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Artekino Festival 2021, gratis in streaming 12 film che celebrano la ricchezza del giovane cinema europeo

Online dal 1° al 31 dicembre sulla piattaforma streaming di Arte l'evento digitale e culturale, giunto alla sua sesta edizione, che promuove i cinema d’Europa proponendo uno sguardo contemporaneo sul nostro mondo. 
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di Marzia Gandolfi

mercoledì 1 dicembre 2021 - Festival

L’adolescenza al cinema è più di un tema, più di un luogo comune, più di un genere. È un mondo che il cinema indaga, scruta, ama. La storia del cinema e la storia dell’adolescenza, come figura, come idea, si confondono. Non tanto perché i film amino la giovinezza, che ricambia il favore, ma piuttosto perché il cinema, cercando di fissare un’esperienza veramente vissuta, va esattamente dove suppone esista e si consumi. Con esperienza si intende l’iniziazione, quella sentimentale, quella sessuale, quel risveglio dei sensi come libero allenamento di corpi nascenti. Prima del cinema, era il romanzo di formazione a tradurre quell’esplorazione, quei riti di passaggio che la nostra epoca improvvisa o abdica.

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L’adolescenza è il soggetto ricorrente della nuova stagione dell’Artekino Festival, evento digitale e culturale, giunto alla sua sesta edizione, che celebra l’eccezionale ricchezza del giovane cinema europeo. Almeno la metà dei film selezionati esplora la figura dell’adolescente e quel passaggio obbligato della vita, interrogando anche lo spettatore maturo. Dentro una clinica (Oasis) o in mezzo a una foresta (When the Trees Fall), sotto la dittatura (Uppercase Print) o davanti allo schermo (Lomo: The Language of Many Others), autrici e autori raccontano l’adolescente, personaggio tipico al pari di un cowboy o di un gangster, e disegnano un periodo di conflitto (o di opposizione). L’altra metà dei film insegue invece personaggi eterogenei in lotta contro il patriarcato, le tradizioni, le vessazioni, piazzando l’essere umano al centro di un discorso etico ed estetico.

Come ogni anno Artekino promuove i cinema d’Europa, prova a fare comunicare cinematografie diverse e propone uno sguardo contemporaneo sul nostro mondo, confrontandoci con soggetti essenziali come la crisi migratoria (Jiyan), le guerre civili (Inner Wars) o l’avvilente spettacolo dell’omofobia (Call Me Marianna). Dal primo al 31 dicembre, i film saranno accessibili in linea. Il giovane cinema d’autore è a portata di tutti, di tutti quelli che sognano di fare incontri eccezionali. Buone visioni.


Ecco i film in streaming:

CALL ME MARIANNA
Non è facile essere se stessi in Polonia. Soltanto un anno fa un rapporto della commissione europea per i diritti umani sottolineava l’aumento dei discorsi omofobi deliberatamente incoraggiati dai livelli più alti dello Stato polacco. Arresti di massa, attacchi fisici e verbali, zone LGBT-free, così il populismo di destra si accanisce sulle minoranze. E l’Europarlamento prova a farsi sentire. Non è facile essere Marianna in Polonia, cambiare sesso, modificare il proprio certificato di nascita, lasciarsi una vita alle spalle e guardare al futuro. Il documentario di Karolina Bielawska racconta la storia di Marianna e il prezzo da pagare per il proprio riconoscimento. Un viaggio esistenziale, cinematografico e teatrale verso la luce, verso l’idea che esiste e che possiamo, a forza di desiderarlo, raggiungerla. Guarda subito »


