Anno | 2012 |
Genere | Azione, |
Produzione | Italia, Malta |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Gianluca Mingotto |
Attori | Piero Cardano, Andrea Montovoli, Francesca Fioretti, Francesco Pannofino Lina Sastri, Emanuela Rossi (II), Claudio Castrogiovanni, Eros Galbiati, Emanuela Postacchini, Naomi Assenza, Sophie Cavaliere, Andrea Pannofino, Salvatore Barone (II). |
Uscita | venerdì 13 aprile 2012 |
Distribuzione | Iris Film Distribution |
MYmonetro | 2,15 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 15 novembre 2013
Due fratelli si lanciano nel mondo del poker per trovare il denaro necessario per curare la malattia della sorellina Maria. In Italia al Box Office Poker Generation ha incassato 68,8 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Tony e Filo sono due fratelli. Uniti da un legame indissolubile, nonostante le profonde differenze di carattere e comportamento. Il più grande, Tony, è un fanatico dei film sulla mala americana e sogna di diventare un giocatore di poker professionista, mentre Filo è un genio introverso e scontroso, ai limiti dell'autismo, che analizza l'ambiente che lo circonda in modo ossessivo e meccanico. Cresciuti in un piccolo borgo marinaro della Sicilia, da un padre disoccupato con il vizio del gioco e una madre severa ma amorevole, i due ragazzi si ritroveranno uniti nella missione di trovare i soldi necessari per pagare le cure della sorellina Maria. Dalla loro parte, solo il legame che li unisce, insieme alla stessa grande passione per le carte che li porterà da Scicli a Milano e poi a Malta, per sfidare i più grandi campioni di poker.
La vita è come una partita di Texas Hold'em, in cui bisogna procedere con abilità per trovare la giusta possibilità e la felice combinazione. È questa l'idea portante del film di Gianluca Mingotto, Poker Generation, come del resto è messo in chiaro sin dalla sequenza iniziale nella frase affidata alla voce fuori campo di uno dei due protagonisti. Il più introverso, Filo, rain man siciliano che mette a frutto il suo talento per i numeri e le parole, mentre il fratello maggiore sfoggia fascino e impulsività mitizzando il Tony Montana di Scarface. Il "matematico" e lo "stallone", catapultati dagli ambienti assolati e familiari di Scicli alle stanze fumose dei club privati di Milano, attraverso un cambio di luoghi che diventa simbolo di un percorso interiore lungo il quale i due fratelli dovranno fare i conti con le reciproche differenze. Perdendosi, per poi ritrovarsi, un po' come accadeva al Sasha di Parlami d'amore di Silvio Muccino. In un lento divenire che, in Poker Generation, Gianluca Mingotto accompagna provando a scandire i ritmi dellla storia con i tempi del tavolo da gioco. Il film alterna momenti di calma e lungaggini a picchi di adrenalina, segnati da una regia e un montaggio più serrati che attingono probabilmente all'esperienza pubblicitaria del regista, classe 1980, specializzato in videoclip musicali e qui al suo esordio nel lungometraggio cinematografico. Alla guida di un cast ancora più giovane, all'interno del quale i due coprotagonisti, Andrea Montovoli e Piero Cordano, se la cavano bene al fianco di artisti di esperienza come Lina Sastri, Francesco Pannofino, Claudio Castrogiovanni ed Emanuela Rossi, seduti al tavolo da gioco in compagnia di un folto gruppo di giocatori professionisti di poker. Per chiudere un cerchio aperto sulle spiagge di Scicli e dimostrare che se è il destino a mescolare le carte sono comunque gli individui a giocare ogni singola partita.
In una famiglia povera residente in un paesino siciliano, vivono due fratelli, l'uno l'opposto dell'altro.
Il più grande, Tony (Andrea Montovoli), è un fanatico dei film sulla mala americana e sogna di diventare un giocatore di poker professionista, l'altro, Filo (Piero Cardano), è un genio introverso e scontroso, la sua sindrome semi-autistica lo porta ad analizzare l'ambiente che lo circonda in modo ossessivo e meccanico.
I due ragazzi si ritroveranno uniti nella missione di trovare i soldi necessari per pagare le cure della sorellina Maria (Naomi Assenza).
