Advertisement
Claudio Caligari, il maestro che si è lasciato alle spalle una scuola

Al Salone del Libro di Torino Valerio Mastandrea, Alessandro Borghi e Francesca Serafini hanno ricordato il compianto regista capace di forgiare un intero immaginario. Prossimamente un film su una sua sceneggiatura.
di Archimede Favini

domenica 21 maggio 2023 - News

“Magister in latino deriva da “magis”, ‘più’, con il significato di superiore. Dunque, sta ad indicare chi ne sa più degli altri, ma forse e soprattutto (e questa era la vera grandezza di Claudio Caligari) chi è in grado di trasmettere agli altri, di confrontarsi così generosamente con gli altri. Come diceva De André “tu che m’ascolti insegnami” in una canzone, tra l’altro, incredibilmente vicina a temi cari di Claudio Caligari”.

Apre così Francesca Serafini la conferenza al Salone del Libro su Claudio Caligari insieme a Valerio Mastandrea e Alessandro Borghi; o forse, più che una conferenza, tre amici, o tre membri della Banda Caligari come amano autodefinirsi, che ricordano un altro amico, che se n’è andato decisamente troppo presto.

Si inserisce subito Valerio Mastandrea, amico di lunghissima data del maestro, protagonista dell’indimenticabile L’odore della notte e produttore di Non essere cattivo, parla di come il suo rapporto con Caligari non sia cambiato nonostante tutto: “Con Claudio è nato subito un sodalizio incredibile, avevo come la sensazione che ci conoscessimo da sempre, anche quando sono stato produttore di Non essere cattivo non c’è stata alcuna differenza rispetto a prima. Mi ha sempre ascoltato volentieri accogliendo le mie proposte. Anche negli ultimi momenti, mi accorgevo che era più stanco, più disilluso, ma era sempre lo stesso Claudio”.
 

Sono amare le riflessioni che emergono, rispetto ad un gigante del cinema italiano che ha forgiato un immaginario e dato voce a un certo modo di fare cinema indipendente, oltre a mettere al centro delle storie di vita vera. Ma per qualche motivo Caligari è sempre un po’ rimasto ai margini, è innegabile che non abbia ricevuto le gratificazioni che meritava, basti pensare alle 16 candidature ai David, di cui una sola delle quali si trasformò poi in un premio. Ma come diceva Falcone “gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” ed ecco che come fa notare giustamente Francesca Serafinii premi non si perdono mai davvero, e anche se non si vincono possono lasciare un solco, un solco che altri uomini possono seguire e portare avanti l’eredità. E Claudio Caligari da vero maestro si è lasciato alle spalle una scuola”.

Sono sicuro che Claudio da lassù avrà visto Alessandro Borghi e Luca Marinelli che reggono il David per il miglior film, mentre si abbracciano come due fratelli, proprio Vittorio e Cesare, fino alla fine.

C’è nelle parole di Alessandro Borghi tutto il rammarico e l’amarezza di questo mondo, “mi fa sempre un po’ male parlare di Claudio, mi fa arrabbiare aver avuto poco tempo con lui. Sono stato del tutto travolto da quell’uomo e anche a distanza di anni è complesso riorganizzare tutto gli insegnanti che mi ha lasciato. Non ti metteva mai nella condizione di sentirti in difetto nei suoi confronti, ti dava tutto sé stesso senza accorgersene. Io venivo da dieci anni di tv brutta e mi faceva male non trovare la bellezza nel mio lavoro, e poi da un giorno all'altro ho fatto il provino con Claudio ed è cambiato tutto. La mia carriera ha un prima e un dopo Caligari, mi ha cambiato come persona e come attore, è stato un regalo per la mia vita”. 


CONTINUA A LEGGERE

{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati