All Inclusive 3D

Per la nuova stagione estiva di un grande albergo affacciato sulla costa, il proprietario dell'Hotel Joule decide di assumere Ambra, le cui referenze e la dichiarata attitudine all'efficienza la fanno apparire come la perfetta nuova direttrice. La dedizione di Ambra è in effetti talmente alta che, a poco a poco, tutti i membri dello staff che non rispondono ai suoi standard vengono brutalmente assassinati.
Il gruppo di filmmaker Zapruder prende il nome dal sarto texano autore del celebre filmato 8mm che registrò in diretta la morte di Kennedy. Uno shock storico e percettivo totale, un'immagine capace di riscrivere le regole della visione e che rappresenta l'ideale della ricerca del gruppo di videoartisti della provincia di Cesena e del loro peculiare utilizzo del 3D. In All Inclusive, la visione stereoscopica viene sfruttata in un senso radicalmente inverso rispetto all'intrattenimento totale del cinema di consumo più recente: piani fissi e prolungati, bianco e nero al posto del colore, movimento interno all'inquadratura a sostituire il dinamismo del montaggio. L'intenzione degli Zapruder è sperimentare il senso di profondità delle immagini per sperimentare con la profondità di campo, riprendendo degli ambienti pieni di figure e oggetti che invadono lo spazio in aggetto. La storia tragicomica e surreale di una direttrice di un albergo per pensionati in vacanza che si trasforma in serial killer per assumere gli incarichi di tutti i suoi imperfetti sottoposti, è il nucleo tragicomico e surreale attorno cui i due registi compiono un tentativo di sintesi fra cinema primitivo e cinema ultramoderno: il 3D si integra infatti non solo al bianco e nero, ma anche ai volti da caratteristi fuori tempo dei protagonisti così come a quei piccoli palcoscenici saturi di elementi tipici delle comiche del muto.
Con l'effetto finale di vedere reintegrati in un'unica opera l'effetto di meraviglia del cinema delle origini e le riflessioni estetiche delle avanguardie. 