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g_andrini
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venerdì 20 giugno 2014
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atmosfera generale piacevole.
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E' un film "strano", nel senso che trasmette sensazioni, grazie anche alla ottima musica, di buon livello, di un tipo suo particolare. La prima parte mi è sembrata migliore della seconda, anche se la qualità generale rimane intatta. E' un cult, anche se a mio parere un po' sopravvalutato nella qualità del messaggio che vuole trasmettere, la classica caducità umana.
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enzo70
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venerdì 2 maggio 2014
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un classico della fantascienza
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Blade Runner è un classico della fantascienza ed è il film che conferma la capacità di Ridley Scott di pensare ad un cinema diverso. In una Los Angeles immaginaria la squadra Blade Runner deve affrontare la ribellione dei replicanti, figli dell’uomo, ma privi della capacità di provare emozioni e la cui vita è a termine. Harrison Ford, il protagonista, è un poliziotto che viene richiamato nei ranghi della sua unità speciale e la sua lotta ai replicanti è la proiezione della impossibile sintesi dei concetti di bene e male, l’uomo con le sue altalenanti virtù e gli altri, i nemici da combattere. E’ un film complesso in cui le immagini vengono fuse con le splendide musiche di Vangelis, per una colonna sonora che è passata alla storia.
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Blade Runner è un classico della fantascienza ed è il film che conferma la capacità di Ridley Scott di pensare ad un cinema diverso. In una Los Angeles immaginaria la squadra Blade Runner deve affrontare la ribellione dei replicanti, figli dell’uomo, ma privi della capacità di provare emozioni e la cui vita è a termine. Harrison Ford, il protagonista, è un poliziotto che viene richiamato nei ranghi della sua unità speciale e la sua lotta ai replicanti è la proiezione della impossibile sintesi dei concetti di bene e male, l’uomo con le sue altalenanti virtù e gli altri, i nemici da combattere. E’ un film complesso in cui le immagini vengono fuse con le splendide musiche di Vangelis, per una colonna sonora che è passata alla storia. Un must per gli amanti dei film di fantascienza, Blade Runner risulta, invece, meno gradevole per chi, come me, nel cinema cerca l’uomo per quello che è o per quello che è stato e non per quello che sarà. Comunque, rimane un film da vedere anche per la capacità innovativa rispetto all’epoca in cui fu realizzato.
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kondor17
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lunedì 3 marzo 2014
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aggettivo cercasi
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coch_98
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mercoledì 5 febbraio 2014
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semplicemente perfetto!
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Leggendo le recensioni del pubblico su Blade Runner, ho notato che a volte s'incontra un giudizio da due stelle (o perfino una)! Ora, io mi chiedo, com'è possibile giudicare in questo modo un film del genere. Un film dove tutto è perfetto: la magica regia, le interpretazioni, la grandissima sceneggiatura, la straordinaria colonna sonora e le ambientazioni dark. Un capolavoro incredibile. E non è un film per cinefili, ammesso che ce ne siano. E' un fanta-cult che chiunque può amare. Resterà nella storia del cinema indiscutibilmente.
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marcos1999
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mercoledì 1 gennaio 2014
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futuristico dal sapore un po' snob...
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Un'opera che vista oggi, alla luce dell'enorme successo, puo' risultare dal sapore narcisistico di cui la sopravvalutazione tipica della critica cinematografica ha reso questo film un'icona intoccabile.
Un'idea d' opera senz'altro futuristica ed originale considerato l'anno di produzione ma, rivisto a a trent'anni dalla sua uscita, la storia a tratti risulta scontata, ostentatamente cupa, lenta e banale.
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Un'opera che vista oggi, alla luce dell'enorme successo, puo' risultare dal sapore narcisistico di cui la sopravvalutazione tipica della critica cinematografica ha reso questo film un'icona intoccabile.
Un'idea d' opera senz'altro futuristica ed originale considerato l'anno di produzione ma, rivisto a a trent'anni dalla sua uscita, la storia a tratti risulta scontata, ostentatamente cupa, lenta e banale.
