Dal cuore della Sicilia alla Milano delle tantissime opportunità. I due fratelli Tony e Filo, caratteri opposti ma stessa enorme passione per il poker, vi piovono col solo proposito di vincere per aiutare la propria famiglia e curare la sorellina malata. E riusciranno ad arrivare ai tornei che contano. E' un game film mediocre, con una caratterizzazione fortemente folkloristica e uno scontro di caratteri che è il centro di una storia che si mantiene troppo buona e buonista (questo è il primo, grandissimo limite). Il regista Gianluca Mingotto, che proviene dal mondo videoclippettaro e ci tiene a sbandierarlo, sembra abbia ben poco da dire, Pannofino e la Sastri, almeno loro, sono decenti nel ruolo dei genitori.
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Dal cuore della Sicilia alla Milano delle tantissime opportunità. I due fratelli Tony e Filo, caratteri opposti ma stessa enorme passione per il poker, vi piovono col solo proposito di vincere per aiutare la propria famiglia e curare la sorellina malata. E riusciranno ad arrivare ai tornei che contano. E' un game film mediocre, con una caratterizzazione fortemente folkloristica e uno scontro di caratteri che è il centro di una storia che si mantiene troppo buona e buonista (questo è il primo, grandissimo limite). Il regista Gianluca Mingotto, che proviene dal mondo videoclippettaro e ci tiene a sbandierarlo, sembra abbia ben poco da dire, Pannofino e la Sastri, almeno loro, sono decenti nel ruolo dei genitori. Definirlo ignobile forse è troppo e ingiusto ma tale definizione la si sfiora, dire che si poteva fare meglio è una banalità visto che peggio sarebbe stato impossibile farlo. Mingotto, con un budget notevole per un film indipendente, ripropone il gioco come metafora della vita vera,, trasformando la pellicola in retorica e deja vu visto che l'idea di fondo è già stata abbondantemente utilizzata e sfruttata. L'unica novità potrebbe essere rappresentata dal fatto che qui il gioco non è un dettaglio o una comparsa ma un vero e proprio protagonista, entrando a far parte in maniera netta della vita dei personaggi. Il resto è tutto dimenticabile, un purissimo divertissement per ragazzi e appassionatissimi del poker che omaggia qua e la classici del passato con continue citazioni ma non aggiunge nulla ai film di genere. Anzi, almeno a livello nazionale, "Regalo di Natale" resta il miglior film sul poker, Mingotto dovrebbe riguardarsi a fondo la scena cult con Abatantuono, Haber e Delle Piane per capire come si fa.
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