Crash - Contatto fisico |
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Un film di Paul Haggis.
Con Sandra Bullock, Don Cheadle, Matt Dillon, Jennifer Esposito, William Fichtner.
continua»
Titolo originale Crash.
Drammatico,
durata 113 min.
- USA, Germania 2004.
uscita venerdì 11 novembre 2005.
MYMONETRO
Crash - Contatto fisico ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Un'istantanea provocatoria e ruvida della complessità del conflitto razziale nell'America di oggi: un film che mette il pubblico faccia a faccia con i propri pregiudizi, tuffandosi a capofitto nel variegato crogiuolo della Los Angeles post 11 settembre
![]() Un film a volte brutale, ma allo stesso tempo pudico ed etico, da vedere, pensare e ripensare |
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Andrea Chirichelli
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Visto che Robert Altman si è preso una vacanza dopo gli ultimi, deludenti film realizzati, a raccogliere il testimone del genere "pellicola corale impregnata di pessimismo diffuso", ci pensa lo sceneggiatore dello splendido Million dollar baby, Paul Haggis, qui anche nelle vesti di regista, che ci racconta, in una pellicola appassionante e vibrante, le vite di numerosi personaggi in cerca d'autore, alle prese con i problemi di tutti i giorni, dovuti all'ignoranza, al razzismo, alla ostentata misantropia che uno dei protagonisti ritiene causa principale del dissesto di una Los Angeles cupa e oscura, spettro di un paese, l'America, il cui sogno pare essere svanito nel nulla. Eccezionale il cast: è davvero difficile decidere quale dei numerosi attori di talento emerga rispetto agli altri. Triste, pessimista, a volte persino senza speranza, Crash mostra in maniera evidente il grande paradosso del mondo contemporaneo: abbiamo tantissimi strumenti per comunicare, ma non ne utilizziamo nessuno e, soli, sprofondiamo nell'abisso. Un film a volte brutale, ma allo stesso tempo pudico ed etico, da vedere, pensare e ripensare. ![]()
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premi nomination |
SAG Awards 1 2 |
Premio Oscar 3 6 |
Golden Globes 0 2 |
David di Donatello 1 1 |
Critics Choice Award 2 5 |
AFI Awards 1 0 |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Da vedere
martedì 15 novembre 2005
di Maurizio
Molto bello, purtroppo anche molto triste. A mio parere vince a mani basse il confronto con gli altri film "corali" usciti di recente, e mi viene in mente su tutti il celebratissimo Magnolia, semplicemente perche' non sceglie casi umani al limite della credibilita' ma mette in scena una "fauna" meno estrema, con le cui sensazioni e' decisamente piu' facile identificarsi. Ecco, il punto di forza e' proprio riuscire a far provare delle emozioni - e' un film che fa riflettere, a tratti addirittura continua » |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Un film da capolavoro
mercoledì 18 luglio 2007
di Lucio Carion
Sono sempre stato dell'idea che l'arte e cio fa ridere e piangere l'uomo allo stesso tempo. e così questo magnifico film, che oltre ad avere un cast stellare (l'interpretazione che tuttavia preferisco non e degli arcinoti Matt Dillon,Sandra Bullock o Don Cheadle bensì dell'emergente e talentuoso Terrence Howard), ci offre piu punti di vista di una citta "Fast Food", nella quale le persone non le si conosce, ma le si guarda e li si giudica, come LA.Il film alterna momenti di tragicita a momenti che continua » |
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Il grande boh!
martedì 14 marzo 2006
di Pierluigi79
E' a dir poco inspiegabile l'affannarsi di critiche entusiaste su questo film. Un film molto pretenzioso, molto retorico (pur volendo fingere di non esserlo), di una complicatezza inutile e alla fine banale. Tutti i fili si riannodano per bene uno dopo l'altro, secondo uno schema già visto mille volte, e per tutti ci deve essere per forza la redenzione. Ma perchè tanto buonismo? Mi aspettavo davvero molto di più da un film onorato dell'Oscar come BEST PICTURE. L'unica cosa buona di questa pellicola continua » |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Film d'impatto...
