
Blade Runner è una squadra speciale costituita per eliminatori e ritirare dal mercato del pianeta i replicanti(organismi artificiali) modello Nexus 6.
Da questa premessa ,apparentemente banali, prende invece corpo uno film suntuoso ,affascinane,lirico, esistenziale , una pellicola densa di implicazioni di sicura attualità. con un intima forza di “rapire” lo spettare verso livelli di attenzione e partecipazione inconsueti.
Ray Kurzweil, scienziato e ed analista di futurologia disse di Blade Runner:”l’attualità del film è impressionante, viene rappresentato con realismo l’aspetto esistenziale di problematiche che diverranno parte della nostra vita futura imminente con una profondità degna di un capolavoro divinamente ispirato“
Ohso parlando di questo capolavoro disse”in ogni cuore esiste un angoscia spaventosa data dal non conoscere se stessi,l’angosci data dal non sapere da dove veniamo e dove stiamo andando ,chi siamo ed in cosa consista questa vita. Quale è il significato della vita ? Questa è la nostra angosci e la nostra agonia “
Questa è la storia di un afflato esistenziale di essere e percepire che coniuga anche fantasia ,spettacolarità pathos,ethos ,azione,la liricità, poesia pura mentre si dipana la trama del film che ha come contenitore perfetto la storia d’amore sorprendente fra l’umano Richard Dechard e la replicante Rachael..”
Questo mondo messo in scena è quello di replicanti , macchine o ,se vogliamo robots,che hanno raggiunto una perfezione che intimorisce l’uomo: l’epoca rappresentata non è quella “transumanista” e biotech di Ray Kurzweil nel libro trasognato ed ottimistico di “ the Singularity”;non è il mondo di Hal di “2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick dove l’intelligenza artificiale non ha sembianze umane e compete solo per la supremazia dell’intelletto e del potere………….siamo oltre , siamo in una realtà dove la macchina ,se vogliamo, fa paura all’uomo solo per il fattoNexus 6 è come l’uomo , meglio di lui e pretende una sua dignità di essere e non una vita a termine ;l’uomo sembra impreparato a sostenere un confronto alla pari “con il suo prodotto” specialmentequando si accorge che questa “sua creatura” ha aspettative esistenziale simili alle sue.
Ridley Scott con Blede Runner, grande opere d fantascienza , dipinge un mondo futuribile con tonalità apocalittiche , un mondo apparentemente in crisi energetica ed ambientale dove la commistione delle razze ha determinato il sopravvento di quella asiatica, un mondo dove piove sempre, sovrappopolata, decadente con un uomo succube , silente privo di guizzi energetici,;questo uomo rappresentato dal regista sembra diventato arido, soffocato dalla tecnologia , dal businnes,appare incapace di sentire con cuore appassito senza forza di espansione vitale.
I replicanti” Nexus 6” sostituiscono l’uomo in tutte le funzioni sociali più dure ed ardite ma sono sprovviste di una dignità sociale, perché per l’uomo debole e decadente ,restano solo macchine e “questi balbettii esistenziali manifestati sono solo errori di programmazione “.
Il finale del film rappresentato ,nell’intento della regia , non sarebbe stato a lieto fine , ma motivazione di produzione e di commercializzazione hanno voluto che Rachael e Dechard potessero avere insieme un futuro d’amore senza limiti di tempo e con una prospettiva di una esistenza ricca dell’incertezza umana che non sa mai quando arriva la” fine corsa .“
Resta negli occhi un film capolavoro della cinematografia fantascientifica, riferimento per tanti altri lungometraggi , ma con un fascino speciale non riproducibile con eguale potenza scenica
Concludo con alcune frasi celebri del film :
(Richard Dechard)..”io non so perché mi salvò la vita forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l’avesse mai amata ,la vita di chiunque , anche la mia.”
Tutto ciò che volevano erano le stesse risposte che noi tutti vogliamo: da dove vengo ?Quanto mi resta ancora?Non ho potuto fare altro che restare a guardarlo morire”
Rachael : “io non sono nel businnes sono il business……….ricordo lezioni di piano, no so se ero io o la nipote di altri.”
“(Dechard)....”l avevano lasciata vivere per quattro anni ma Rachael era speciale , non aveva una data di termine no sapevamo quanto saremmo rimasti insieme ma del resto chi lo sa?”
