Il regista del pluripremiato Un sogno chiamato Florida torna con Anora, film vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes. Dal 7 novembre al cinema.
di Francesca Pellegrini
Re del cinema indipendente contemporaneo, Sean Baker offre uno sguardo unico sul mondo capace di dar voce agli invisibili. In The Florida Project (guarda la video recensione) dipinge la periferia americana con toni pastello, in Tangerine racconta la storia di vendetta di una donna transgender sullo scintillante sfondo della vigilia di Natale. Con Anora, la pellicola che ha trionfato a Cannes nel 2024, il regista del New Jersey compone un inno alle sex worker, sfidando i pregiudizi della società. Dichiaratamente ispirato dai film d'exploitation, il lavoro di Baker stimola un vivace dibattito sulla morale sessuale e sul modo in cui viene rappresentata.
Nove anni dopo essere stato nominato da Variety come uno dei registi da tener d'occhio, Baker trionfa a Cannes 2024 con Anora, folle storia d'amore tra un'esotica stripper di Manhattan e il figlio, oscenamente, ricco di un oligarca, che vedremo al cinema dal 7 novembre.