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rmarci 05
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lunedì 29 aprile 2019
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un capolavoro esistenziale, magistrale, pessimista
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Ridley Scott, dopo il successo di "Alien", realizza questa pellicola che, alla sua uscita, fu inspiegabilmente stroncata dalla critica: a tutti adesso viene spontaneo dire "inspiegabilmente"; infatti, constatare che oggi, nel 2019, (anno in cui è ambientato il film) il mondo come lo aveva previsto il regista non è così pessimo, ci conforta e ci tranquillizza, ma nel 1982, vedere un futuro imminente (37 anni) in cui il Pianeta Terra è sovrappopolato, degradato, violento, estremamente inquinato e per questo piovoso, vittima dell'effetto serra e di una serie di devastanti problemi credo che abbia terrorizzato moltissime persone. La critica, perciò, lo etichettò come "pornografia fantascientifica" o come un film che "sacrifica il ritmo, la trama e l'introspezione psicologica dei personaggi per dedicarsi totalmente agli effetti speciali e alle scenografie".
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Ridley Scott, dopo il successo di "Alien", realizza questa pellicola che, alla sua uscita, fu inspiegabilmente stroncata dalla critica: a tutti adesso viene spontaneo dire "inspiegabilmente"; infatti, constatare che oggi, nel 2019, (anno in cui è ambientato il film) il mondo come lo aveva previsto il regista non è così pessimo, ci conforta e ci tranquillizza, ma nel 1982, vedere un futuro imminente (37 anni) in cui il Pianeta Terra è sovrappopolato, degradato, violento, estremamente inquinato e per questo piovoso, vittima dell'effetto serra e di una serie di devastanti problemi credo che abbia terrorizzato moltissime persone. La critica, perciò, lo etichettò come "pornografia fantascientifica" o come un film che "sacrifica il ritmo, la trama e l'introspezione psicologica dei personaggi per dedicarsi totalmente agli effetti speciali e alle scenografie". Nel corso degli anni successivi, soprattutto dopo l'uscita del Director's Cut (1992), il film venne ampiamente rivalutato ed oggi è considerato uno dei migliori film di fantascienza mai fatti nonché uno dei migliori film della storia del cinema. "Blade Runner" è infatti un'opera incredibilmente straordinaria sia dal punto di vista visivo che dal punto di vista contenutistico: le strade claustrofobiche di Los Angeles, i grattacieli scuri, le macchine volanti, i cartelloni pubblicitari avvenieristici, le splendide ambientazioni e le scenografie futuristiche, raffigurate attraverso una fotografia alquanto tenebrosa, sono tutti elementi funzionali al racconto di una bellissima storia che unisce poliziesco, cyberpunk e fantascienza (sia tecnologica che sociologica), raccontata in un futuro pessimista e ostile, ma incredibilmente verosimile, in cui l'umanità è caduta vittima del suo inarrestabile e prepotente progresso tecnologico, elemento che ha portato alla creazione dei replicanti, esseri umani artificiali che possiedono, però, uno spessore umano addirittura superiore rispetto a quello dei propri creatori. Si prova compassione per questi esseri dotati dagli umani di ricordi artificiali e condannati ad una vita breve (4 anni) e infelice, in cui il loro unico scopo è essere sfruttati al massimo delle loro straordinarie capacità. La perfetta caratterizzazione di ogni personaggio è sicuramente merito di una sceneggiatura essenziale ed efficace, dell'impeccabile regia di R. Scott e della magnifica interpretazione di Rutger Hauer, il cui dialogo finale è commovente e indimenticabile; sono bravissimi anche gli altri attori, come H. Ford e S. Young. Uno dei miei film preferiti e, a mio parere, il migliore film di fantascienza della storia del cinema, secondo solamente a "2001: odissea nello spazio" di S. Kubrick. 5 stelle su 5.
