Titolo originale | What Rats Won't Do |
Anno | 1998 |
Genere | Commedia |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Alastair Reid (II) |
Attori | James Frain, Natascha McElhone, Amy Phillips, Valentine Pelka, Samantha Bond Freddie Jones, Chris Jury, Peter Capaldi, W. Stephen Gilbert, Harry Enfield, Jennifer Paterson, Richard Coyle, Natasha Estelle Williams, Bill Thomas (II), Allan Lamb, Nicholas Smith, Ramsay Gilderdale, Michael Gough, Denise Stephenson, Lydia Arnold, Paul Rider, Philip Jackson, Georgie Glen, Parker Posey, Charles Dance, Neville Phillips, Denis Lill, Daniel de la Falaise, Edmund Moriarty, David Crawford, Roger Frost, Donald Douglas (III), Pat Starr, Billy J. Mitchell, Natalie Tinn, Pandora Colin, Daisy Beaumont. |
MYmonetro | 2,82 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 29 ottobre 2020
Due avvocati si innamorano durante una controversa causa.
CONSIGLIATO SÌ
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Londra. L'avvocato Kate Beckenham sta per sposare il suo grigio fidanzato Graham, quando le affidano una causa importante. Si tratta di occuparsi del ricorso di Gerald Burton jr contro la ventunenne vedova di suo padre, Mirella Burton, nella contesa dei 15 milioni di sterline dell'eredità. A difendere la controparte c'è il fascinoso Jack Sullivan, professionista che non ha mai perso una causa ed è un seduttore altrettanto di successo. I due, dopo qualche schermaglia iniziale, si innamoreranno nel corso del dibattimento, lasciando cadere la rivalità lavorativa, e vedranno tutte le cose in una prospettiva diversa.
Una commedia romantica molto britannica e molto anni '90. Il titolo originale What Rats Won't Do, deriva da un detto di avvocati ("gli scienziati sperimentano sugli avvocati perché ci sono cose che i ratti non farebbero") citato in una conversazione tra i due, mentre bevono vino alla festa su un tetto londinese.
È una pellicola per chi ama Londra e il genere sentimentale, leggera e senza troppe pretese. Una commedia molto standard ma non stupida, con uno sviluppo prevedibile, costellato da un po' troppi cliché. Un film processuale con un giudice bizzarro e articolato su parecchie parentesi con personaggi di contorno. I piccoli episodi che mettono al centro le figure secondarie, come la coinquilina Ellen, una giovane che si innamora ogni giorno di un uomo diverso, tendono però a diventare macchiette e non aggiungere molto. Il punto più infelice è quando tutta la giuria e le parti in causa si recano a rimettere in scena uno dei passaggi chiave della disputa. Il film funziona meglio nei momenti più ritmati e incalzanti, capaci di fare emergere l'attrazione e il sentimento che travolge i due, che riescono a esprimere meglio le situazioni e la comicità voluta, rispetto alle scene dall'andamento più piano che risultano più scontate. La chimica tra i due attori, Natascha McElhone e James Frain, è innegabile e il cast di contorno (su tutti i due contendenti, Parker Posey, esuberante e sopra le righe, e il posato ed elegante Charles Dance) è adeguato. La legge dell'amore è passato quasi inosservato all'epoca della realizzazione, messo in ombra da titoli maggiori, ed è il classico film scaccia pensieri da serata davanti alla televisione.