The Loveless

Vance è un giovane biker che ha dato appuntamento ai suoi amici (quasi tutti ladri di automezzi) per mettere a punto le moto prima di raggiungere la Florida dove si tengono le annuali gare. Il luogo dell'incontro è una cittadina in cui, mentre gli altri si dedicano alle messe a punto, Vance incontra una ragazzina, Debbie. La giovane gli racconta del padre violento che l'ha deturpata (e violentata) e ha spinto la madre al suicidio. Mentre i due sono a letto in un motel il genitore arriva e porta via con sé Debbie. L'uomo vuole sterminare i bikers e li raggiunge nel bar in cui si radunano. Debbie non resterà a guardare.
Opera di esordio in coppia nel lungometraggio The Loveless porta già ben impresse le marche proprie di uno stile (ancora in ricerca ma con idee ben precise) di Kathryn Bigelow. La sua formazione di artista visuale emerge pressoché ad ogni inquadratura così come la sua vocazione ad assumere codici narrativi già ampiamente visitati dal cinema per poi ribaltarne l'essenza. Cosa di meglio che prendere il via da delle icone dell'"on the road" (i bikers) per raggelarli in una sosta in un microcosmo in cui non sono loro a muoversi ma sono le dinamiche di un rapporto malato tra un padre e una figlia a coinvolgere il loro leader? Bigelow si sperimenta regista tentando di dipingere lo schermo alla maniera di Hopper sin dalla prima sequenza in cui, in qualche misura, si dichiara la 'filosofia' di un'esistenza. È un viaggio nell'inferno quello che aspetta Vance ma è anche quello che la regista comincia a percorrere proprio a partire da questo film. La sua filmografia ne esplicita le tappe. 

Il primo film della regista americana. Fine anni Cinquanta: una banda di motociclisti diretta in Florida per una gara si ferma per uno spuntino in un paesino del sud. Il capo seduce una minorenne che ha un padre vendicativo.