Along With the Gods: The Two Worlds

Film 2017 | Fantasy 139 min.

Titolo originaleSingwa Hamgge
Anno2017
GenereFantasy
ProduzioneCorea del sud
Durata139 minuti
Regia diKim Yong-hwa
AttoriCha Tae-hyun, Ha Jung-woo, Ju Ji-hun, Do Kyung-soo, Lee Jun-hyuk Im Won-hee, Jang Gwang, Jung Hae-Kyun, Kim Dong-wook, Kim Ha-neul.
MYmonetro 2,80 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Kim Yong-hwa. Un film con Cha Tae-hyun, Ha Jung-woo, Ju Ji-hun, Do Kyung-soo, Lee Jun-hyuk. Cast completo Titolo originale: Singwa Hamgge. Genere Fantasy - Corea del sud, 2017, durata 139 minuti. - MYmonetro 2,80 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 5 marzo 2018

Ja-hong muore e finisce nell'aldilà. Dovrà affrontare 7 prove e dimostrare la sua innocenza per poter tornare in vita. Al Box Office Usa Along With the Gods: The Two Worlds ha incassato 1,1 milioni di dollari .

Consigliato sì!
2,80/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 3,09
CONSIGLIATO SÌ
Un progetto ambizioso, tra effetti speciali e buoni sentimenti.
Recensione di Emanuele Sacchi
lunedì 5 marzo 2018
Recensione di Emanuele Sacchi
lunedì 5 marzo 2018

Il vigile del fuoco Kim Ja-hong rimane mortalmente ferito per salvare una bambina. Nell'aldilà il suo gesto eroico potrebbe garantirgli la possibilità di reincarnarsi, ma prima di poterlo fare Ja-hong deve passare indenne da sette processi di altrettanti giudici infernali: Omicidio, Menzogna, Amore filiale. Sembra procedere tutto per il meglio, quando gli inferi sono disturbati da uno spirito vendicativo, che sembra appartenere a qualcuno vicino a Ja-hong.

Con un occhio al mercato occidentale e alla sua sensibilità, anche il blockbuster coreano contemporaneo dà il suo contributo al sottogenere del cinema sull'aldilà.

Prova così a immaginare una dimensione ultraterrena, orientandosi in base a dei punti cardinali di riferimento. Questi si traducono, per la tradizione occidentale di derivazione cristiana, in Dante, Milton o il Lubitsch di Il cielo può attendere. Ma per il buddismo valgono altri principi e altri tipi di espiazioni e punizioni (benché in fondo anche il classico Lubitsch ruotasse attorno a un concetto di reincarnazione, assai poco occidentale). Secondo Singwa Hamgee, il web comic da cui Along with the Gods è tratto, sono sette gli inferni da attraversare perché la reincarnazione dell'eletto possa avvenire. Prima di poter tornare sulla Terra l'esistenza terrena del soggetto viene scandagliata e sottoposta al giudizio del custode del relativo girone infernale, con tanto di rappresentanti dell'accusa e della difesa.
A incarnare la prima Im Won-hee è l'immancabile Oh Dae-sul, caratterista comico sudcoreano, mentre la difesa è affidata ai tre tutori celesti di Ja-hong. A guidare questi ultimi Gang-rim, interpretato dal divo Ha Jung-woo (The Handmaiden). Ad ogni girone si ripete, con variazioni minime, la medesima scenetta: i pubblici ministeri infernali trovano una pecca nel passato di Ja-hong, ma la difesa smonta il teorema, dimostrando che il fine che muoveva Ja-hong era puro. Sette prove che lasciano intuire lunghezza e ripetitività del film, primo caso in Corea del Sud di opera in due parti, girate insieme e fatte uscire in sala a distanza di mesi l'una dall'altra (la seconda parte - The Last 49 Days - è prevista per l'estate 2018).

Un progetto ambizioso, che si avvale di effetti di computer grafica tecnicamente all'altezza, ma dalle scelte estetiche spesso discutibili, come spade dei tutori-angeli che assomigliano a lame laser uscite da Star Wars. D'altra parte il cuore dell'operazione Along with the Gods, nonché segreto del suo successo - più di 105 milioni di dollari di incasso in patria - non sta nella sua spettacolarità o nella credibilità del suo universo ultraterreno, ma nella componente sentimentale e riconciliante. Kim Yong-hwa (alle spalle 200 Pounds Beauty) spinge a tavoletta sul pedale dello strappalacrime, mettendo in scena la storia tragica di una famiglia costretta a lottare per la sopravvivenza contro un fato costantemente avverso. E, come spesso avviene nel cinema popolare sudcoreano, l'eccesso di sentimentalismo si accompagna alla pervicacia contagiosa con cui viene esibito, trasformandosi quasi in uno (riuscito) ricatto morale.
Difficile comprendere in che direzione andrà il seguito, ma The Two Worlds - a parte alcuni spunti solo abbozzati, come il passato di Gang-rim, che forse saranno svolti dalla seconda parte - svolge il suo onesto compito di intrattenimento domenicale. Buona prova per un cast composto da attori sempre più richiesti in Corea, benché il protagonista Cha Tae-hyun sia ormai perennemente cristallizzato nelle sue smorfiette fantozziano, che lo accompagnano sin dalla rivelazione nell'indimenticabile My Sassy Girl.

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