Anno | 2013 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Israele |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Aharon Keshales, Navot Papushado |
Attori | Guy Adler, Lior Ashkenazi, Dvir Benedek, Gur Bentwich, Doval'e Glickman Tzahi Grad, Rotem Keinan, Nati Kluger, Kais Nashif, Menashe Noy, Ami Weinberg, Arthur Perry, Yuval Nadborany, Alisa Vaisburd, Guy Shefa Pesso, Bar Miniely, Alex Silberg, Yuval Saragusi, Itai Shcherback, Ariel Kruszyn, Rivka Michaeli, Sarah Adler, Valentina Tasiol, Yasmin Kolodny, Atara Rubinson, Roni Shalit, Coral Weinberg, Tal Ziering, Shirli Caspi, Roni Terliuc, Renana Shtraus, Elisheva Shetien, Hana Leon, Oran Nagar, Ytzhak Kokav, Gil Almog, Hen Baharlia, Nissan Melik, Sol Bat-Ain, Tal Gertizovski, Oded Amit, Zohar Maksimov, Sara Simon, Racheli Dolev, Daniel Stoklov, David Komidi, Tzachi Weinsaft, Boaz Zaffrir, Dudu Tal, Vered Fedelman. |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Movies Inspired |
MYmonetro | 3,46 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 11 dicembre 2013
Una serie di brutali omicidi fa incontrare e scontrare la vita di tre uomini.
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Un insegnante è il principale sospettato di un caso di pedofilia: sarebbe il responsabile di diversi omicidi e sevizie ai danni di minorenni. Un poliziotto è convinto della sua colpevolezza ma non riesce a dimostrarla, mentre il padre dell'ultima vittima ha ideato un piano perfetto per torturare il sospetto ed estorcergli la verità.
Agevolato dal clamoroso endorsement di Quentin Tarantino, che lo ha definito il suo personale film dell'anno, Big Bad Wolves è destinato - nonostante il grado di violenza che è capace di raggiungere e la brutalità dei temi trattati - a uno status di sicuro e diffuso cult. Troppo astuta la regia di Papushado e Keshale, troppo impeccabile lo script e sapientemente dosata la tensione perché le critiche possano avere la meglio; e tale è la padronanza del ritmo da lasciar intravedere un futuro remake hollywoodiano all'orizzonte, senza dover ricorrere a vaticini. Riuscire a sostenere ancora qualcosa di cinematograficamente originale e significativo trattando di serial killer e vendette sanguinarie, d'altronde, è tutt'altro che semplice, ma Papushado e Keshale riescono a ipnotizzare lo spettatore, anche in virtù di un'umiltà che non nasconde le proprie influenze. È evidente la presenza non solo del suddetto Tarantino nel Dna dei due registi israeliani, ma soprattutto il modello di un film come The Chaser, pietra angolare del noir sudcoreano e punto di non ritorno (fino a quando?) sulla violenza di serial killer e di poliziotti vendicatori, già ripreso in India da un titolo come Ugly di Anurag Kashyap. Il nero-nerissimo è il colore del 2013, quindi, adatto a fotografare un'epoca di crisi economica, morale e spirituale in cui prevalgono confusione, sete di denaro e appetiti insani.
Big Bad Wolves è quasi una dissertazione sullo stato di cose, sotto forma di slasher estremo che muta forma e sostanza sempre più verso un'astrazione dalla materia fondata su un sarcasmo corrosivo. Sull'inutilità della vendetta e della ricerca stessa della verità, impossibile da ottenere pienamente, sulla consapevolezza incrollabile da parte dell'uomo di potere di riuscire a risolvere qualunque cosa, non importa come. Riflessioni etiche costantemente mediate e alleggerite dalla confezione di genere e da uno script geniale, capace di sciogliere la tensione con interruzioni, spesso comiche, nei momenti di maggiore insostenibilità. Ribadendo con orgoglio e con la consueta autoironia la proprie radici ebraiche - le schermaglie madre-figlio sono degne del Woody Allen di New York Stories - nonostante qualche concessione di troppo al politically correct nella benevolenza nei confronti del personaggio del palestinese, unico a salvarsi in toto nel panorama misantropo di Big Bad Wolves. Ma si tratta di dettagli, in un'opera che fin dai titoli di testa sconvolge per la lucidità e maturità di una cinematografia in irresistibile ascesa.
