Anno | 2020 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Antonio Capuano |
Attori | Teresa Saponangelo, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Vincenza Modica, Gea Martire Anita Zagaria, Pietro Juliano, Bruna Rossi, Vincenzo Modica, Daria D'Antonio (I), Alberto Hoiss, Vincenzo Ruggiero, Marco Risiglione, Angelo Imperatore, Alessandro Zappalà. |
Uscita | giovedì 20 maggio 2021 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | Eskimo, Altri Sguardi |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,36 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 18 maggio 2021
Una giovane va alla ricerca del terrorista che ha ammazzato il padre quando era piccola. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Il buco in testa ha incassato 9,1 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Maria Serra ha un buco in testa: una zona oscura che condiziona tutta la sua vita, ferma al giorno in cui suo padre è stato ucciso. Mario Serra era un vicebrigadiere che il 14 maggio 1977 è rimasto a terra dopo essere stato colpito a morte da Guido Mandelli, attivista di Autonomia Operaia. Ora Maria vive a Torre del Greco con la madre Alba che non parla praticamente più, e sopravvive fra lavoretti precari e frequentazioni con alcuni maschi locali: un poliziotto, un insegnante, un ladruncolo di strada. Finché la sua psicologa la incoraggia ad incontrare a Milano l'assassino di suo padre, uscito di galera dopo aver scontato la sua pena. E Maria è intenzionata ad andare a quell'incontro con una pistola al fianco.
Antonio Capuano racconta come "libera interpretazione di fatti realmente accaduti" un episodio molto noto degli anni di piombo: il giorno in Via De Amicis immortalato dalla foto simbolo dell'epoca in cui l'autonomo Giuseppe Memeo, a gambe divaricate, punta a due mani una pistola contro la polizia.
Quel giorno perse la vita il vicebrigadiere Antonio Custra, lasciando vedova la moglie incinta. E Capuano immagina le ricadute di quell'episodio su tutti coloro che ne sono stati coinvolti: una moglie, una figlia, un killer in cerca di redenzione, una generazione perduta.
Nella sua visione Maria è centrale, e Teresa Saponangelo che la incarna si prende il centro della scena: rabbiosa, ribelle, pronta a mandare tutti a quel paese, in costante ricerca di risposte, tormentata da un'angoscia senza nome che però ha il volto da eterno ragazzo di suo padre. Ed è un piacere vederla finalmente protagonista assoluta, e accordare al suo talento tutto lo spazio che merita. Accanto a lei brilla soprattutto Francesco Di Leva in un ruolo che riassume le contraddizioni di molti uomini del sud: la voglia di riscatto e la violenza trattenuta, la generosità d'animo e l'emotività incontrollata, la dolcezza e l'irruenza. Tommaso Ragno ha invece il ruolo di Mandelli, sconfitto dalla Storia e divorato dal rimorso. Meno riusciti i personaggi di contorno, che diluiscono la storia centrale con digressioni più di distrazione che di supporto.
Capuano si dimostra come sempre radicalmente libero nel raccontare la sua storia attraverso una protagonista che si rivolge direttamente agli spettatori e che scalcia e si dibatte lungo tutta la narrazione, ma anche attraverso gli interni popolari di Torre del Greco con la radio e la televisione sempre accese come in Vito e gli altri, e le scuole in cui si cerca di insegnare a leggere e a creare e ci si ritrova invece a gestire talent show e a subire minacce camorriste.
I suoi protagonisti sono "incapaci" cui manca "la sostanza" perché vivono in luoghi dimenticati dove la piccola sopraffazione è all'ordine del giorno. E Maria si sente "una pianta senza né fiori né foglie" in quella cittadina che non sa scegliere "fra la montagna e il mare".
C'è troppa roba ne Il buco in testa: la sceneggiatura, dello stesso Capuano, poteva essere sfrondata da derive e reiterazioni di troppo. Ma la materia principale è viva e incandescente, con una protagonista che della vita è la rivendicazione e al tempo stesso la rinuncia, e un contesto sociale che annulla ogni volontà di affermazione. Anche la Milano contemporanea sembra l'eco sbiadito di quegli eventi che Capuano ripercorre attraverso le immagini di repertorio: il presente non è migliore del passato ("Ti pare normale quello che sta succedendo oggi?") anche perché ne è una diretta conseguenza.
Nota di merito particolare all'accompagnamento musicale che comprende anche brani di Philip Glass, nonché al sonoro in presa diretta e al montaggio del suono di Luca Ranieri e Massimo Filippini.
