Seguendo l'esempio di Hans Richter di cui era amico, entrò nel movimento d'avanguardia cinematografico tedesco componendo tra il 1919 e il 1925 cinque film che genericamente intitola Opus (I-V). Film di grande limpidezza si avvalgono di un montaggio fantasioso e preciso, una specie di musica visiva. Su richiesta di Fritz Lang compone la sequenza del sogno in Siegfried Tod (episodio del film Die Nibelungen).
Rifacendosi alle teorie di Dziga vertov realizza nel 1927 Berlin, Symphonie einer Grosstadt In Italia Ruttmann realizza da un soggetto di Pirandello nel 1933 Acciaio. Uomo di cultura si occupa di teoria cinematografica scrivendo alcuni saggi particolarmente importanti quali quelli tradotti in italiano dalla rivista «Cinema» nel 1942. Sul film Acciaio le edizioni di Bianco e Nero hanno pubblicato un volume a cura di Claudio Camerini (1990) Acciaio, un film degli anni trenta (Pagine inedite di una storia italiana).
Da Edoardo Bruno, Film. Antologia del pensiero critico, Bulzoni Editore, Roma, 1997