Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Romania |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Marian Crisan |
Attori | Elvira Rimbu, Yilmaz Yalcin, András Hatházi . |
MYmonetro | Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento martedì 15 novembre 2011
CONSIGLIATO NÌ
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Nelu, quarant'anni circa, lavora come guardia giurata in un supermercato di Salonta, una cittadina al confine tra Romania e Ungheria. I suoi giorni sono tutti uguali. Al mattino presto va a pescare (sconfinando), si reca al lavoro e, al termine, raggiunge a casa in campagna la moglie Florica. La zona in cui vivono è però meta di molti clandestini che cercano di trovare da lì un punto di accesso all'Europa occidentale. Ecco che un giorno Nelu incontra un turco che sta cercando di varcare il confine. L'uomo decide di aiutarlo.
Al suo primo lungometraggio Marian Crisan si rivela come un regista e sceneggiatore partecipe delle sorti di un'umanità alla ricerca di una vita migliore e bisognosa dell'aiuto di persone qualunque come il protagonista Nelu per poter sperare di realizzare i propri sogni. Il problema però che, abile come realizzatore di cortometraggi (a Cannes ha vinto una Palma d'oro) non si rivela ancora all'altezza nella scrittura di un film lungo. Ecco così che un soggetto che poteva essere ottimo per una tenuta non superiore ai trenta minuti viene dilatato a cento perdendo di efficacia. Perché dopo l'interessante sequenza iniziale, che si colloca in perfetto equilibrio tra reale e surreale e trova una sua motivazione nell'inquadratura fissa di spalle assistiamo a una sequela di inquadrature analoghe che dilatano i tempi senza però avere la stessa forza linguistica di quella di apertura. Si finisce con il perdere la presa sullo spettatore. Anche perché filmare un'invasione di campo tenendo la macchina da presa angolata dietro le spalle di alcuni spettatori sulle gradinate senza spostarla di un millimetro è una scelta che solo pochi registi come Angelopoulos si possono permettere. Perché sanno come riempire l'inquadratura.