POKER GENERATION disponibile in DVD o BluRay |
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Dal cuore della Sicilia alla Milano delle tantissime opportunità. I due fratelli Tony e Filo, caratteri opposti ma stessa enorme passione per il poker, vi piovono col solo proposito di vincere per aiutare la propria famiglia e curare la sorellina malata. E riusciranno ad arrivare ai tornei che contano. E' un game film mediocre, con una caratterizzazione fortemente folkloristica e uno scontro [...] Vai alla recensione »
Per un Rounder decisamente al di sotto delle aspettative. Trama povera, dialoghi scadenti, interpretazioni oscene. Mi dispiace per quei giocatori come Luca Pagano e Dario Minieri che c'hanno messo la faccia. Sconsigliatissimo.
A parte le gnoccone del film, il resto è da buttare!
Un film sul mondo del poker non è comune, logico che i fans del gioco saranno curiosi nel vederne uno che addirittura racconta la storia, in realtà molto liberamente ispirata, di un giocatore italiano. Sdoppiato il protagonista, qui parliamo di due fratelli, messa dentro una piccola storia d'amore, dato un nobile pretesto alla vincita si tira fuori un prodotto che dà appena [...] Vai alla recensione »
Io sono d'accordo con il fatto che sia un film scandaloso, ma non su quello che dite del regista. Insomma io il film l'ho visto e ho visto delle cose buone, dei bei movimenti, provare a sostenere con un buon linguaggio una storia patetica con l'utilizzo anche di una buona fotografia. Il problema secondo me è di chi l'ha prodotto. Il produttore esecutivo e il produttore vero.
CREDO CHE QUELLI CHE HANNO FATTO QUESTO FILM DOVREBBERO METTERSI UNA MASCHERA A VITA! LA MASCHERA DELLA VERGOGNA! NOTO ANCHE CON DISPIACERE CHE ALCUNI BRAVI ATTORI SI SONO PRESTATI A QUESTO CIRCO DELLA POVERTA' D'ANIMA... ...COSA NON SI FA PER I SOLDI. NON LO VORREI RIVEDERE NEMMENO SE MI PAGANO 500.000 EURO. SCHIFOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
La prima domanda che mi viene in mente è perchè? perchè un regista che è riuscito a sgomitare ,a farsi notare , a farsi finanziare un film ( in questi tempi magri), debba buttare il suo avvenire nel cestino realizzando un opera cosi' senz'anima, un pentolone di stereotipi e luoghi comuni dove alla fine vissero tutti felici e contenti? Ho frequentato per [...] Vai alla recensione »
Gracile melò che oscilla tra poker e tisi. Occorrono tanti soldi per salvare la sorellina malata, così Tony e Filo salgono da Scicli, provincia di Ragusa, a Milano per cercare fortuna con il gioco. Tutto da ridere il resto, compresa la richiesta di divieto ai minori. Chi non conosce il Texas holdem, ben diverso dal poker tradizionale, non capirà niente.
Due fratelli cresciuti in un paese della Sicilia, Filo e Tony, sono diversi come il giorno e la notte ma condividono la passione per il poker. Per pagare le cure alla sorella Maria vanno a Milano contando di far soldi col gioco; dove però l' ambiente corrotto innesca una rivalità tra Filo, ragazzo semiautistico il cui innato talento analitico si rivela prezioso al tavolo, e il vanesio Tony, tentato [...] Vai alla recensione »
Cos’è Poker Generation? Le opzioni sono svariate: il romanzo di due giovani poveri che lasciano la Sicilia per sbancare i tavoli da gioco della Milano ricca e curare la sorellina malata; o il ritratto di due fratelli che molto si amano ma troppo sono diversi; o la storia di un’ossessione, la malattia del gioco, nata sull’esempio paterno; o magari uno spaccato sul mondo del poker professionistico.
Cresciuti insieme in povertà in una Sicilia fuori dal tempo, i fratelli ventenni Tony (Andrea Montovoli) e Filo (Piero Cardano) emigrano a Milano per entrare nel giro del poker professionistico. Devono trovare i soldi per le cure mediche della sorellina. Tony cita il Padrino e soprattutto Scarface (la Bibbia in questi anni di cinema e tv abitati da criminali vincenti; non se ne può più) mentre Filo [...] Vai alla recensione »