Anno | 1990 |
Genere | Commedia sentimentale |
Produzione | USA |
Regia di | Mark Mulin |
Attori | Woody Harrelson, Hank Azaria, Ely Pouget, Paul Lussier, Phillip Brock, Judie Aronson Christopher McDonald, Gloria LeRoy, Karen Haber, Jonathan Chapin, Cindy Guyer, Elisabeth Mullin, Allison Robinson, Brian Ruf, Nicoletta Munroe, John Diehl, Sean Penn. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 27 giugno 2011
CONSIGLIATO NÌ
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Dustin vorrebbe essere un pittore in grado di vendere le proprie opere. Ma non è così. Un giorno, mentre gironzola in una galleria d'arte contemporanea incontra Christiane dalla quale rimane subito affascinato. Si mette a seguirla fino a quando riesce a parlarle. I due hanno un rapporto sessuale in un appartamento che sembra appartenere alla ragazza. La quale scompare (anche perché ha una relazione con un tipo violento e possessivo). Dustin si mette alla sua ricerca e nel frattempo sfoga la sua tensione raffigurandola in decine di quadri. Che gli permetteranno di avere una mostra tutta sua.
Questo film di Mullin e Shepard potrebbe essere usato nelle scuole di cinema per mostrare i luoghi comuni del cinema indipendente made in Usa a cavallo tra gli Anni Ottanta e i Novanta. Lo schema consiste nel mostrare la vita di due giovani perdigiorno, di farli vagabondare verbalmente in lunghe chiacchierate sul 'che fare' della propria vita e inserirci una storia d'amore possibilmente legata a un milieu intellettuale. È quanto accade puntualmente in questo caso con un giovane Woody Harrelson che si aggira per la California del Sud alla ricerca della sua musa entrando in contatto con tipi strani tra cui emerge Phil l'idraulico dalla lunga coda di cavallo bionda. Phil è uno Sean Penn già famosissimo che affronta due scene (non risultando poi nei credits ufficiali) che sfiorano il surreale. Anche questa è una caratteristica dell'indie dell'epoca: provare a raccontare una realtà, che Woody Allen aveva già più che sapientemente fissato nei suoi film più interessanti, inserendovi quel tanto di follia che avrebbe dovuto far compiere loro uno scatto di qualità. Purtroppo l'impresa, come in questo caso, non sempre riusciva.