lunedì 5 dicembre 2005
di memole
Crash è un film sul razzismo subito, presunto, strumentalizzato...in una società difficile , raccontata attraverso l'intrecciarsi di storie nelle quali l'angoscia del pregiudizio, la rabbia dell'impotenza, la voglia di normalità...trasformano gli incontri in scontri, la fiducia in diffidenza, l'amore in rabbia!Diretto, forte, emozionante, un film d'impatto...da vedere! continua » |
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Cameron (Terrence Howard) | |
Guardami. Tu mi crei imbarazzo... Crei imbarazzo a te stesso… | |
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Il meccanico, Anthony, Georgie e Peter dopo che i ragazzi hanno rubato un'auto e investito un cinesee ora vogliono rivenderla. | |
Meccanico: Io la vedo così: tu hai messo sotto un cinese, l'hai caricato dietro e ora mi porti qui l'auto per condividere l'esperienza. Anthony: Andiamo bello, è solo un po' di sangue: lo lavi e va via. Meccanico: Georgie, brucialo questo. Georgie: OK. Anthony: Brucialo? È un Navigator nuovo, ci devi solo cambiare il tappeto. Meccanico: Tu lo guardi Discovery Channel? Anthony: Non tanto. Peter: Beh, è forte quel canale. Meccanico: Ogni sera fanno vedere uno con una piccola torcia blu che trova minuscole tracce di sangue appiccicate a tappeti, a muri, a ventilatori da soffitto, a sanitari di bagni e a bicchieroni plastificati che danno coi BigBurger. E a seguire si vede qualche stupido coglione con le manette, stupefatto ed incredulo di quello che gli sta capitando. A volte il coglione sta addirittura guardando Discovery Channel quando fanno irruzione per arrestarlo e lui ancora non capisce come cazzo hanno fatto a scoprirlo... Ti sembro uno che vuole andare su Discovery Channel? Anthony: No. Meccanico: Allora tira via il culo dalla mia officina. |
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DVD | Crash - Contatto fisicoUscita in DVD
Disponibile on line da giovedì 16 febbraio 2006
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SOUNDTRACK | Crash - Contatto fisico
La colonna sonora del film
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di Roberto Nepoti La Repubblica
Los Angeles, oggi. In 36 ore, le vite di esponenti assortiti del melting pot americano si sfiorano e si toccano con effetti violenti, teneri o drammatici. Però Crash-Contatto fisico, eccellente debutto nella regia dello sceneggiatore di Million dollar baby non è un film programmaticamente pessimista, ma un film adulto e motivato, del tutto controcorrente rispetto alla polarità buoni-cattivi che impera da tempo immemorabile a Hollywood e che si è acutizzata dopo l’11 settembre. Vi si apprende che anche un regista affermato può essere vittima dei pregiudizi razziali, un giovane delinquente può mostrarsi capace di pietà per chi sta peggio di lui, un poliziotto razzista salvare, a costo della vita, la donna di colore che aveva molestato poche ore prima. » |
di Gian Luigi Rondi Il Tempo
Un’opera prima americana addirittura travolgente. E splendida. La firma del resto, anche come regista, uno sceneggiatore della tempra di Paul Haggis, candidato all’Oscar per Million Dollar Baby e noto fino all’altr’anno per aver scritto varie serie televisive di successo, non ultima quella di Walker Texas Ranger trasmessa anche da noi. Trentasei ore a Los Angeles. Anche di giorno, perciò, ma sembra sempre notte perché tutto è buio e tutto è nero, non solo moralmente. Il tema è l’intolleranza, specie quella provocata da sentimenti razzisti. » |
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di Mariarosa Mancuso Il Foglio
Perfetta la definizione che ne dà Michael Atkinson sul Village Voice: “Melting Plot”. Racconta le minoranze a Los Angeles, e dopo un po’ l’intreccio diventa così zoppicante e zavorrato di nobili sentimenti che sembra un tema per l’esame di maturità. Titolo: “Descriva il candidato la difficile convivenza tra neri, bianchi, cinesi, persiani, latinoamericani, e dica con parole sue come la situazione potrebbe migliorare”. Svolgimento: “Provino con il dialogo. E se non basta con l’abbraccio”. Postscriptum: “Ne abbiamo tanto bisogno, dopo l’11 settembre”. » |
di Roberto Escobar Il Sole-24 Ore
In una città vera si cammina, ci si sfiora passando via, la gente viene addosso. Invece, «dietro l’acciao e il cristallo» di un’auto, il contatto fisico ci manca al punto che «ci scontriamo l’un l’altro, perché così riusciamo a sentire qualcosa». Così, chiuso anche lui in un’auto, dice Graham (Don Cheadie) a Ria (Jennifer Esposito), già sulle prime immagini di Crash -Contatto fisico (Crash, Usa e Germania, 2004, 113’). Costruito come un cerchio narrativo che torna su se stesso il film di Paul Haggis non si preoccupa di delineare fin dall’inizio i suoi personaggi, né di costruire una trama che li renda subito riconoscibili. » |
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