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(di michele airoldi)
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domenica 27 febbraio 2011
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viaggiando nelle mille espressioni di essere
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Blade Runner è una squadra speciale costituita per i eliminatori, ritirare dal mercato del pianeta i replicanti modello Nexus 6.
Da questa premessa ,apparentemente banale, prende invece corpo invece uno dei film di fantascienza più affascinanti ,intensi e poetici mai girati , una pellicola densa di implicazioni di sicura attualità.
Ray Kurzweil, eclettico scienziato e ed analista di futurologia disse di Blade Runner:”l’attualità del film è impressionante, viene rappresentato con realismo l’aspetto esistenziale di problematiche che diverranno parte del nostro futuro ed imminente con una profondità degna di un capolavoro divinamente ispirato“
Blade Runerr di Ridley Scott’,1982, ebbi occasione di vederlo in circostanze speciali durante la mia luna di miele a Parigi in Inglese e sottotitoli in francese .
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Blade Runner è una squadra speciale costituita per i eliminatori, ritirare dal mercato del pianeta i replicanti modello Nexus 6.
Da questa premessa ,apparentemente banale, prende invece corpo invece uno dei film di fantascienza più affascinanti ,intensi e poetici mai girati , una pellicola densa di implicazioni di sicura attualità.
Ray Kurzweil, eclettico scienziato e ed analista di futurologia disse di Blade Runner:”l’attualità del film è impressionante, viene rappresentato con realismo l’aspetto esistenziale di problematiche che diverranno parte del nostro futuro ed imminente con una profondità degna di un capolavoro divinamente ispirato“
Blade Runerr di Ridley Scott’,1982, ebbi occasione di vederlo in circostanze speciali durante la mia luna di miele a Parigi in Inglese e sottotitoli in francese .
Noi , allora, ragazzi innamorati, rimanemmo folgorati dal film percependone subito l’intrinseca forza,la liricità, il forte substrato esistenziale,l’intensità sociologica , la lacerazione di un dramma, la storia di un amore che trascende lo spartiacque fra umano e non e ridipinge il sentimento che regge l’universo come condivisibile fra chiunque abbia la scintilla divina di sentire l’afflato esistenziale di essere e percepire .
Questo mondo messo in scena è quello di replicanti , macchine o ,se vogliamo robots,che hanno raggiunto una perfezione che intimorisce l’uomo: l’epoca rappresentata non è quella “transumanista” e biotech di Ray Kurzweil nel libro trasognato ed ottimistico di “ the Singularity”;non è il mondo di Hal di “2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick dove l’intelligenza artificiale non ha sembianze umane e compete solo per la supremazia dell’intelletto e del potere………….siamo oltre , siamo in una realtà dove la macchina ,se vogliamo, fa paura all’uomo solo per il fattoNexus 6 è come l’uomo , meglio di lui e pretende una sua dignità di essere e non una vita a termine ;l’uomo sembra impreparato a sostenere un confronto alla pari “con il suo prodotto” specialmentequando si accorge che questa “sua creatura” ha aspettative esistenziale simili alle sue.
Ridley Scott con Blede Runner, grande opere d fantascienza , dipinge un mondo futuribile con tonalità apocalittiche , un mondo apparentemente in crisi energetica ed ambientale dove la commistione delle razze ha determinato il sopravvento di quella asiatica, un mondo dove piove sempre, sovrappopolata, decadente con un uomo succube , silente privo di guizzi energetici,;questo uomo rappresentato dal regista sembra diventato arido, soffocato dalla tecnologia , dal businnes,appare incapace di sentire con cuore appassito senza forza di espansione vitale.
I replicanti” Nexus 6” sostituiscono l’uomo in tutte le funzioni sociali più dure ed ardite ma sono sprovviste di una dignità sociale, perché per l’uomo debole e decadente ,restano solo macchine e “questi balbettii esistenziali manifestati sono solo errori di programmazione “.
Il finale del film rappresentato ,nell’intento della regia , non sarebbe stato a lieto fine , ma motivazione di produzione e di commercializzazione hanno voluto che Rachael e Dechard potessero avere insieme un futuro d’amore senza limiti di tempo e con una prospettiva di una esistenza ricca dell’incertezza umana che non sa mai quando arriva la” fine corsa .“
Resta negli occhi un film capolavoro della cinematografia fantascientifica, riferimento per tanti altri lungometraggi , ma con un fascino speciale non riproducibile con eguale potenza scenica
Concludo con alcune frasi celebri del film :
(Richard Dechard)..”io non so perché mi salvò la vita forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l’avesse mai amata ,la vita di chiunque , anche la mia.”