Pellicola farcita di richiami pubblicitari e whiskey in ogni angolo e per la quasi totalità del film, inspiegabile come questo non abbia irritato i cultori del grande schermo sempre attenti ad ogni minimo particolare fuori posto.
Dal retrogusto Snob.
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evildevin87
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lunedì 18 novembre 2013
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puro cinema
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Caposaldo indiscusso del cinema di fantascienza. Angosciante, drammatico, introspettivo e potente a livello visivo ed emotivo. Un film di fronte al quale è impossibile rimanere indifferenti. Ridley Scott ha preso i personaggi e il tema del romanzo di Philip K. Dick "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" e na ha fatto una cosa totalmente sua, motivo per cui ritengo un po' insensato paragonare le due opere. La trama e le caratterizzazioni di alcuni personaggi sono molto diverse, per cui è possibilissimo godersi entrambe le opere senza porsi continuamente dei metri di paragone. Per concludere, questo film, come Alien, dimostra quanto fosse avanti Scott come regista ai tempi (fine '70 - inizio '80).
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Caposaldo indiscusso del cinema di fantascienza. Angosciante, drammatico, introspettivo e potente a livello visivo ed emotivo. Un film di fronte al quale è impossibile rimanere indifferenti. Ridley Scott ha preso i personaggi e il tema del romanzo di Philip K. Dick "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" e na ha fatto una cosa totalmente sua, motivo per cui ritengo un po' insensato paragonare le due opere. La trama e le caratterizzazioni di alcuni personaggi sono molto diverse, per cui è possibilissimo godersi entrambe le opere senza porsi continuamente dei metri di paragone. Per concludere, questo film, come Alien, dimostra quanto fosse avanti Scott come regista ai tempi (fine '70 - inizio '80). A non saperlo si potrebbe pensare che si tratti di un film usciti a metà anni '90. Grande film di un grande regista.
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miguel
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venerdì 25 ottobre 2013
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un capolavoro che fa riflettere
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Non vi sono altri termini per definire questo film. Capolavoro assoluto del genere fantascientifico che abbraccia tanti altri generi e che soprattutto lascia dopo la visione un "vuoto" incolmabile, un senso di tristezza, di impotenza dinnanzi alla fragilità della vita e delle illusioni di cui ci nutre quotidianamente. I temi toccati sono tanti e tutti importanti, dal rapporto tra uomo e macchina, inteso come uno scontro-incontro, alla riflessione filosofica sul senso della vita. In fin dei conti le persone vivono di illusioni, di utopie, di speranze ma anche di crisi esistenziali, di dubbi, disperazione e i replicanti creati dalla stessa mente umana a loro volta cercano di avvicinare queste sensazioni che solo l' uomo prova.
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Non vi sono altri termini per definire questo film. Capolavoro assoluto del genere fantascientifico che abbraccia tanti altri generi e che soprattutto lascia dopo la visione un "vuoto" incolmabile, un senso di tristezza, di impotenza dinnanzi alla fragilità della vita e delle illusioni di cui ci nutre quotidianamente. I temi toccati sono tanti e tutti importanti, dal rapporto tra uomo e macchina, inteso come uno scontro-incontro, alla riflessione filosofica sul senso della vita. In fin dei conti le persone vivono di illusioni, di utopie, di speranze ma anche di crisi esistenziali, di dubbi, disperazione e i replicanti creati dalla stessa mente umana a loro volta cercano di avvicinare queste sensazioni che solo l' uomo prova. In una Los Angeles cupa, claustrofobica e dannata il cacciatore di replicanti interpretato da Harrison Ford inizialmente spietato e neutrale si dovra' ricredere sulle sue convinzioni in un primo momento dopo aver conosciuto una segretaria replicante ma sensibile come un essere umano poi nel superbo finale quando il replicante Roy interpretato da uno straordinario Rutger Hauer gli salva la vita e dopo il conosciutissimo monologo si lascia morire. Ecco, la summa di Blade Runner e' proprio il malinconico finale che ci ricorda che in fondo anche l' uomo e tutte le sue conoscenze, unite alla sua presunzione di poter decidere di tutto e di tutti diventa piccolo, quasi insignificante al cospetto del mistero della vita, della morte, dell' infinito.
