Titolo originale | Takhté siah |
Anno | 1999 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Iran |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Samira Makhmalbaf |
Attori | Said Mohamadi, Bahman Ghobadi, Behnaz Jafari . |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,07 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Il film è stato premiato al Festival di Cannes,
CONSIGLIATO SÌ
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Dopo un esordio a diciotto anni sotto l'ala protettiva di papà Moshen con il film La mela, Samira torna con la sua opera seconda a distanza di due anni. Il film racconta la storia di maestri del Kurdistan iraniano che vagano per i monti con le lavagne sulle spalle. Cercano allievi perché le scuole sono state bombardate e le popolazioni disperse. Uno di loro, Reboir, crede di averne trovati, ma sono troppo impegnati a sopravvivere per potersi interessare della cultura. Un altro, Said, si vede rifiutare qualsiasi proposta sia dai giovani che da un gruppo di anziani che cerca di ritornare nel proprio villaggio per morire in pace. La Makhmalbaf è capace di andare oltre la cronachistica proposizione di eventi per cercare uno stile più alto che, grazie anche a una fotografia drammaticamente lucida, trasmette la sofferenza di un popolo a cui si vuole togliere anche il piacere della scrittura.
Basta la prima inquadratura per capire che Lavagne, dell'appena ventenne regista iraniana Samira Makhmalbaf, è un gran film. Dapprima sembra un'immagine astratta: si percepisce soltanto un movimento in lontananza, sullo sfondo di un paesaggio scabro e inospitale. Lo spettatore resta disorientato, impiega alcuni secondi per comprendere che si tratta di uomini, in faticoso cammino, ognuno dei quali porta [...] Vai alla recensione »
Tra le rocce e la polvere di montagne sterili, emergendo dai marroni d'una terra di nessuno, avanzano strani esseri. Si direbbero uomini, se non fosse per le ali nere che tengono spiegate. Tuttavia il loro cammino non ha la leggerezza d'un volo. Appesantiti da una paura che, man mano, ci si scopre sui loro volti, fuggono verso luoghi sperati, incerti.
Un bellissimo film iraniano, Takhté Siah (Le lavagne) della ventenne Samira Makhmalbaf, prodotto anche da Fabrica, la società italiana di Luciano Benetton, racconta in forma metaforica tutti i senza terra, i profughi e gli erranti, gli affamati e gli incolti sempre in fuga del mondo contemporaneo: ma specialmente i curdi senza patria, perseguitati. Uno straordinario talento visuale crea immagini difficili [...] Vai alla recensione »