Tutto ciò che volevano erano le stesse risposte che noi tutti vogliamo: da dove vengo ?Quanto mi resta ancora?Non ho potuto fare altro che restare a guardarlo morire”
Rachael : “io non sono nel businnes sono il business……….ricordo lezioni di piano, no so se ero io o la nipote di altri.”
“(Dechard)....”.l' avevano lasciata vivere per quattro anni ma Rachael era speciale , non aveva una data di termine no sapevamo quanto saremmo rimasti insieme ma del resto chi lo sa?”
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lunedì 14 febbraio 2011
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dettagli di blade runner
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Harrison Ford dice di Ridley Scott: " mi a fatto morire di freddo, sono stato sotto l'acqua più tempo in questo film di quanto possa esserci stato per il resto della mia vita ; sul set, mentre ero intirizzito gli ho lanciato più sguardi infuocati , ma lui , imperterrito proseguiva .."
Dicono di Ridley Scott" se son fa il regista , legge, se non legge , parla; se non parla pensa; quando non parla osserva chi gli sta vicino " Altro ?In Blade Runner Richard Dachard , in un primo momento ,avrebbe dovuto essere interpretato da Dustin Hoffman;
alcuni esterni girati nel film sino dono di Stanley Kubrick, materiale che era stato non utilizzato in Shining;
lo splendido monologo di Roy, prima della morte ,fu scritto dallo stesso attore Rutger Hauer poco prima di girare la scena;
ai box office la partenza di Blade Runner fu flop; nel tempo la sua popolarità crebbe a dismisura divenendo cult indiscusso.
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Harrison Ford dice di Ridley Scott: " mi a fatto morire di freddo, sono stato sotto l'acqua più tempo in questo film di quanto possa esserci stato per il resto della mia vita ; sul set, mentre ero intirizzito gli ho lanciato più sguardi infuocati , ma lui , imperterrito proseguiva .."
Dicono di Ridley Scott" se son fa il regista , legge, se non legge , parla; se non parla pensa; quando non parla osserva chi gli sta vicino " Altro ?In Blade Runner Richard Dachard , in un primo momento ,avrebbe dovuto essere interpretato da Dustin Hoffman;
alcuni esterni girati nel film sino dono di Stanley Kubrick, materiale che era stato non utilizzato in Shining;
lo splendido monologo di Roy, prima della morte ,fu scritto dallo stesso attore Rutger Hauer poco prima di girare la scena;
ai box office la partenza di Blade Runner fu flop; nel tempo la sua popolarità crebbe a dismisura divenendo cult indiscusso.
Il film incassò i seguenti premi :nomination per i migliori effetti speciali;nomination per miglior scenografia di Lorwrence G. Paull, David Snydr, anche Linda De Scenne ;nomination migliore colonna sonora dei Vangelis.
Blade Rnnerr di Ridley Scott’,1982, ebbi occasione di vederlo in circostanze speciali durante la mia luna di mile a Parigi in Inglese e sottotitoli in francese .
Noi , allora, ragazzi innamorati, rimanemmo folgorati dal film percependone subito l’intrinseca forza,la liricità, il forte substrato esistenziale,l’intensità sociologica , la lacerazione di un dramma, la storia di un amore che trascende lo spartiacque fra umano e non e ridipinge il sentimento che regge l’universo come condivisibile fra chiunque abbia la scintilla divina di sentire l’afflato esistenziale di essere e percepire .
Mi rimasero nella testa la regia di Ridley Scott di cui avevo apprezzato The Duellist del 1977 ,Dechard ,alias Harrison Ford, la spendida Rachael ,la replicante ,alias Sean Young,la figura di, Roy alias Rufger Hauer, Pris l’atletica replicante , alias Daryl Hannah.
Questo mondo dipinto è è quello di replicanti , macchine o ,se vogliamo robots,che hanno raggiunto una perfezione che intimorisce l’uomo: l’epoca rappresentata non è quella “transumanista” e biotech di Ray Kurzweil nel libro trasognato ed ottimistico “ the Singularity”;non è il mondo di Hal di 2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick dove l’intelligenza artificiale non ha sembianze umane e compete solo per la supremazia dell’intelletto e del potere………….siamo oltre , siamo in una realtà dove la macchina ,se vogliamo, fa paura all’uomo solo per il fatto che Nexus 6 è come l’uomo , meglio di lui e pretende una sua dignità di essere e non una vita a termine ;l’uomo sembra impreparato a sostenere un confronto alla pari “con il suo prodotto” .specialmente quando si accorge che questa “sua creatura” ha aspettative esistenziale simili alle sue.
Ridley Scott con Blede Runner, grande opere d fantascienza , dipinge un mondo futuribile con tonalità apocalittiche , un mondo apparentemente in crisi energetica ed ambientale dove la commistione delle razze ha determinato il sopravvento di quella asiatica, un mondo dove piove sempre, sovrappopolata, decadente con un uomo succube , silente privo di guizzi energetici,;questo uomo rappresentato dal regista sembra diventato arido, soffocato dalla tecnologia , dal business, incapace di sentire ,con cuore appassito ,senza forza di espansione vitale.
I replicanti” Nexus 6” sostituiscono l’uomo in tutte le funzioni sociali più dure ed ardite ma sono sprovviste di una dignità sociale, perché per l’uomo debole e decadente ,restano solo macchine e “questi balbettii esistenziali manifestati sono solo errori di programmazione “.
Il finale del film rappresentato ,nell’intento della regia , non sarebbe stato a lieto fine , ma motivazione di produzione e di commercializzazione hanno voluto che Rachael e Dechard potessero avere insieme un futuro d’amore senza limiti di tempo e con una prospettiva di una esistenza ricca dell’incertezza umana che non sa mai quando arriva la” fine corsa .“
Resta negli occhi un film capolavoro della cinematografia fantascientifica, riferimento per tanti altri lungometraggi, ma con un fascino speciale non riproducibile con eguale potenza scenica
Concludo con alcune frasi celebri del film :
(Richard Dechard)..”io non so peché mi salvò la vita forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l’avesse mai amata ,la vita di chiunque , anche la mia.”
Tutto ciò che volevano erano le stesse risposte che noi tutti vogliamo: da dove vengo ?Quanto i resta ancora?Non ho potuto fare altro che restare a guardarlo morire”
Rachael : “io non sono nel businenes sono il business ,ricordo lezioni di piano, no so se ero io o la nipote di altri.”
“(Dechard).....l’’avevano lasciata vivere per quattro anni ma Rachael era speciale , non aveva una data di termine non sapevamo quanto saremmo rimasti insieme ma del resto chi lo sa?”
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domenica 30 gennaio 2011
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nexus 6 sospeso fra macchina e creazione
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definitvo
Alcune curiosità su film Blade Runner: Richard Dchard un primo momento avrebbe duvuto essere interpretato da Dustin Hoffman;
alcuni esterni girati nel film sino dono di Stanley Kunrick, materiale che era stato non utilizzato in
Shining;
lo splendido monologo di Roy prima della morte fu scritto dallo stesso attore Rutger Hauer poco prima di girare la scena;
ai box office la partenza di Blade Runner fu flop; nel tempo la sua popolarità crebbe a dismisura divenendo cult indiscusso;
Il film incasso i seguenti premi :nomination per i migliori effetti speciali;nomination miglior scenografia di Lorwrence G.
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definitvo
Alcune curiosità su film Blade Runner: Richard Dchard un primo momento avrebbe duvuto essere interpretato da Dustin Hoffman;
alcuni esterni girati nel film sino dono di Stanley Kunrick, materiale che era stato non utilizzato in
Shining;
lo splendido monologo di Roy prima della morte fu scritto dallo stesso attore Rutger Hauer poco prima di girare la scena;
ai box office la partenza di Blade Runner fu flop; nel tempo la sua popolarità crebbe a dismisura divenendo cult indiscusso;
Il film incasso i seguenti premi :nomination per i migliori effetti speciali;nomination miglior scenografia di Lorwrence G. Paull, David Snydr, anche Linda De Scenne ;
nomination migliore colonna sonora dei Vangelis.
Blade Rnnerr di Ridley Scott’,1982, ebbi occasione di vederlo in circostanze speciali durante la mia luna di miele a Parigi ,in lingua Inglese e sottotitoli in francese .