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great steven
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giovedì 24 ottobre 2013
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harrison ford interpreta il poliziotto nel 2019.
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BLADE RUNNER (USA, 1982) di RIDLEY SCOTT con HARRISON FORD – RUTGER HAUER – SEAN YOUNG – DARYL HANNAH – EDWARD JAMES OLMOS – M. EMMETH WALSH – WILLIAM SANDERSON – BRION JAMES – JOANNA CASSIDY § Nel 2019 Los Angeles è una metropoli avvolta in un’atmosfera spaventosa per tenebre, cupezza, rumori e… persone che la abitano: infatti vi vivono, indistinguibili gli uni dagli altri, esseri umani e robot, progettati da genetisti esperti che li costruiscono in modo che possano apprendere lo scibile umano nell'arco di un ciclo vitale limitato (corrispondente a 4 anni). L'equilibrio, che già di per sé non nascondeva tensioni, si spezza quando gli androidi aspirano a diventare umani a tutti gli effetti.
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BLADE RUNNER (USA, 1982) di RIDLEY SCOTT con HARRISON FORD – RUTGER HAUER – SEAN YOUNG – DARYL HANNAH – EDWARD JAMES OLMOS – M. EMMETH WALSH – WILLIAM SANDERSON – BRION JAMES – JOANNA CASSIDY § Nel 2019 Los Angeles è una metropoli avvolta in un’atmosfera spaventosa per tenebre, cupezza, rumori e… persone che la abitano: infatti vi vivono, indistinguibili gli uni dagli altri, esseri umani e robot, progettati da genetisti esperti che li costruiscono in modo che possano apprendere lo scibile umano nell'arco di un ciclo vitale limitato (corrispondente a 4 anni). L'equilibrio, che già di per sé non nascondeva tensioni, si spezza quando gli androidi aspirano a diventare umani a tutti gli effetti. Ed è qui che entra in gioco il poliziotto Rick Deckard: richiamato in servizio dal suo commissario, ottiene l'incarico di cacciare 4 di questi robot (due donne e due uomini) che sembrano intenzionati ad infiltrarsi nelle fabbriche per vendicarsi degli scienziati che li hanno prodotti. Spalleggiato dalle informazioni di Raechel, replicante sperimentale all’oscuro della sua natura, Deckard compie lentamente la sua missione: fa fuori la spogliarellista Zhora, vede morire lo psicotico Lion per mano di Raechel, mette a tacere l’acrobata Price ed assiste alla morte "naturale" del giustiziere Roy. Condito dai magistrali effetti visivi di Douglas Trumbull, sonorizzato dalle musiche di Vangelis che riproducono la genesi di un agguato e diretto con mano professionale da Scott che si cimentò per la prima volta in un'opera di SF, è ad oggi uno dei capolavori del genere, senza tuttavia limitarsi ad essere una pellicola accomunabile a tante altre dello stesso tipo: ispirata al romanzo Il cacciatore di androidi di Philip F. Dick, lo scrittore moderno più saccheggiato per i film fantascientifici, Blade Runner si presenta come una mastodontica descrizione senza tante pretese di megalomania di una società multietnica piena di contrasti, dove vivono individui che lottano per la sopravvivenza, uomini di cultura che mettono il loro sapere al servizio del futuro che deve in ogni caso rispettare il suo cammino e proseguire il decorso naturale del tempo, nonché una società dove le diversità si trasformano con facilità impressionante nel motivo terribile che scatena le guerre in cui chi vince può accaparrarsi il suo posto di rilievo all'interno di essa. In sintesi, lo scontro fra uomini ed esseri automatizzati si verifica perché nessuna delle due fazioni è intenzionata a vivere in una dittatura dove è l'altra a governare. Terminate le riprese del primo Indiana Jones, Ford (1942) voleva concedersi una pausa e girare forse un film meno faticoso, ma la chiamata alle armi di Scott per una produzione che prometteva straordinariamente bene lo convinse a risalire a bordo con pistola in mano, occhio vigile aperto e in forma atleticamente prestante. Il suo abituale doppiatore Michele Gammino rende omaggio alla versione italiana. Per il ruolo dell’agente Deckard furono presi in considerazione anche Tommy Lee Jones, Clint Eastwood e Sean Connery. Al botteghino statunitense non fu un successo immediato (circa 6 milioni di dollari in un primo momento), ma la fama e il rispetto di cui ha goduto in seguito è, come ripeto, al di sopra di ogni sospetto. Restaurato nel 2007 e presentato in una nuova versione migliorata a livello grafico e priva di voce narrante.
