Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 121 minuti |
Regia di | Joe Robert Cole |
Attori | Jeffrey Wright, Yahya Abdul-Mateen II, Ashton Sanders, Christopher Meyer Jalyn Hall, Isaiah John, Andrea Ellsworth, Michael Sadler, Regina Taylor, Kelly Jenrette, Anthony Cistaro, Nick Fenske, William W. Barbour, Ramone Hamilton, Kenny Lorenzetti, Sandra Dee Richardson, Steve C. Porter, Stephen Barrington, Dawayne Jordan, Shakira Ja'nai Paye, Kaleb Alexander Roberts, James Earl, Rolanda D. Bell, Cydnee Berry, Bianca Richelle, Lewis Williamson Nelson, Margo Hall, Chris Morrell (III), Baily Hopkins, De'jon Hollman, Kelechi Nwadibia, Andray Johnson, Sharon Smith-Mauney, Christian Dean Walton, Aaliyah Palmer, Marquis Evans, Cesar Pinto, Zoe Foulks, Jazmin Monee' Brehaut, John Que, Nana O. Owusu, Gretchen Klein, Star Amerasu, Charles Branklyn, Martin Sean Ross, Sharrod Irving, Sky Branklyn, Ptosha Storey, Diviniti Smith. |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 3,36 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 24 aprile 2020
Condannato all'ergastolo, un giovane ricorda le persone, le circostanze e il sistema che l'hanno portato sulla cattiva strada.
CONSIGLIATO SÌ
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Jahkor è un ragazzo che cerca di vivere il suo sogno rap a Oakland. Coinvolto in una guerra tra gangster, Jahkor oltrepassa il confine tra giusto e sbagliato. Si ritrova quindi in prigione con il padre J.D. (Jeffrey Wright), e affronta un viaggio alla scoperta di sé per aiutare il figlio neonato a rompere questo circolo vizioso.
Un film decisamente violento, un film "noir", anzi "negro". "La società non vuole supportarti, ma piegarti, spezzarti" queste sono le parole di un brano rap che vorrebbe essere il mezzo per il protagonista di uscire dal circolo vizioso di violenza che copre interamente la vita delle persone ed in particolare dei neri, anzi "negri" d'america, [...] Vai alla recensione »
dove sta il cuore dolce del protagonista? è uno spietato e ingiustificabile assassino e non può insegnare a coltivare proprio nulla agli altri, essendo esattamente come loro; per quanto riguarda il film l'ho trovato di una lentezza mostruosa, assolutamente sconsigliato.
Un film duro come pochi, un film nero nel senso di "noir", ma anche di "negro". Alla fine del film scopriamo il perché del gesto di Jah (Jahkor), il protagonista, consapevole che i "negri" per aver subito la schiavitù "non hanno imparato a vivere, ma a sopravvivere". Alla fine del film scopriamo quanto gli affetti profondi sono alla [...] Vai alla recensione »
Un film decisamente violento, un film "noir", anzi "negro". "La società non vuole supportarti, ma piegarti, spezzarti" queste sono le parole di un brano rap che vorrebbe essere il mezzo per il protagonista di uscire dal circolo vizioso di violenza che copre interamente la vita delle persone ed in particolare dei neri, anzi "negri" d'america, [...] Vai alla recensione »
Comunità nera nei sobborghi di Oakland. Jahkor è in carcere, dopo aver abbandonato i suoi sogni di diventare un famoso rapper, percorrendo una strada diversa da quella violenta di suo padre. Il film ci mostra, subito, il perché di quella detenzione, un duplice omicidio; facendoci poi ripercorrere gli eventi, su tre livelli temporali diversi, che avevano preceduto l' assassinio.
L'abbiamo già visto? Poco importa. Le virtù di All Day and a Night non stanno nel (che) cosa, ma nel come: c'è una sottile linea rossa, di distacco, sottrazione, sprezzatura, a orlare una trama, black-generazionale, già intessuta da, per dirne alcuni, Prossima fermata Fruitvale Station (Ryan Coogler, 2013), Moonlight e Se la strada potesse parlare (Barry Jenkins, 2016 e 2018), Waves (il bianco Trey [...] Vai alla recensione »
Per Black Panther, campione d' incassi e nel 2019 primo superhero movie a venire candidato agli Oscar, i favori della critica e del pubblico andarono a Ryan Coogler, regista e co-sceneggiatore. Giustamente, ma con dolo: Joe Robert Cole rimase nel cono d' ombra, sebbene potesse spartirsi, corroborati dal non disprezzabile esordio alla regia Amber Lake (2011), i meriti di scrittura.