Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Cina |
Durata | 82 minuti |
Regia di | Lianlian Shen |
Attori | Xiaoxiang Wang, Yuan Yao, Gang Shen . |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 6 ottobre 2021
Xiaoxiang incontra un uomo che si guadagna da vivere organizzando cerimonie funebri locali. I loro cuori si avvicinano sempre di più, ma nulla sembra poter cambiare la sua vita.
CONSIGLIATO SÌ
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Wang Xiaoxiang ha 55 anni, un matrimonio fallito alle spalle e un figlio trentenne e disoccupato da mantenere. La sua è una vita di grande fatica e scarse gioie: l'incontro con un uomo che allestisce peculiari celebrazioni funerarie e l'occasione di vestire i panni di Chang'e in una rappresentazione sembrano aprirle una nuova possibilità.
Per due minuti una macchina, operata da Xiaoxiang, ripete incessantemente lo stesso movimento, praticando dei fori in tasselli di alluminio. Xiaoxiang, in perfetta sincronia, sostituisce un tassello dopo l'altro e riempie contenitori di pezzi di metallo.
In pochi minuti di film Lianlian Shen ha conferito ritmo e contesto a una storia di quieta disperazione, in cui l'elemento umano ha lasciato spazio al macchinico e all'iterazione di gesti automatici, di corpi abbandonati da ogni energia vitale. Un'inquadratura successiva, che arriva a soffermarsi su un assorbente gettato da Xiaoxiang, esaspera il realismo della macchina da presa e lascia definitivamente fuori dalla porta ogni forma di speranza. .
Al suo secondo lungometraggio, Shen ci racconta una vita di stenti e di occasioni mai colte, in 80 minuti rarefatti e impegnativi. L'invito a comprendere la psicologia di Xiaoxiang e il suo dramma personale procede di pari passo con una rappresentazione iperrealista di un contesto in cui anche sognare una vita differente sembra un lusso.
Il potenziale elemento perturbante arriva sotto forma di rappresentazione teatrale, duale e parallela: da un lato quel che un personaggio maschile senza nome, interpretato da Yao Yuan, mette in scena per commemorare i defunti, costruendo riproduzioni in cartone di abitazioni domestiche, per infondere nuova vita in esse e poi bruciarle, in omaggio ai trapassati. Dall'altro giunge per Xiaoxiang l'opportunità di vestire in un evento i panni di Chang'e, principessa della mitologia cinese destinata ad ascendere sulla Luna e a rimanervi prigioniera per aver inseguito l'immortalità. Una maschera di reclusione e di solitudine dalle vesti sgargianti, che contrasta con la malinconia di Xiaoxiang, che indossa con indifferenza e un tangibile disagio i costumi di scena.
Shen gioca con il simbolismo della leggenda fino a ricorrere a un coniglio come animale domestico della donna: nel mito il coniglio era uno degli animali che veniva in soccorso di Chang'e, disposto a sacrificarsi per lei. La prosaica attualizzazione di questo nella Cina di Xi Jingping si traduce nella vendita dell'animale al miglior offerente, praticata da una Xiaoxiang da tempo autoesclusasi da ogni forma di riapertura alla vita.
Il gallo che canta l'alba di un nuovo giorno - che noi sapremo essere solo un altro giorno uguale al precedente - nell'epilogo tocca vertici di malinconia propri di un altro pennuto, che chiudeva danzando La ballata di Stroszek di Werner Herzog. Al secondo film Shen pare un rappresentante già maturo di una generazione di cineasti cinesi destinata a superare in pessimismo anche i più foschi presagi dei predecessori. Cinema di una superpotenza costruita su una costellazione di desolazioni umane.