Road To Istanbul

Film 2016 | Drammatico +13

Regia di Rachid Bouchareb. Un film con Astrid Whettnall, Pauline Burlet, Patricia Ide, Abel Jafri, Fawzi B. Saichi. Cast completo Titolo originale: La Route d'Istanbul. Genere Drammatico - Algeria, Francia, Belgio, 2016, Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 16 febbraio 2016

La disperata Elizabeth parte alla ricerca della figlia adolescente, andata via di casa per diventare una foreign fighter.

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
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Bouchareb affronta il delicato tema dei "foreign fighters" mostrandoci un abisso: quello della macerazione interiore di una madre.
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 16 febbraio 2016
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 16 febbraio 2016

Elizabeth, madre della diciannovenne Elodie, una sera non la vede tornare a casa dopo un weekend che avrebbe dovuto trascorrere da un compagna di scuola. In realtà la ragazza ha deciso di convertirsi all'Islam e di raggiungere la Siria passando per Cipro e la Turchia. Da quel momento per Elizabeth inizia una ricerca dapprima confusa e poi sempre più mirata. Decide di partire con un'amica per cercare Elodie la quale, dopo un lungo silenzio, si fa nuovamente sentire per affermare la propria indipendenza.
Rachid Bouchareb affronta con questo film un tema estremamente delicato e di attualità. Racconta cioè una storia che vede come protagonista un'aspirante "foreign fighter" della cui condizione psicologico-esistenziale lo spettatore viene messo immediatamente a conoscenza ma che poi diviene una presenza/assenza incombente lasciando spazio all'angosciata ricerca da parte della madre. A Bouchareb non interessa però strutturare la narrazione in modo avventuroso e con lo scopo di trovare i 'cattivi' di turno. Ciò che lo affascina è la macerazione interiore di una donna che scopre di non essersi accorta di avere al fianco una figlia che è diventata, a sua insaputa, un'aliena.
Non è affatto casuale che l'abitazione di famiglia si trovi in una posizione incantevole circondata da una tranquillità assoluta. È questa condizione di privilegio di partenza che ha illuso Elizabeth di trovarsi di fronte al classico turmoil adolescenziale impedendole di comprendere che l'Elodie che aveva davanti non era quella che credeva di conoscere. Da questa scoperta prende le mosse un viaggio che è alimentato dal desiderio di trovare la ragazza ma che, al contempo, porta la donna ad incontrare delle realtà sempre più difficili da comprendere e non solo per un problema linguistico. Elodie sta andando a cercare le proprie sicurezze nel luogo attualmente meno sicuro del pianeta e questo sua madre non lo comprende e non può comprenderlo.
Bouchareb non si attarda neppure a cercare motivazioni sociologiche e/o esistenziali alla scelta della ragazza. Vuole solo mostrarci un abisso: quello in cui precipita Elizabeth e dal quale ci chiediamo se riuscirà a risalire.

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