Fantascienza; giudizio personale: 9 (ottimo)
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contrammiraglio
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martedì 23 luglio 2013
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bello
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cimosa
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lunedì 22 luglio 2013
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blade runners
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Questo film penso sia il più grande di Ridley Scott;la sceneggiatura,l'epica colonna sonora che riecheggia in un luogo tanto primordiale,pensando alla piramide dorata e futuristica che non viene inquadrata mai assieme ad altri edifici,le strade cittadine, sempre immerse da nebbie fumi dati per non evidenziare altri volti se non i protagonisti.Un'altra visione ci viene data da macchine volanti che sembrano rottami e una navicella che mostra il viso di una donna asiatica che pubblicizza chissà cosa.Penso sia questa impersonalità dei soggetti,partendo dal protagonista stesso;una inemotività che si muove nell'oscurità,tranne che per quella luce emanata da chi sovrasta questa schiera di decadenza,una luce mendace che dà vita a soli che tramontano a scadenza per paura di ciò che potrebbero far riaffiorare;un esempio è il primo incontro dei due protagonisti e del "genio" che oscura la stanza,come per simboleggiare che solo in quella tenebrosa aria la città possa vivere o non vivere.
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Questo film penso sia il più grande di Ridley Scott;la sceneggiatura,l'epica colonna sonora che riecheggia in un luogo tanto primordiale,pensando alla piramide dorata e futuristica che non viene inquadrata mai assieme ad altri edifici,le strade cittadine, sempre immerse da nebbie fumi dati per non evidenziare altri volti se non i protagonisti.Un'altra visione ci viene data da macchine volanti che sembrano rottami e una navicella che mostra il viso di una donna asiatica che pubblicizza chissà cosa.Penso sia questa impersonalità dei soggetti,partendo dal protagonista stesso;una inemotività che si muove nell'oscurità,tranne che per quella luce emanata da chi sovrasta questa schiera di decadenza,una luce mendace che dà vita a soli che tramontano a scadenza per paura di ciò che potrebbero far riaffiorare;un esempio è il primo incontro dei due protagonisti e del "genio" che oscura la stanza,come per simboleggiare che solo in quella tenebrosa aria la città possa vivere o non vivere.Ciò che Leon dice a Deckard dopo averlo attaccato "se questa è una vita";l'osservazione di come questi quattro replicanti,due coppie,che amando sentimenti ed emozioni ormai nascoste, concepiscono la consapevolezza della crudeltà di dare una vita con sentimenti senza che sia vita.Deckard è colui che ha un vero passato,e lascia intravedere allo spettatore come lo abbia segnato tanto da essere un prodotto freddo,ma senza scadenza.La rinascita di sentimento in Deckard viene scaturito proprio da una replicante che arriva ad amare e che lo ama.La conclusione finale dello scontro trà Deckard e Batty(ormai epica) manda il messaggio di libertà e purezza;ma sopratutto quello che salvare ciò che possa avere rilievo sia ben più produttivo che ucciderla inutilmente;Batty dona questa ricchezza al blade runner,e cogliendola fugge per riscoprire cosa sia la vita.
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