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rmarci 05
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domenica 21 aprile 2019
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grande recensione
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Una recensione bella quasi quanto il film...anche se le devo segnalare che non ha citato le straordinarie interpretazioni.
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alejazz
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mercoledì 6 febbraio 2019
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il futuro che si viveva negli anni ’80
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In una Los Angeles dove piove a dirotto quasi ogni giorno c’è la squadra dei Blade Runner che ha il compito di catturare alcuni Replicant, umanoidi realizzati dai laboratori di genetica che stanno diventando pericolosi per la popolazione. Nella squadra c’è anche Deckard (H. Ford) che è richiamato per quest’ultima missione speciale: individuare 4 Nexus 6. Tra questi c’è però Rachel di cui s’innamora e riesce a salvarla da questa distruzione.
La pellicola di intreccia tra il noir e la fantascienza leggera.
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In una Los Angeles dove piove a dirotto quasi ogni giorno c’è la squadra dei Blade Runner che ha il compito di catturare alcuni Replicant, umanoidi realizzati dai laboratori di genetica che stanno diventando pericolosi per la popolazione. Nella squadra c’è anche Deckard (H. Ford) che è richiamato per quest’ultima missione speciale: individuare 4 Nexus 6. Tra questi c’è però Rachel di cui s’innamora e riesce a salvarla da questa distruzione.
La pellicola di intreccia tra il noir e la fantascienza leggera. Le immagini sono scure per quasi tutta la durata della narrazione e ciò può rendere più impegnativo seguire alcuni dettagli delle scene. Fa sorridere vedere come il 2019 era visto nel 1982: auto volanti, umanoidi autonomi dotati di sentimento e intelligenza. Peccato che ad oggi, 2019, siamo lontani da questa prospettiva.
Tornando al film possiamo promuovere il ruolo d’azione di Ford, la sceneggiatura curata fino a dei piccoli particolari agli effetti speciali anche se non eccessivi ma giusti per rendere più creativa la scenografia.
Non mi sento di dire lo stesso per la fotografia, a mio avviso abbastanza buia e angosciante. Ciò non toglie che Blade Runner è una pietra miliare della cinematografia internazionale e va visto almeno una volta nella vita. Anche perché il finale ci riserva una bella sorpresa con la frase epica “Ho visto cose che voi umani….(bla, bla, bla)”.
Cosa mi è piaciuto:
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l’azione di Harrison Ford
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effetti speciali
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scenografia
Cosa non mi è piaciuto:
Consigliata la visione a pubblico con 16+
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ennio
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venerdì 9 novembre 2018
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e comunque meglio rutger hauer di harrison ford
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Ho visto "Blade runner" ieri in TV, per la prima volta. Strano vedere un film così famoso alla tenera età di 50 anni, ma del resto non era mai riuscito ad affascinarmi, lo classificavo nel genere "fantacienza spaziale con alieni", che aborro, infatti non ho mai visto nemmeno "Guerre stellari".
In effetti il film è molto più terreno, e la vicenda "replicanti" non è molto più astratta o irreale rispetto alla fantascienza distopica moderna. Il film è piacevole, nei suoi ritmi sorprendentemente pacati e soprattutto nella scenografia. Credo che anche se lo avessi visto a 20 anni difficilmente lo avrei classificato come film di culto, ciò che gli manca è un' epica, un sogno, una trama realmente thriller.
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Ho visto "Blade runner" ieri in TV, per la prima volta. Strano vedere un film così famoso alla tenera età di 50 anni, ma del resto non era mai riuscito ad affascinarmi, lo classificavo nel genere "fantacienza spaziale con alieni", che aborro, infatti non ho mai visto nemmeno "Guerre stellari".
In effetti il film è molto più terreno, e la vicenda "replicanti" non è molto più astratta o irreale rispetto alla fantascienza distopica moderna. Il film è piacevole, nei suoi ritmi sorprendentemente pacati e soprattutto nella scenografia. Credo che anche se lo avessi visto a 20 anni difficilmente lo avrei classificato come film di culto, ciò che gli manca è un' epica, un sogno, una trama realmente thriller. Alla fine manca un pò di ciccia, di carne romanzesca.
