Arrivano i Johnson

I Johnson sono una famiglia, o forse lo erano. Ma questo non conta perché il viaggio ha una missione di pura apparenza. Vincere il "Family Award" alla faccia del fratello di Ned (il padre). Quest'ultimo è il poco rassicurante timoniere, un "fratello alla guida di una V8, 300 cavalli". Ma se è poco affidabile alla guida, lo è ancor meno come padre. Rigido e critico nei confronti dei figli si rivela in più occasioni un personaggio superficiale, quando non erotomane vero e proprio. In ogni caso superando innumerevoli peripezie e disavventure (compreso un arresto), la famiglia riuscirà a trovare la cosa in assoluto più importante: l'unione.
Un film che non ha nulla di innovativo e le cui gag sono al limite della decenza. Alcune sono addirittura troncate sul nascere, rendendo così Arrivano i Johnson una sequela di scenette incastrate a forza. Il puzzle, oltre che irrisolto, è caratterizzato dall'onnipresente figura del padre, irritante più che comico. Il fondo lo si tocca quasi subito, quando Ned butta i cd del figlio (interpretato da Bow Wow, il baby prodigio del rap Usa) senza motivo, affermando di non voler sentire "gente morta". I cd erano di Tupac Shakur e Notorious B.I.G., ragazzi entrambi assassinati. Citarli in questo modo in una scena che dovrebbe essere comica, è perlomeno imbarazzante. 