Titolo originale | Danielle Steel’ s Full Circe |
Anno | 1996 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Bethany Rooney |
Attori | Teri Polo, Reed Diamond, Erika Slezak, Eric Lutes, Allison Smith, Nicolas Coster James Read, Corbin Bernsen, Mark Kiely, Starletta DuPois, Alice Carter, Robert Curtis-Brown. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 23 agosto 2011
CONSIGLIATO NÌ
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Tana Roberts è la voce narrante che ripercorre la propria vita sin da quando la madre Jean, vedova di soldato morto in Vietnam, ha riversato tutte le sue frustrazioni su di lei imponendole una way of life che le stava stretta. Jean aveva una relazione con un uomo sposato, Arthur, che la sosteneva economicamente. Quando il figlio di Arthur, Billy, aveva violentato Tana la madre le aveva imposto il silenzio temendo di perdere l'amante. Da quel momento la vita sentimentale di Tana era divenuta complicata trovando come unico punto fermo l'antica amicizia con Harry Winslow fino al giorno in cui costui era divenuto vittima di un rapinatore.
Chi non conoscesse Danielle Steel (seconda, in ambito femminile, solo ad Agata Christie per numero di copie vendute) e i suoi romanzi ha una buona occasione per visitarne una specie di sintesi. Perché la breve sinossi di cui sopra non copre che una piccola parte delle vicende e dei periodi storici che la protagonista Tana attraversa. In poco più di 90 minuti e avendo come base un suo romanzo del 1984 questo tv movie riesce a collocare l'inizio della vicenda al tempo della contestazione violenta nei campus universitari (a cui Tana si avvicina senza farsene bruciare) per poi giungere agli anni Ottanta e all'ascesa in magistratura della protagonista. Su tutto domina una figura materna con cui sembra arduo potersi riconciliare e un discreto numero di complessi e relativi tentativi di rimozione. L'abilità della regista è poi quella di mostrare le giravolte amorose della protagonista come derivazione del trauma legato alla violenza subita quando era ancora vergine. Così anche la breve relazione con l'appena conosciuto padre del migliore amico che giace in un letto d'ospedale (e a cui si è sempre rifiutata) lascia intatta l'aura di purezza che la circonda. Il sentimentalismo domina incontrastato ma sono tali e tante le variazioni che si finisce con il guardare con curiosità un'opera che nasce dalla penna di un Cavaliere dell'Ordine delle Arti e della Letteratura, per il suo contributo alla cultura del mondo, così come l'ha insignita nel 2002 il governo francese. Senza avere troppe aspettative, ovviamente.