C'è da dire che questo film ha influenzato produzioni successive come "Existenz" "Strange days" "Matrix" , e in genere l'idea di modificare il corpo umano tramite innesti più o meno futuristici, anche se l'origine del concetto di "replicante" è ben precedente a Blade runner.
Harrison Ford non mi convince molto, è un pò fiacco in ruoli d'azione tipo Indiana Jones, lo vedo meglio come avvocato o politicante. Rutger Hauer invece è infallibile come cattivo. Sean Young è un peccato si sia persa per strada.
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xxx
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domenica 12 novembre 2017
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immortale.
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Uno dei migliori film di fantascienza, ma non solo.
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gustibus
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venerdì 13 ottobre 2017
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maestosa opera visionaria.
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Stringimi!e altre parole dolci dette da Rachel(una strabellissima Sean Young)androide Nexus 6 ma talmente umani con sentimenti annessi da essere annientati dai Blade runner(cacciatori di androidi)in questo caso in primo piano ce'Harrison Ford che uno ad uno dovra'svolgere questo lavoro.Ma anche un cacciatore non pensava di infatuarsi di "Rachel"straordinariamente bella!..Tutto questo svolto in un atmosfera visionaria che incanta.Eccelso il regista Ridley Scott,da oscar,visto 35anni dopo e'sempre travolgente l'impostazione della sceneggiatura e della fotografia curata nei minimi dettagli.Ho visto tante volte anche la versione "director CUT"preferisco questa originale con un finale piu'coraggio che spiega bene con parole di Deckart(H.
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Stringimi!e altre parole dolci dette da Rachel(una strabellissima Sean Young)androide Nexus 6 ma talmente umani con sentimenti annessi da essere annientati dai Blade runner(cacciatori di androidi)in questo caso in primo piano ce'Harrison Ford che uno ad uno dovra'svolgere questo lavoro.Ma anche un cacciatore non pensava di infatuarsi di "Rachel"straordinariamente bella!..Tutto questo svolto in un atmosfera visionaria che incanta.Eccelso il regista Ridley Scott,da oscar,visto 35anni dopo e'sempre travolgente l'impostazione della sceneggiatura e della fotografia curata nei minimi dettagli.Ho visto tante volte anche la versione "director CUT"preferisco questa originale con un finale piu'coraggio che spiega bene con parole di Deckart(H.Ford)il PERCHE'E'IL lontano lontano con la sua Rachel.Una menzione a Vangelis per le musiche indimenticabili che meritavano l'Oscar! Da vedere sempre!..per il "Blade Runner 2049"..devo rivederlo per dare recensione..qui dubbi non ce ne sono!!!!
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pie9701
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giovedì 12 ottobre 2017
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ho visto cose che voi umani...
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Beh che dire: sceneggiatura pazzesca, ambientazione fenomenale, fotografia sbalorditiva, effetti speciali molto all'avanguardia, interpretazioni ottime, colonna sonora epocale. Ho dimenticato qualcosa? Ah si, un messaggio profondissimo e sempre attuale. Un film che merita di essere ricordato.
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hollyver07
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martedì 4 luglio 2017
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bene... andrea fornasiero
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Ciao. Questo non è un commento al film - Sicuramente tra i miei preferiti (in assoluto) - In questo caso mi azzardo a commentare (parzialmente) la recensione di A. Fornasiero. Bene...! Molto bene, se mi sia concesso assegnare un giudizio a chi probabilmente di cinema ed arte ne capisce molto più del sottoscritto. Il plauso è originato dal fatto che il redattore abbia letto il "racconto" dal quale fu poi sceneggiato il film. Quasi, quasi direi raro... in un periodo di recensori che letteralmente postano semplicemnte traduzioni dall'inglese, oppure dalla lingua madre d'origine, degli articoli correlati alla pellicola di cui "scrivono". Tanto per chiarire, a volte basta vedere come viene utilizzato il termine "truppe", parlando di pellicole di soggetto militare.