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Osannato da Tarantino,uno spietato e grottesco ritratto di un mondo in cui i bambini sono gli unici innocenti e vittime degli adulti,sia di coloro che ne abusano sia di quelli che cercano di risolvere il problema autoproclamandosi carnefici.Con rimandi alla fiaba di Cappuccetto Rosso,è soprendente per l'abilità con cui mescola humour nero e violenza,gestendo una tematica scabrosa [...] Vai alla recensione »
Big bad wolves e' un film israeliano del 2013. Acquistato il dvd quasi per caso da mio fratello, alla mia prima visione sono rimasto piacevolmente soddisfatto. Big Bad Wolves e' un noir violento ed estremamente ironico capace di muoversi abilmente tra vari generi cinematografici in soli 90 min. Questo e' reso possibile da una meravigliosa sceneggiatura, composta da bei dialoghi, ritmo e [...] Vai alla recensione »
Un film tanto terribilmente violento e crudele, quanto interessante. L’inaudita crudeltà non conosce limiti e soste,anzi è un crescendo sconvolgente. Si resta sbigottiti, increduli dinanzi alla violenza su un uomo inerme. Un film con tali ingredienti non può definirsi bello, tuttavia ben realizzato, in un ambiente nuovo per il cinema che ci ha abituato a vedere paesaggi d’incanto, rimanendo nel genere [...] Vai alla recensione »
Un film che ti tiene incollato allo schermo è sempre un film riuscito, come questo. Fa riflettere sul dramma della colpa attirbuita purtroppo ad innocenti. Ravvede i colpevolisti estremi, è di monito ai garantisti. Infliggere dolore a chi ne ha profuso non è peccato. I mielosi garantisti riflettano, i feroci e stolti colpevolisti, anche.
Film incredibile, pazzesco. In pochissimi altri film ho visto un miscuglio così riuscito di horror, commedia e ironia. La sceneggiatura è una bomba, assolutamente perfetta. I personaggi sono splendidi e sono tutti, dai protagonisti ai personaggi di contorno (la madre, il capo sbirro, l'arabo a cavallo) centrati nel creare situazioni e atmosfere credibilissime.
Film israeliano spiazzante, thriller grottesco e drammatico, senza pietà per lo spettatore. Navot Papushado e Aharon Keshales con sguardo cinico e sarcasmo sprezzante analizzano le dinamiche psicologiche di vittime e carnefici, invitando a riflettere su come sia facile invertire i ruoli fino alla confusione della identità degli uni e degli altri e alla mistificazione totale, per cui, [...] Vai alla recensione »
La storia ben costrruita, c'è tuttavia qualche incongruenza che un po' la smorza. Pare una cosa ben costruita con malizia e voglia di provocare e di sbalordire (il finale è sconvolgente). Sa troppo di finzione, di montatura, però la regia è molto abile nel mescolare le carte. Bravissimi gli attori. Essenzialità e incisività.
Tarantino l'ha scelto come il suo film dell'anno!questa è la prova che il cinema è una cosa soggettiva. Il film,dalla trama interessante,mostra subito le sue lacune con una mediocre comicità che non sposa assolutamente il tema trattato,i personaggi poco carismatici ci fanno accorgere che forse non stiamo guardando un gran film...e cosi è! Durante l'interrogatorio-tortura,si ha il sospetto che quel [...] Vai alla recensione »
Scusate è prevista un'uscita nelle sale italiane o dovremmo attendere direttamente la versione DVD presumibilmente estera.... ?
Contiene spoiler! Ho titubato per dare un voto al film, se 4 o 5 stelle! lo reputo un capolavoro, anche se a molti potrebbe essere esegerato, ma è certamente sottovalutato! Do delle motivazioni in merito, che sono "giustamente personali", in quanto scritta dalle sensazioni di una visione che è sempre opinabile quindi soggettiva.
Guardate Prisoners trama simile ma più verosimile ed avvincente.
Da predatore a preda, è questo il destino del sospettato killer e pedofilo in Big Bad Wolves. In un film a tinte forti, volutamente grottesco, non sembra esserci spazio per la speranza; un uomo di mezz' età, distrutto dalla morte della sua bambina rapisce e tortura quello che crede sia il colpevole, accompagnato in questo incubo dal poliziotto incaricato di occuparsi del caso. Vai alla recensione »