IL BUCO IN TESTA disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€9,99 | – | |||
€9,99 | – |
IL BUCO IN TESTA film di Antonio Capuano Italia 2020 Si tratta della Storia di una donna Maria Serra , figlia di un giovane poliziotto ucciso a Milano nel 1977 mentre era in servizio durante una manifestazione di giovani di autonomia operaia, gruppo estremista di sinistra. Liberamente tratto da una storia vera ,il film non affronta la politica lacerante di quegli anni [...] Vai alla recensione »
1977 e giorni nostri... Difficile parlare di quegli anni, difficile parlare di riconciliazione e di perdono. Eppure Capuano ci restituisce un film splendido che ci convince dall'inizio alla fine senza mai scivolare nel rischio dell'ovvietà e della retorica. Teresa Saponangelo inoltre è straordinaria nel calarsi in un personaggio così complesso e sfaccettato, la storia di [...] Vai alla recensione »
1977 e giorni nostri... Difficile parlare di quegli anni, difficile parlare di riconciliazione e di perdono. Eppure Capuano ci restituisce un film splendido che ci convince dall'inizio alla fine senza mai scivolare nel rischio dell'ovvietà e della retorica. Teresa Saponangelo inoltre è straordinaria nel calarsi in un personaggio così complesso e sfaccettato, la storia di una donna dalla vita interrotta [...] Vai alla recensione »
L'ho visto su Mymovies durante la rassegna di Torino. Bellissimo! E' ambientato a Torre del Greco e riprende un episodio vero nel quale un poliziotto giovanissimo del paese viene ucciso a Milano durante una dimostrazione da un estremista di sinistra. La figlia, che non ha fatto in tempo a conoscere il padre, ritorna sul luogo della sua morte e incontra l'uccisore del padre.
La storia del cinema potrebbe riassumersi in un'enorme mappatura di treni che arrivano e ripartono, percorrendo strade imprevedibili fra tempi e luoghi altrimenti destinati a rimanere distanti. Non è un caso che il nuovo lungometraggio del napoletano Antonio Capuano - una delle personalità più interessanti ma meno note e apprezzate del nostro cinema - muova i suoi primi passi da una stazione, mimando [...] Vai alla recensione »
Un treno che arriva alla stazione di Milano Centrale come fosse cinema delle origini, come fosse una creazione dei Lumière; ed è a loro infatti (e a Gianni Minervini, storico produttore) che Antonio Capuano dedica Il buco in testa. C'è una storia vera alla base di questo film, uno di quegli episodi che nella Storia si incuneano ma si perdono. Capuano la scopre da un'intervista radiofonica e prende [...] Vai alla recensione »
Si parla spesso di un cinema italiano asfittico, incapace di raccontare la realtà contemporanea, di affrontare in modo superficiale il passato, soprattutto quello più tormentato. Poi quando ogni tanto appare un regista non omologato, insofferente alle narrazioni convenzionali, attratto da percorsi alternativi che richiedono attenzione e partecipazione, ci si gira spesso dall'altra parte.
Maria vive in provincia di Napoli e ha un lavoro precario. Quarant'anni prima un militante dell'estrema sinistra ha ammazzato suo padre, vicebrigadiere di polizia poco più che ventenne, nel corso di una manifestazione politica. Un giorno apprende che l'omicida del padre ha un nome, un volto, un lavo-ro. Ha scontato la sua pena e vive a Milano. Si tinge i capelli e prende un treno veloce per andare [...] Vai alla recensione »
Presentato Fuori Concorso all'ultima edizione del Torino Film Festival, Il buco in testa di Antonio Capuano è un film fatto di giustapposizioni, ellissi e analogie. Se il materiale narrativo è liberamente ispirato alla vita di Antonia Custra (nella finzione Maria Serra interpretata da Teresa Saponangelo), figlia del vicebrigadiere Antonio Custra che venne assassinato nel maggio del 1977 dal militante [...] Vai alla recensione »
Quello degli anni di piombo è un periodo che continua a suscitare l'interesse - seppur in modo discontinuo e intermittente - del nostro cinema. Si cimenta per la prima volta con quell'epoca mai del tutto elaborata, e soprattutto con le sue conseguenze nel presente, Antonio Capuano con questo Il buco in testa, presentato fuori concorso al Torino Film Festival.