Noi , allora, ragazzi innamorati, rimanemmo folgorati dal film percependone subito l’intrinseca forza,la liricità, il forte substrato esistenziale,l’intensità sociologica , la lacerazione di un dramma, la storia di un amore che trascende lo spartiacque fra umano e non e ridipinge il sentimento che regge l’universo come condivisibile fra chiunque abbia la scintilla divina di sentire l’afflato esistenziale di essere e percepire .
Mi rimasero nella testa la regia di Ridley Scott di cui avevo apprezzato the duellist del 1977 ,Dechard ,alias Harrison Ford, la spendida Rachael ,la repicante ,alias Sean Young,la figura di, Roy alias Rufger Hauer, Pris l’atletica replicante , alias Daryl Hannah.
Questo mondo dipinto è è quello di replicanti , macchine o ,se vogliamo robots,che hanno raggiunto una perfezione che intimorisce l’uomo: l’epoca rappresentata non è quella “transumanista” e biotech di Ray Kurzweil nel libro trasognato ed ottimistico “ the Singularity”;non è il mondo di Hal di 2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick dove l’intelligenza artificiale non ha sembianze umane e compete solo per la supremazia dell’intelletto e del potere………….siamo oltre , siamo in una realtà dove la macchina ,se vogliamo, fa paura all’uomo solo per il fattoNexus 6 è come l’uomo , meglio di lui e pretende una sua dignità di essere e non una vita a termine ;l’uomo sembra impreparato a sostenere un confronto alla pari “con il suo prodotto” .specialmente quando si accorge che questa “sua creatura” ha aspettative esistenziale simili alle sue.
Ridley Scott con Blede Runner, grande opere d fantascienza , dipinge un mondo futuribile con tonalità apocalittiche , un mondo apparentemente in crisi energetica ed ambientale dove la commistione delle razze ha determinato il sopravvento di quella asiatica, un mondo dove piove sempre, sovrappopolata, decadente con un uomo succube , silente privo di guizzi energetici,;questo uomo rappresentato dal regista sembra diventato arido, soffocato dalla tecnologia , dal business,appare incapace di sentire con cuore appassito senza forza di espansione vitale.
I replicanti” Nexus 6” sostituiscono l’uomo in tutte le funzioni sociali più dure ed ardite ma sono sprovviste di una dignità sociale, perché per l’uomo debole e decadente ,restano solo macchine e “questi balbettii esistenziali manifestati sono solo errori di programmazione “.
Il finale del film rappresentato ,nell’intento della regia , non sarebbe stato a lieto fine , ma motivazione di produzione e di commercializzazione hanno voluto che Rachael e Dechard potessero avere insieme un futuro d’amore senza limiti di tempo e con una prospettiva di una esistenza ricca dell’incertezza umana che non sa mai quando arriva la” fine corsa .“
Resta negli occhi un film capolavoro della cinematografia fantascientifica, riferimento per tanti altri lungometraggi, ma con un fascino speciale non riproducibile con eguale potenza scenica
Concludo con alcune frasi celebri del film :
(Richard Dechard)..”io non so peché mi salvò la vita forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l’avesse mai amata ,la vita di chiunque , anche la mia.”
Tutto ciò che volevano erano le stesse risposte che noi tutti vogliamo: da dove vengo ?Quanto mi resta ancora?Non ho potuto fare altro che restare a guardarlo morire”
Rachael : “io non sono nel business ,io sono il business ,ricordo lezioni di piano, no so se ero io o la nipote di altri.”
“(Dechard).....l’’avevano lasciata vivere per quattro anni ma Rachael era speciale , non aveva una data di termine ,non sapevamo quanto saremmo rimasti insieme ma del resto chi lo sa?”
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domenica 30 gennaio 2011
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nexus 6 ama, soffre, esiste ,piange
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Correva l’anno 1982, ebbi occasione di vedere il film in circostanze speciali durante “la mia luna di miele “a Parigi, in lingua inglese con i sottotitoli in francese .Noi , allora, ragazzi innamorati, rimanemmo folgorati dal film percependone subito l’intrinseca forza,la liricità, il forte substrato esistenziale,l’intensità sociologica , la lacerazione di un dramma, la storia di un amore che trascende lo spartiacque fra umano e non e ridipinge il sentimento che regge l’universo come condivisibile fra chiunque abbia la scintilla divina di sentire l’afflato esistenza di essere .
