Ci lascia all'età di 91 anni il regista rivoluzionario di Fino all'ultimo respiro.
Il cineasta Jean-Luc Godard, regista francese e padre della Nouvelle Vague, è morto all'età di 91 anni. Il suo lavoro ha portato alla creazione di capolavori pluripremiati dalla critica cinematografica mondiale, che ne ha colto le riflessioni profonde sul cinema. Senza Godard, la storia della settima arte sarebbe stata una casa vuota.
Il suo primo lungometraggio, À bout de souffle (Fino all'ultimo respiro) del 1961, è un film che ha rotto le regole narrative e ha rappresentato un esempio per le nuove generazioni, diventando il manifesto della Nouvelle Vague. Con Il disprezzo arriva il successo internazionale, seguito, tra gli altri, dal cult Bande à part. Fra gli Anni Ottanta e Novanta, il suo cinema diventerà un collage poetico, fatto di riferimenti, citazioni (soprattutto a Nicholas Ray) e omaggi ai maestri della storia della pittura, della letteratura (principalmente noir francese e statunitense), della poesia e della musica. La conseguenza è l'immenso lavoro Histoire(s) du cinéma.
Caratterialmente tormentato (protagonista di grandi battaglie appassionate contro il capitalismo), la sua vita è stata raccontata da Michel Hazanavicius nel lungometraggio Il mio Godard (guarda la video recensione), con Louis Garrel nei panni del regista.