Questo film è liberamente ispirato alla storia di Antonia Custra, figlia del poliziotto Antonio che nel 1977 fu ucciso dal terrorista Mario Ferrandi a Milano. Nacque un mese dopo l'omicidio e con la madre, che da quel giorno visse praticamente muta, si trasferì nel loro paese d'origine sulla costa napoletana. Nella finzione, Antonia diventa Maria e ha il volto di una bravissima Teresa Saponangelo. Vai alla recensione »
C' è qualcosa di stridente nel nuovo film di Antonio Capuano attraversato dall' emozione di un' empatia e al tempo stesso da «forzature» della necessità di far quadrare l' incontro tra il presente e il passato che si agita nelle vicende dei suoi personaggi, quel cortocircuito di storia collettiva e vita del singolo che vi partecipa «suo malgrado» per esserne molto spesso travolta.
«Il buco in testa» è quello percepito dalla protagonista Maria a causa della morte del padre, poliziotto colpito a morte da un militante di Autonomia Operaia nel corso degli scontri milanesi dell' anno di disgrazia 1977. Il titolo che s' addice, invece, all' autore è il fuoco nel cuore, sintomo di una curiosità insaziabile, un geyser di pensieri ed emozioni, la voglia di fare cinema senza farsi tirare [...] Vai alla recensione »
«Quando fai un film non puoi nasconderti», dice Capuano. Un autore di 81 anni. Un regista giovanissimo. Uno per cui il cinema è terremoto del reale. Un linguaggio viscerale. Verista. A modo suo. Urgente. Pauperistico. Artigianale. Ma anche, e soprattutto, generoso, barocco, rigonfio. Di teatro, di a parte e dialoghi letterari (ma in dialetto). Di aperture al videoclip (come potevano essere i clip delle [...] Vai alla recensione »
Maria Serra ha un buco in testa, una zona incolmabile della sua vita e della memoria: Nel 1977 il padre vicebrigadiere durante una manifestazione fu ucciso da un colpo di pistola sparato da un attivista di Autonomia Operaia. Maria ora vive a Torre Del Greco, ma decide di andare ad incontrare quell'uomo. E lo fa decisa ad ottenere vendetta... Capuano si conferma uno deri registi più liberi del nostro [...] Vai alla recensione »
Lui forse non vorrebbe essere classificato così, anzi sicuramente aprirebbe una polemica e spiegherebbe con la sua parlata tra l'italiano e il napoletano, ma sempre forbita e puntuale che il suo cinema non è quello, ma noi continuiamo a pensare che il cinema di Antonio Capuano sia tra quelli dove il ragionamento forte e quindi baricentro insostituibile delle sue narrazioni, siano i sentimenti.
Maria abita vicino Napoli. Single, con un lavoro precario, una mamma che praticamente non parla mai dal giorno, a fine anni '70, in cui ammazzarono suo marito, vicebrigadiere di polizia, da un militante dell'estrema sinistra, pochi mesi prima che Maria nascesse. Maria scopre che l'assassino paterno ha scontato la pena e ora è libero a Milano. Maria parte per la città lombarda, senza dimenticare una [...] Vai alla recensione »
Si chiama "Il buco in testa", e naturalmente il titolo custodisce un doppio significato: letterale e metaforico. Perché si parla dei fetidi, atroci, "anni di piombo", rimpianti forse solo da chi, giovane allora, non riesce proprio a smantellare il fanatismo ideologico di quella stagione, a osservarlo con occhi obiettivi, riconoscendo il danno che fu inferto alla società italiana.
Il buco in testa è quello che può provocare un proiettile esploso da un pistola, ma è anche quello di uno Stato che ha deliberatamente occultato la memoria del conflitto, e con essa anche il ricordo degli ultimi, delle vittime "a prescindere", di chi vive ai margini della norma, della prassi, dell'agio borghese. Il buco in testa, infine, è anche la voragine allargatasi anno dopo anno nel mondo del [...] Vai alla recensione »
Al Torino Film Festival è il turno di Antonio Capuano, che ha presentato nella sezione Fuori Concorso il suo nuovo film Il buco in testa (online fino a giovedì alle 14), insieme all'attrice protagonista Teresa Saponangelo. E proprio nell'anno in cui a Venezia ha fatto discutere il Padrenostro con Pierfrancesco Favino, arriva un altro film che rievoca le ferite (o i "buchi") degli Anni di Piombo, segno [...] Vai alla recensione »
Il buco in testa riconsegna il talento irregolare di Antonio Capuano, regista tra i più ondivaghi e sorprendenti della sua generazione, capace di folgorarci con Luna rossa (2001) e La guerra di Mario (2005), sempre interessante e irriverente anche dove palesemente minore, come nel recente Achille Tarallo (2018). Fuori concorso a Torino 38, il suo nuovo film prende spunto da una storia vera, da Antonia, [...] Vai alla recensione »