Mi rimasero nella testa la regia di Ridley Scott di cui avevo apprezzato The Duellist del 1977 Dechard ,alias Harrison Ford, la spendida Rachael ,la repicante ,alias Sean Young ,la figura di Roy ,alias Rufger Hauer, Pris l’atletica replicante , alias Daryl Hannah.
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Correva l’anno 1982, ebbi occasione di vedere il film in circostanze speciali durante “la mia luna di miele “a Parigi, in lingua inglese con i sottotitoli in francese .Noi , allora, ragazzi innamorati, rimanemmo folgorati dal film percependone subito l’intrinseca forza,la liricità, il forte substrato esistenziale,l’intensità sociologica , la lacerazione di un dramma, la storia di un amore che trascende lo spartiacque fra umano e non e ridipinge il sentimento che regge l’universo come condivisibile fra chiunque abbia la scintilla divina di sentire l’afflato esistenza di essere .
Mi rimasero nella testa la regia di Ridley Scott di cui avevo apprezzato The Duellist del 1977 Dechard ,alias Harrison Ford, la spendida Rachael ,la repicante ,alias Sean Young ,la figura di Roy ,alias Rufger Hauer, Pris l’atletica replicante , alias Daryl Hannah.
Questo mondo dipinto è quello dei replicanti ,le macchine o ,se vogliamo i robots,che hanno raggiunto una perfezione che intimorisce l’uomo: l’epoca rappresentata non è quella “transumanista” e biotech di Ray Kurzweil nel libro trasognato ed ottimistico “ the SIngularity”;non è il mondo di Hal di" 2001 odissea nello spazio" di Stanley Kubrick dove l’intelligenza artificiale non ha sembianze umane e compete solo per la supremazia dell’intelletto e del potere………….siamo oltre , siamo in una realtà dove la macchina ,se vogliamo, fa paura all’uomo solo per il fatto che Nexus 6 è come l’uomo , meglio di lui e pretende una sua dignità di essere e non una vita a termine ;l’uomo sembra impreparato a sostenere un confronto alla pari “con il suo prodotto” .specialmente quando si accorge che questa “sua creatura” ha aspettative esistenziale simili alle sue.
Ridley Scott con Blede Runner, grande opere d fantascienza , dipinge un mondo futuribile con tonalità apocalittiche , un mondo apparentemente in crisi energetica ed ambientale dove la commistione delle razze ha determinato il sopravvento di quella asiatica, un mondo dove piove sempre, sovrappopolata, decadente ,con un uomo succube , silente privo di guizzi energetici,;questo uomo rappresentato dal regista sembra diventato arido, soffocato dalla tecnologia , dal business,appare incapace di sentire , con un cuore appassito senza forza di espansione .
I replicanti ” modello Nexus 6” sostituiscono l’uomo in tutte le funzioni sociali più dure ed ardite ma sono sprovvisti di una dignità sociale, perché per l’uomo debole e decadente ,restano solo macchine e “questi balbettii esistenziali manifestati sono solo errori di programmazione “.
L'epilogo del film rappresentato ,nell’intento della regia , non sarebbe stato a lieto fine , ma motivazione di produzione e di commercializzazione hanno voluto che Rachael e Dechard potessero avere insieme un futuro d’amore senza limiti di tempo e con una prospettiva di una esistenza ricca dell’incertezza umana che non sa mai quando arriva la” fine corsa .“
Resta negli occhi un film capolavoro della cinematografia fantascientifica, riferimento per tanti altri lungometraggi , ma con un fascino speciale non riproducibile con eguale potenza scenica ed emotiva.
“(Dechard).....l’’avevano lasciata vivere per 4 anni ...ma Rachael era speciale non aveva data di termine ..no sapevo quanto saremmo rimasi insieme ma chi è che lo sa?“
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giovedì 27 gennaio 2011
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nexus 6 ama, soffre, esiste ,piange.
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Correva l’anno 1982, ebbi occasione di vedere il film in circostanze speciali durante “la mia luna di miele “a Parigi, in lingua inglese con i sottotitoli in francese .Noi , allora, ragazzi innamorati, rimanemmo folgorati dal film percependone subito l’intrinseca forza,la liricità, il forte substrato esistenziale,l’intensità sociologica , la lacerazione di un dramma, la storia di un amore che trascende lo spartiacque fra umano e non e ridipinge il sentimento che regge l’universo come condivisibile fra chiunque abbia la scintilla divina di sentire l’affalto esistenza di essere .
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Correva l’anno 1982, ebbi occasione di vedere il film in circostanze speciali durante “la mia luna di miele “a Parigi, in lingua inglese con i sottotitoli in francese .Noi , allora, ragazzi innamorati, rimanemmo folgorati dal film percependone subito l’intrinseca forza,la liricità, il forte substrato esistenziale,l’intensità sociologica , la lacerazione di un dramma, la storia di un amore che trascende lo spartiacque fra umano e non e ridipinge il sentimento che regge l’universo come condivisibile fra chiunque abbia la scintilla divina di sentire l’affalto esistenza di essere .
Mi rimasero nella testa la regia di Ridley Scott di cui avevo apprezzato The Duellist del 1977 Dechard ,alias Harrison Ford, la spendida Rachael ,la repicante ,alias Sean Young ,la figura di Roy ,alias Rufger Hauer, Pris l’atletica replicante , alias Daryl Hannah.
Questo mondo dipinto è quello dei replicanti ,le macchine o ,se vogliamo i robots,che hanno raggiunto una perfezione che intimorisce l’uomo: l’epoca rappresentata non è quella “transumanista” e biotech di Ray Kurzweil nel libro trasognato ed ottimistico “ the SIngularity”;non è il mondo di Hal di" 2001 odissea nello spazio" di Stanley Kubrick dove l’intelligenza artificiale non ha sembianze umane e compete solo per la supremazia dell’intelletto e del potere………….siamo oltre , siamo in una realtà dove la macchina ,se vogliamo, fa paura all’uomo solo per il fatto che Nexus 6 è come l’uomo , meglio di lui e pretende una sua dignità di essere e non una vita a termine ;l’uomo sembra impreparato a sostenere un confronto alla pari “con il suo prodotto” .specialmente quando si accorge che questa “sua creatura” ha aspettative esistenziale simili alle sue.
Ridley Scott con Blede Runner, grande opere d fantascienza , dipinge un mondo futuribile con tonalità apocalittiche , un mondo apparentemente in crisi energetica ed ambientale dove la commistione delle razze ha determinato il sopravvento di quella asiatica, un mondo dove piove sempre, sovrappopolata, decadente ,con un uomo succube , silente privo di guizzi energetici,;questo uomo rappresentato dal regista sembra diventato arido, soffocato dalla tecnologia , dal business,appare incapace di sentire , con un cuore appassito senza forza di espansione .
I replicanti ” modello Nexus 6” sostituiscono l’uomo in tutte le funzioni sociali più dure ed ardite ma sono sprovvisti di una dignità sociale, perché per l’uomo debole e decadente ,restano solo macchine e “questi balbettii esistenziali manifestati sono solo errori di programmazione “.
L'epilogo del film rappresentato ,nell’intento della regia , non sarebbe stato a lieto fine , ma motivazione di produzione e di commercializzazione hanno voluto che Rachael e Dechard potessero avere insieme un futuro d’amore senza limiti di tempo e con una prospettiva di una esistenza ricca dell’incertezza umana che non sa mai quando arriva la” fine corsa .“
Resta negli occhi un film capolavoro della cinematografia fantascientifica, riferimento per tanti altri lungometraggi , ma con un fascino speciale non riproducibile con eguale potenza scenica ed emotiva.
“(Dechard).....l’’aveva lasciata vivere per 4 anni ma Rachael era speciale non aveva data di termine ..no sapevo quanto saremmo rimasi insieme ma chi è che lo sa?“
capolavoro
weach illuminati
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lady libro
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lunedì 27 dicembre 2010
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film indimenticabile e meraviglioso
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Questo film è semplicemente il capolavoro di Ridley Scott e di tutto il cinema di fantascienza!
Ricco di azione, suspence e mistero, capace di coinvolgere, tenere lo spettatore col fiato sospeso ma anche capace di commuovere: questo film, a dispetto dell'azione e dei combattimenti, tratta di tematiche molto profonde e attuali: la diversità e l'emarginazione.
Ambientato in un lontano futuro, i replicanti (androidi) infatti, nonostante siano esteriormente identici agli umani, sono temuti, sottomessi e schiavizzati dalla razza umana. Vivono in colonie extraterrestri e hanno una durata di vita inferiore a quella umana. Per questi motivi alcuni replicanti desiderano "diventare" umani, facendosi allungare la vita in modo da vivere più intensamente gli attimi e scappando sulla Terra.
