Titolo originale | Narayama bushi-ko |
Anno | 1983 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Giappone |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Shôhei Imamura |
Attori | Ken Ogata, Sumiko Samamoto, Ryutaro Tatsumi, Shoichi Ozawa, Taiji Tonoyama, Mitsuko Baisho Nijiko Kiyokawa, Norihei Miki, Sumiko Sakamoto, Aki Takejo, Hidari Tonpei, Seiji Kurasaki, Kaoni Shimamori, Junko Takada, Fujio Tokita, Keishi Takamine, Mitsuaki Fukamizu. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,00 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 5 maggio 2017
Il film è stato premiato al Festival di Cannes,
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CONSIGLIATO SÌ
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In un villaggio giapponese sperduto tra i monti, giunti a 70 anni i vecchi vengono condotti a morire sulla cima del monte Narayama per permettere ad un giovane di sfamarsi. Una vecchia, per lasciare il posto alla giovane nuora, si rompe i denti contro un pozzo per sembrare più vecchia e affrettare quindi la sua fine.
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Come di consueto per alcuni film giapponesi questo scorre per me in diversi punti scorre un pò troppo lentamente cercando di dare importanza a momenti che forze un'occidentale come me non riesce a cogliere, ma la sua intenzità nelle scene finali non ha paragoni: tra le più strazianti che abbiamo mai visto. Il film trasuda di una malinconia, rispetto delle tradizioni, spiritualità e virtuosismo morale [...] Vai alla recensione »
Imamura Shohei ha scarsa fortuna con i distributori italiani: La ballata di Narayama, che vinse la Palma d’oro al Festival di Cannes del 1983, arriva infatti in saltuaria programmazione con grande ritardo sui nostri schermi. Prima di questo film, solo nel 1961 era uscita un’altra sua opera (Porci, geishe e marinai). Nel mezzo nulla, a dispetto di una vasta produzione che lo colloca tra i grandi del [...] Vai alla recensione »
Un anello, un cerchio, questo è La ballata di Narayama. Inizio e fine si confondono. Uno viene dall’altra. Questa torna a quello. Un serpente addormentato e avvolto ad anello apre e chiude il film. Un anello sono le stagioni: si inseguono e ritrovano se stesse. Mutano i colori, dai verdi brillanti all’esplosione degli ori, dai rossi e dai bruni all’immobilità del bianco.