Titolo originale | Sommarlek |
Anno | 1950 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Svezia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Ingmar Bergman |
Attori | Maj Britt Nilsson, Birger Malmsten, Alf Kjellin, Annalisa Ericson, Georg Funkquist Stig Olin, Mimi Pollak, Renée Björling, Gunnar Olsson. |
Tag | Da vedere 1950 |
MYmonetro | 3,63 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Una ballerina legge il diario dell'uomo che ha amato più di ogni altro (e che è morto) e piomba in una crisi benché abbia un altro amante.
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Marie è una danzatrice che si vede consegnare in teatro un diario. È quello di Erik, un amore estivo di quand'era ragazza, con il quale aveva conosciuto la gioia dei primi sentimenti. Approfittando di un rinvio delle prove Marie si reca allo chalet al mare dove aveva trascorso quel felice periodo funestato poi da un incidente a cui aveva fatto seguito un tentativo di dimenticare la felicità vissuta per resistere alla mediocrità del presente.
La vita sentimentale di Bergman si è in più occasioni intrecciata con la sua attività artistica. La sceneggiatura di questo film viene scritta in un periodo di rivolgimenti sentimentali. Innamorato di una giornalista sposata (che poi sposerà) abbandona il tetto coniugale e va a vivere in un appartamentino portando con sé solo poche cose. Tutto ciò si avverte in questa opera che il regista considererà "il primo film in cui cominciai a sentirmi veramente in grado di esprimermi". Vi si percepisce un tumulto interiore e quel contrasto tra naturale tensione verso la felicità e constatazione della presenza del male e del dolore nella vita che segnerà tanta parte del suo cinema. Marie ha conosciuto la bellezza della gioia e dell'arte. Ora sembra restarle solo quest'ultima (si noti l'utilizzo che viene fatto del "Lago dei cigni" e della musica di Chopin) quasi che in essa cercasse di sublimare le delusioni subite in seguito. Il rivivere un passato che aveva cercato di rimuovere la porta però a una nuova determinazione che la rende libera. Sarà un dialogo con un Coppelius-coreografo a fare da preludio a un chiarimento necessario. Ciò che resterà sospeso sarà invece il rapporto con un Dio a cui aveva giurato (se esiste) un odio eterno per quanto le era stato sottratto. Il settimo sigillo verrà realizzato sei anni dopo ma se ne trova qui un'interessante anticipazione nella figura che precede Marie all'arrivo nella località marittima che avrà poi un seguito nella partita a scacchi in cui uno dei due giocatori (il pastore) affermerà di avere un interesse professionale nella competizione dato che 'gioca con la Morte'.
Una ballerina legge il diario dell'uomo che ha amato più di ogni altro (e che è morto) e piomba in una crisi benché abbia un altro amante. Dopo il ricordo dei giorni passati col defunto il dolore si spegne lentamente; lei sente che può ricominciare una nuova vita, a patto che il suo compagno l'ami per davvero. Ne ha la prova quando l'uomo ritorna a lei dopo aver letto il diario.
Una ballerina dell'Opera di Stoccolma, rievoca tredici anni dopo un'estate felice al mare con uno studente che morì tragicamente. Il suo blocco emotivo si scioglie quando decide di accettare un nuovo amore. 10° film di Bergman, il più risolto del primo periodo: gli aprì la via al successo internazionale. Malinconia struggente nel mito di un'estate irripetibile, caducità dell'adolescenza, erotismo lirico, polemici accenti contro la divinità: il giovane Bergman mette il suo cuore a nudo. Scritto con Herbert Grevenius. Splendido bianconero di Gunnar Fischer, musiche di Chopin e &8 iajkovskij. Titolo originale: Giochi d'estate .
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Ispirato a una vicenda realmente accaduta a Ingmar Bergman, il film a cui lo stesso regista dirà di essere profondamente legato per la forte connotazione autobiografica, Un’estate d’amore è semplice e attuale al tempo stesso, affresco sfocato di una condizione che tutti noi abbiamo provato almeno una volta nella vita specie durante le vacanze: la perdita dell’innocenza, il crollo delle illusioni generato [...] Vai alla recensione »
Prima di andare in scena nel Lago dei Cigni, Marie che è la prima ballerina, riceve un diario. Approfittando della sospensione delle prove, comincia a leggerlo e a ricordare di quell’estate giovanile di 13 anni prima raccontata dal diario di Henrik, caratterizzata da quell’amore che sbocciava tra i due ragazzi con leggerezza e con qualche inquietudine e che sembrava fermare il tempo. [...] Vai alla recensione »
Marie è una ballerina ormai non più giovanissima, tormentata dal tempo che passa ma soprattutto, da un amore passato finito in tragedia rievocato dal ritrovamento di un vecchio diario consegnatogli nel camerino. La lettura di quelle pagine riaprono in lei una ferita ormai rimarginata. Rievoca quell'estate di 13 anni prima così spensierata fino al tragico epilogo.
“Una ballerina legge il diario dell'uomo che ha amato più di ogni altro (e che è morto) e piomba in una crisi benché abbia un altro amante.”Chi scrive queste cose ha visto il film o scrive giusto per riempire gli spazi? Non pubblicare queste cose ne va della vostra serietà.
Gioia e tristezza, presagi infausti, innocenza, amore e tragedia nonché volti espressivi nella vita dispiegata in questo film in bianco e nero del regista Ingmar Bergman. L’estate, spesso ricorrente nella filmografia di questo regista, esprime la gioia, la spensieratezza, la gioventù, poi, dopo, arriva il dolore, qualche volta. Il tratto di Ingmar Bergman è impeccabile, molto serio e non manca mai [...] Vai alla recensione »
La felicità dell'amore, così tanto cercata, può durare lo spazio di un'estate. Proprio come un'estate svedese: breve, tiepida, fatta di luce intensa fino a notte inoltrata. Quando poi la felicità finisce, bisogna subito cercarne un'altra. E' inutile adagiarsi nel ricordo, o nella malinconia. La vita scorre, non si ferma e non indugia. Siamo noi, da soli, che dobbiamo decidere se vale la pena disporsi [...] Vai alla recensione »