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Questo film è semplicemente il capolavoro di Ridley Scott e di tutto il cinema di fantascienza!
Ricco di azione, suspence e mistero, capace di coinvolgere, tenere lo spettatore col fiato sospeso ma anche capace di commuovere: questo film, a dispetto dell'azione e dei combattimenti, tratta di tematiche molto profonde e attuali: la diversità e l'emarginazione.
Ambientato in un lontano futuro, i replicanti (androidi) infatti, nonostante siano esteriormente identici agli umani, sono temuti, sottomessi e schiavizzati dalla razza umana. Vivono in colonie extraterrestri e hanno una durata di vita inferiore a quella umana. Per questi motivi alcuni replicanti desiderano "diventare" umani, facendosi allungare la vita in modo da vivere più intensamente gli attimi e scappando sulla Terra. Purtroppo però sono destinati ad essere eliminati dall'unità di polizia "Blade Runner" che ha il compito di uccidere i replicanti fuggiaschi.
Gli attori che spiccano in questo film sono sicuramente Harrison Ford (Rick Deckhard) che anche qui mette in mostra le sue splendide capacità recitative, interpretando un burbero e annoiato agente di polizia, il fantastico Rutger Hauer (Roy Batty) replicante che rappresenta "il diverso", pronto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi, spietato e misterioso, ma anche romantico e sensibile.
Un film cult indimenticabile, che regala emozioni irripetibili e fa riflettere molto.
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il cinefilo
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giovedì 2 dicembre 2010
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la rivolta dei replicanti di ridley scott
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La ribellione del piccolo gruppo di androidi viene descritta solo apparentemente come la classica grave minaccia nei confronti della razza umana ma in realtà le loro azioni violente appaiono come il frutto di una macchinazione schiavistica che trova le sue radici proprio nei loro creatori umani e la loro fuga appare,prevalentemente,come un tentativo disperato di dare alle loro esistenze un significato autenticamente umano e,di conseguenza,anche la ricerca di un maggior tempo per vivere.
L'umanità del replicante,nel film,emerge chiaramente(o quasi)nel famoso"confronto-scontro"finale tra il protagonista e il capo degli androidi(interpretato da Rutger Hauer)in cui,alla conclusione,si dimostra capace di salvare la vita al cacciatore(cioè proprio l'uomo ingaggiato per ucciderlo)e di rivelargli apertamente il suo passato drammatico come"schiavo"degli uomini ai confini dello spazio.
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La ribellione del piccolo gruppo di androidi viene descritta solo apparentemente come la classica grave minaccia nei confronti della razza umana ma in realtà le loro azioni violente appaiono come il frutto di una macchinazione schiavistica che trova le sue radici proprio nei loro creatori umani e la loro fuga appare,prevalentemente,come un tentativo disperato di dare alle loro esistenze un significato autenticamente umano e,di conseguenza,anche la ricerca di un maggior tempo per vivere.
L'umanità del replicante,nel film,emerge chiaramente(o quasi)nel famoso"confronto-scontro"finale tra il protagonista e il capo degli androidi(interpretato da Rutger Hauer)in cui,alla conclusione,si dimostra capace di salvare la vita al cacciatore(cioè proprio l'uomo ingaggiato per ucciderlo)e di rivelargli apertamente il suo passato drammatico come"schiavo"degli uomini ai confini dello spazio.
La scenografia futuristica(di cui ho già parlato nel precedente commento)assume una valenza fondamentale ai fini della storia ma la questione dell'"ambientazione"è stata,già in passato(e in futuro),un fattore decisivo per la qualità per innumerevoli pellicole dei più svariati generi e periodi storici del novecento e dei quali voglio citare,per esempio,classici come LE QUAI DES BRUMES(in italiano IL PORTO DELLE NEBBIE)del regista Marcel Carnè e,riferendomi agli anni settanta,il film TAXI DRIVER di Martin Scorsese.
Nei due film sopra citati(ma anche in innumerevoli altri tra cui,appunto,BLADE RUNNER)la scenografia assume una valenza quasi"umana"e finisce,a volte,col diventare(filosoficamente)la vera protagonista dell'opera su cui orbitano la storia e i vari personaggi che si muovono al suo interno.
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