Anno | 1940 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Augusto Genina |
Attori | Maria Denis, Fosco Giachetti, Mireille Balin, Cesare Polacco, Andrea Checchi, Carlo Duse Nino Marchesini, Nino Marchetti, Carlo Tamberlani, Piero Pastore, Aldo Fiorelli, Guglielmo Sinaz, Silvio Bagolini, Checco Rissone, Vasco Creti, Anita Farra, Ugo Sasso, Nino Crisman, Guido Notari, Carlos Muñoz, Tullio Tomadoni, Ciro Berardi, Angelo Dessy, Eugenio Duse, Oreste Fares, Felice Romano, Giulio Tomasini. |
Tag | Da vedere 1940 |
MYmonetro | 3,05 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Durante la guerra di Spagna il presidio dell'Alcazar resiste all'assedio dei governativi, fino a che arrivano i franchisti. Nella vicenda collettiva, ... Il film è stato premiato al Festival di Venezia,
CONSIGLIATO SÌ
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Durante la guerra di Spagna il presidio dell'Alcazar resiste all'assedio dei governativi, fino a che arrivano i franchisti. Nella vicenda collettiva, una storia privata, l'amore tra una ragazza di Madrid e il capitano dell'Alcazar.
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Vorrei parlare di questo film lasciando da parte ogni considerazione e riferimento politici, ma parlare del film fine a se stesso e visto emotivamente da un punto di vista personale. Ho visto questo film per la prima volta in una sala parrocchiale quandi avevo 10 anni e facevo la 5^ elementare: quindi della guerra civile spagnola non ne sapevo niente di niente! (Allora a scuola il programma di storia [...] Vai alla recensione »
Dopo il trionfale battesimo veneziano giunge ai nostri schermi anche questa monumentale epopea. Vi dissi allora un bellissimo film. Ve lo ripeto: bellissimo. Attuato con mezzi imponenti, con scrupolo grande, con non meno grande fervore. Un'opera che onora il nostro cinema, basterebbe da sola a dargli timbro e carattere. Un'opera difficilissima. Tutta radicata nella cronaca recente che è già fulgida [...] Vai alla recensione »
La guerra civile spagnola vista da parte fascista. La fortezza dell’Alcazar comandata dal colonnello Moscardò è assediata dai “rossi” e si difende eroicamente. Il figlio del colonnello si sacrifica perché donne e bambini abbiano salva la vita. Uno dei pochi film di propaganda fascista confezionato con una certa abilità, quindi doppiamente pericoloso: Genina non ebbe scrupolo di autenticare quello [...] Vai alla recensione »