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Ciao. Questo non è un commento al film - Sicuramente tra i miei preferiti (in assoluto) - In questo caso mi azzardo a commentare (parzialmente) la recensione di A. Fornasiero. Bene...! Molto bene, se mi sia concesso assegnare un giudizio a chi probabilmente di cinema ed arte ne capisce molto più del sottoscritto. Il plauso è originato dal fatto che il redattore abbia letto il "racconto" dal quale fu poi sceneggiato il film. Quasi, quasi direi raro... in un periodo di recensori che letteralmente postano semplicemnte traduzioni dall'inglese, oppure dalla lingua madre d'origine, degli articoli correlati alla pellicola di cui "scrivono". Tanto per chiarire, a volte basta vedere come viene utilizzato il termine "truppe", parlando di pellicole di soggetto militare. In merito, evidenzio che per tradurre "Troops" in italiano è spesso più consono - soldati - e sinomini vari. Almeno in questo caso, ripetendomi, qualcuno si è dato la pena di scrivere un qualcosa di davvero sensato, personale (io presumo) ed accuratamento proposto al pubblico del sito. Chiedo scusa per l'inopinato intervento, saluti al sig. Andrea Fornasiero e a tutti
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lucascialo
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lunedì 6 marzo 2017
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la fantascienza e gli interrogativi sull'esistenza
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La pellicola che ha consacrato Ridley Scott, diventando, insieme ad Alien sempre da lui diretto, un cult del genere fantascientifico. Visto oggi, sembra ancora appena prodotto. Del resto, la grandezza di un film la si denota nel suo essere evergreen. Peccato solo per i riferimenti temporali, già all'epoca troppo prossimi e oggi ormai quasi superati (la storia è ambientata nel 2019). Eppure, Scott già intravedeva un Pianeta terra invivibile, cupo, tendente alla solitudine.
Protagonista è l'agente Deckard, interpretato da Harrison Ford, richiamato in servizio dalla sezione Blade Runner poiché ottimo cacciatore di replicanti. Questi ultimi sono androidi molto simili agli esseri umani, prodotti per essere inviati a fare da schiavi in altri Pianeti.
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La pellicola che ha consacrato Ridley Scott, diventando, insieme ad Alien sempre da lui diretto, un cult del genere fantascientifico. Visto oggi, sembra ancora appena prodotto. Del resto, la grandezza di un film la si denota nel suo essere evergreen. Peccato solo per i riferimenti temporali, già all'epoca troppo prossimi e oggi ormai quasi superati (la storia è ambientata nel 2019). Eppure, Scott già intravedeva un Pianeta terra invivibile, cupo, tendente alla solitudine.
Protagonista è l'agente Deckard, interpretato da Harrison Ford, richiamato in servizio dalla sezione Blade Runner poiché ottimo cacciatore di replicanti. Questi ultimi sono androidi molto simili agli esseri umani, prodotti per essere inviati a fare da schiavi in altri Pianeti. Esiste un sistema per scovarli, definito Voimpt Kampff. Quattro di loro sono ritornati sulla Terra, cercando una nuova vita. Il più ambizioso tra loro, Roy Batty, vorrebbe andare oltre: aumentare la loro vita media, limitata a quattro anni.
Trasposizione cinematografica del romanzo Il cacciatore di androidi, di Phillips K. Dick, riesce perfino meglio dello stesso libro per coerenza narrativa. Una trama lineare, che non scade mai in esagerazioni narrative, nè in complicati rompicati tecnologici. Come sovente invece è successo in pellicole successive, che hanno cercato di ripercorrerne le orme. Il finale allude a un possibile seguito, che in realtà non è mai arrivato. Meglio così, in genere i sequel hanno solo sporcato i titoli illustri.
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