Un'opera prima dal gusto raffinato, con buone interpretazioni e un'ottima fotografia. In Concorso al 38TFF. ACCEDI AI FILM IN STREAMING DI 38TFF »
di Paola Casella
Mofe è un elettricista abituato a riparare macchinari e a sbrogliare fili ingarbugliati. Sogna di lasciare Lagos, capitale della Nigeria, per emigrare in Spagna, e si è fatto preparare al mercato nero un passaporto dove è già ribattezzato "Sanchez". Ma la sorella e i nipoti muoiono in un incidente domestico (causato dal cortocircuito di uno di quei generatori che lui passa le giornate ad aggiustare) e Mofe non ha i denari per seppellirli. È il primo di una sfilza di intoppi burocratici e di spese impreviste che ostacoleranno i suoi piani di fuga. Rosa fa la parrucchiera di giorno e la barista di sera per mantenere la sorellina incinta e programmare il loro espatrio in Italia. È giovane e bella e la via d'uscita le è offerta da due ammiratori: l'anziano padrone di casa che le fa sconti sull'affitto e un espatriato americano attratto dal suo "fascino esotico". Ma Rosa non è disposta a svendere la propria dignità, nemmeno per la prospettiva di lasciare il suo Paese.
Eyimofe è il film d'esordio di una coppia di gemelli 35enni che a Lagos sono nati e cresciuti, Arie e Chuko Esiri (il secondo anche sceneggiatore), e hanno poi studiato regia e sceneggiatura a New York.