Eyimofe

Film 2020 | Drammatico 116 min.

Regia di Arie Esiri, Chuko Esiri. Un film Da vedere 2020 con Tomiwa Edun, Jude Akuwudike, Cynthia Ebijie, Jacob Alexander, Goodness Emmanuel. Cast completo Titolo internazionale: This is my desire. Genere Drammatico - Nigeria, 2020, durata 116 minuti. - MYmonetro 3,54 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 24 novembre 2020

Due ragazzi nigeriani decidono di tentare di migliorare la propria vita. Il film è stato premiato a Torino Film Festival,

Consigliato sì!
3,54/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,13
PUBBLICO 4,00
CONSIGLIATO SÌ
Gusto raffinato, narrazione neorealista, buone interpretazioni. La storia di una fuga (vana) da radici necessarie ma ingombranti.
Recensione di Paola Casella
martedì 24 novembre 2020
Recensione di Paola Casella
martedì 24 novembre 2020

Mofe è un elettricista abituato a riparare macchinari e a sbrogliare fili ingarbugliati. Sogna di lasciare Lagos, capitale della Nigeria, per emigrare in Spagna, e si è fatto preparare al mercato nero un passaporto dove è già ribattezzato "Sanchez". Ma la sorella e i nipoti muoiono in un incidente domestico (causato dal cortocircuito di uno di quei generatori che lui passa le giornate ad aggiustare) e Mofe non ha i denari per seppellirli. È il primo di una sfilza di intoppi burocratici e di spese impreviste che ostacoleranno i suoi piani di fuga. Rosa fa la parrucchiera di giorno e la barista di sera per mantenere la sorellina incinta e programmare il loro espatrio in Italia. È giovane e bella e la via d'uscita le è offerta da due ammiratori: l'anziano padrone di casa che le fa sconti sull'affitto e un espatriato americano attratto dal suo "fascino esotico". Ma Rosa non è disposta a svendere la propria dignità, nemmeno per la prospettiva di lasciare il suo Paese.

Eyimofe è il film d'esordio di una coppia di gemelli 35enni che a Lagos sono nati e cresciuti, Arie e Chuko Esiri (il secondo anche sceneggiatore), e hanno poi studiato regia e sceneggiatura a New York.

Ed è dalla dignità dei loro protagonisti che prende vita la storia di quelle due solitudini filmate in campo lungo contro lo sfondo di una città sovraffollata, destinate ad intersecarsi solo brevemente ma anche a vivere in parallelo la stessa parabola escapista.

I gemelli Esiri hanno un gusto raffinato ma mai inutilmente estetizzante nella composizione delle inquadrature, lo schema dei colori, la gestione degli spazi. La loro narrazione rimane essenzialmente neorealista, e persino le lungaggini del racconto sono adeguate al mondo che descrivono, dove ogni movimento richiede un pedaggio (o una mazzetta) e un'attesa estenuanti ed eccessivi.

Non c'è pauperismo in una regia che ha scelto di filmare in pellicola per restituire la consistenza e la grana di una realtà studiata a fondo e da vicino, sia fra le bidonville dove ancora oggi abitano molti cittadini nigeriani che fra i bar e i grandi alberghi frequentati dagli stranieri a Lagos. C'è invece un'attenzione alle psicologie dei personaggi e ai dettagli che rivelano una condizione umana ed economica, in una società che dà ai suoi figli nomi pieni di speranza (Precious, Wisdom) e poi tradisce sistematicamente (e sistemicamente) e loro aspettative. Lo stile dei gemelli Esiri è asciutto, rigoroso, mai sentimentale, e tuttavia mai indifferente.

Le marce in più sono la recitazione sobria ma accorata degli interpreti e soprattutto la fotografia dell'enfant prodige bielorusso Arseni Khachaturan, già autore delle immagini di City of the Sun, Aviva e Beginning. Insieme raccontano un mondo dove ci sono ingranaggi che non possono essere riparati, pronti ad incepparsi ancora e ancora, e dove il tentativo di lasciarsi alle spalle radici necessarie ma ingombranti è destinato ad andare fallito.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 26 novembre 2020
Francesca Pistocchi
Close-up

Già precedentemente selezionato al Forum di Berlino, Eyimofe si distingue nel Concorso torinese grazie alla sapiente consapevolezza dei registi Arie e Chuko Esiri, newyorkesi d'adozione. Il loro lungometraggio ci trasporta nella Lagos caotica dei giorni nostri, in cui miseria e opulenza condividono lo stesso palcoscenico. Suddiviso in due capitoli e un amaro epilogo, il film narra l'epopea di Mofe [...] Vai alla recensione »

martedì 24 novembre 2020
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Lagos, Nigeria. Mofe è un elettricista, Rosa fa la parrucchiera. Entrambi vogliono lasciare il loro Paese e cercare fortuna altrove. Ma il destino non li accontenta: entrambi saranno costretti a ricostruire la speranza di un futuro migliore. Il film dei gemelli Esiri (al loro esordio) è un dramma intimo, dai risvolti neorealisti, che mostra una realtà problematica e confusa, tra burocrazia e povertà, [...] Vai alla recensione »

martedì 24 novembre 2020
Fabio Vittorini
Duels.it

Un elettricista, una parrucchiera, due famiglie dissestate da eventi imprevedibili, due aiutanti renitenti o egoisti, un comune desiderio di rivincita e di fuga. La trama di Eymofe / This is My Desire dei fratelli Arie e Chuko Esiri, in concorso al 38° Torino film festival, è molto semplice. Di una semplicità ottenuta riducendo al minimo la trama e non cedendo mai fino in fondo alle tentazioni del [...] Vai alla recensione »

martedì 24 novembre 2020
Emanuele Bucci
Ciak

Il cinema nigeriano non è solo Nollywood, e al Torino Film Festival è arrivato (in concorso) This Is My Desire (titolo originale Eyimofe) a dimostrarlo. Lo hanno presentato al festival (dove il film resterà disponibile fino alle 14 del 26 novembre) i fratelli Arie e Chuko Esiri, o semplicemente "Arie e Chuko", come si firmano nei titoli. Entrambi registi e (con Melissa Adeyemo) produttori, mentre il [...] Vai alla recensione »

NEWS
TORINO FILM FESTIVAL
martedì 24 novembre 2020
Paola Casella

Un'opera prima dal gusto raffinato, con buone interpretazioni e un'ottima fotografia. In Concorso al 38TFF. Vai all'articolo »

winner
menzione speciale
Torino Film Festival
2020
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