Numero Zero

Film 2015 | Documentario 91 min.

Regia di Enrico Bisi. Un film con Jari Ivan Vella, Albertino, Alessandro Aleotti, Enrico Bisi, DeeMo. Cast completo Genere Documentario - Italia, 2015, durata 91 minuti. - MYmonetro 3,19 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 14 luglio 2023

Un viaggio nel rap e nell'hip hop italiano che, sbarcati in Italia alla fine degli anni 80, hanno visto il primo album di questo genere pubblicato nel 1990. Il film è stato premiato a Biografilm Festival, In Italia al Box Office Numero Zero ha incassato 7,1 mila euro .

Consigliato sì!
3,19/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,38
CONSIGLIATO SÌ
La Golden Age del rap italiano in un film che lascia il microfono ai protagonisti di una grande stagione musicale.
Recensione di Simone Granata
venerdì 14 luglio 2023
Recensione di Simone Granata
venerdì 14 luglio 2023

Nato nel Bronx degli anni Settanta come movimento culturale, l'Hip Hop comincia a diffondersi nel decennio successivo anche in Italia portando con sé dagli Stati Uniti il rap come stile musicale. A partire dalle principali città italiane, la nuova ondata si propaga pian piano a livello nazionale toccando il suo apice negli anni Novanta, passando dall'underground al mainstream. Neffa e i Sangue Misto, Frankie HI-NRG MC, Onda Rossa Posse, Colle der Fomento, J-Ax e gli Articolo 31, Fritz da Cat, Big Fish, Fabri Fibra sono tra i protagonisti di quella stagione irripetibile, terminata all'inizio del nuovo millennio.

Attraverso numerose interviste e materiale di repertorio, il docufilm di Enrico Bisi narra la Golden Age del rap italiano negli anni 90, lasciando il microfono ai suoi protagonisti dell'epoca.

Prima erano in venti, poi sono diventati tanti (per citare un celebre pezzo degli Articolo 31): accompagnato dalla voce narrante di Ensi, il documentario di Enrico Bisi ripercorre la storia dell'hip hop e del rap in Italia, dalle origini tra Bologna, Milano, Torino, Roma, all'esplosione del fenomeno divenuto popolare e pop, fino al tramonto di quella prima fase.

Fare rap in italiano non era semplice né scontato, inizialmente. La metrica, gli accenti, la lunghezza delle parole erano elementi che scoraggiavano, tanto che nei primi tempi i testi si scrivevano in inglese anche da noi. In breve, anche la nostra lingua si lasciava trasportare dal flow, e il genere acquisiva una propria autonomia rispetto al modello originale.

Gli artisti che muovevano i primi passi in quello scenario erano anche pionieri, che sperimentavano in territori del tutto inesplorati. Come emerge dai loro ricordi, potevano apparire quasi degli alieni agli occhi di un pubblico incuriosito che cominciava ad osservarli al di fuori del giro dei centri sociali. Bisi riscostruisce la storia di una rivoluzione a colpi di beat nata da ragazzi che "volevano solo fare musica e fumare canne" ma sognavano anche un po' di cambiare il mondo, a volte con rabbia, altre con leggerezza, parlando di temi sociali e schierandosi contro l'eroina e le altre droghe pesanti.

"Aspettando il sole" (1996) di Neffa è il matrimonio perfetto tra hip hop e successo commerciale, a cui si accoda nello stesso anno "Tranqi Funky" degli Articolo 31, e poi ancora "Quelli che benpensano" di Frankie HI-NRG MC. È il momento più alto di una generazione e di un periodo d'oro che andrà spegnendosi nei primi Duemila. Tra chi abbandona la scena e chi sceglie di dare una svolta alla propria carriera solista alla faccia dei "duri e puri", gli scontri tra crew sono in realtà probabilmente solo espressione di un esaurimento fisiologico.

All'alba del nuovo millennio, appena prima di incidere "La mia signorina", Neffa ha delle basi rap pronte ma poi decide di darle a Fabri Fibra, perché il rap deve farlo chi se lo sente. Il rap è morto, viva il rap. In seguito sarebbero venuti Gué Pequeno, Jack La Furia, Dargen D'Amico, fino al fenomeno della trap degli ultimi anni. Ma quella è davvero un'altra storia.

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venerdì 14 luglio 2023
Simone Granata

Nato nel Bronx degli anni Settanta come movimento culturale, l’Hip Hop comincia a diffondersi nel decennio successivo anche in Italia portando con sé dagli Stati Uniti il rap come stile musicale. Neffa e i Sangue Misto, Frankie hi-nrg mc, Onda Rossa Posse, Colle der Fomento, J-Ax e gli Articolo 31, Fritz da Cat, Big Fish, Fabri Fibra sono tra i protagonisti di quella stagione irripetibile, terminata all’inizio del nuovo millennio.

Attraverso numerose interviste e materiale di repertorio, il docufilm di Enrico Bisi narra la Golden Age del rap italiano negli anni 90, lasciando il microfono ai suoi protagonisti dell’epoca. Il regista riscostruisce la storia di una rivoluzione a colpi di beat nata da ragazzi che “volevano solo fare musica e fumare canne” ma sognavano anche un po' di cambiare il mondo, a volte con rabbia, altre con leggerezza, parlando di temi sociali e schierandosi contro l’eroina e le altre droghe pesanti.

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venerdì 14 luglio 2023
Simone Granata

Neffa, J-Ax e gli Articolo 31, Big Fish, Fabri Fibra. Sono solo alcuni dei protagonisti di questo documentario online grazie a LaF. Guarda il film I Vai all'articolo »

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