INNER WARS
Non sembra avere fine il conflitto che schiera l’esercito russo contro quello ucraino, iniziato nella primavera del 2014. Alle frontiere dell’Ucraina è sempre un nuovo giorno di guerra, che arruola donne decise a combatterla ‘come uomini’. Del resto il movimento femminile in Ucraina ha sempre avuto un tratto patriottico legato al tema dell’indipendenza e all’emersione di una coscienza nazionale. Vittime passive e abusate dei conflitti, le protagoniste di Inner Wars infilano la divisa e partono lancia in resta contro il nemico. Masha Kondakova consacra il suo documentario alle soldatesse che combattano al fronte e su tutti i fronti. Perché il nemico più infimo è quello interno, quel patriarcato da abbattere per essere pienamente riconosciute. Insomma niente di nuovo dall’Est ma qualcosa di nuovo nel film della Kondakova che punta l’obiettivo sulle donne in prima linea. Quelle che imbracciano il fucile e rompono l’assegnazione tradizionale dei ruoli. Guarda subito »


JIYAN
Nata in Svezia e cresciuta in Turchia, Süheyla Schwenk segue una coppia di giovani rifugiati a Berlino. Turco lui, curda lei, Harun e Hayat vivono temporaneamente nell’appartamento dello zio ma devono fare i conti con la resistenza e l’ostilità della consorte. Al suo debutto Süheyla Schwenk firma un dramma da camera che introduce dei tocchi di leggerezza benvenuti, lasciando respirare i protagonisti in attesa di asilo e di un figlio. In poco più di un’ora Jiyan elude i luoghi comuni e disegna il percorso di una giovane coppia fuggita dal conflitto siriano per trovare la libertà e un mondo migliore. Guardalo subito »


LOMO: THE LANGUAGE OF MANY OTHERS
Primo lungometraggio anche per Julia Langhof che misura il vuoto dell’adolescenza incollata allo schermo. Figlio della classe agiata, il protagonista è un Romeo senza Giulietta, l’archetipo del millennial che attraversa il suo piccolo mondo a testa bassa e occhi spenti. Ad accenderlo è soltanto il suo blog dove dettaglia la sua vita familiare, in apparenza banale, ad animarlo soltanto i commenti alle sue riflessioni dei follower. L’arrivo di una ragazza, di estrazione altrettanto ‘alta’, precipiterà la sua vita e quella della sua famiglia in un incubo che non ha nulla di virtuale… Lomo: The Language of Many Others riflette su una generazione inabile e sprovvista di fronte al realeGuarda subito »


NOCTURNAL
Italiana trapiantata a Londra, Nathalie Biancheri firma un film di ambientazione proletaria, sviluppando la relazione tra una diciassettenne e un uomo maturo. Soli e solitari, i protagonisti di Nocturnal inaugurano una strana amicizia amorosa, nutrita da fughe notturne, birre, estasi e passeggiate sulla spiaggia. Poi Laurie diventa progressivamente più intraprendente e Pete più sfuggente… Nathalie Biancheri lavora abilmente su uno schema classico ritardando la risoluzione dell’intrigo che spingerà il film lontano dal punto di partenza. Guarda subito »


OASIS
Quello di Ivan Ikic è un approccio ‘clinico’ all’adolescenza. Suddiviso in tre capitoli, ciascuno porta il nome del protagonista, Oasis debutta come un ‘telegiornale’, una finestra su un ospedale psichiatrico inaugurato nel 1969 fuori Belgrado. Tre protagonisti per un dramma che degenera nel melodramma moltiplicando le ellissi e contando sullo spettatore per riempire i vuoti narrativi. Il regista fotografa un’atmosfera, un paese internato e immutato (la Serbia), un ambiente (la clinica) che si fa vero e proprio personaggio, un’autorità invisibile e indifferente ai suoi soggetti in trappola. Guarda subito »


PETIT SAMEDI
Una madre, un figlio. Una storia di famiglia, una storia di dolore e di tenerezza. Tra documentario e fiction, Paloma Sermon-Daï filma sua madre e suo fratello tossicomane, lasciando emergere sullo schermo l’autenticità di questa relazione unica e del malessere che l’accompagna. La regista si concentra su un soggetto che la tocca personalmente e ci invita a entrare nel suo dramma familiare. Infilando lunghi piani fissi, disegna un ritratto frontale dei suoi cari, che non nascondono niente del dolore, della difficoltà, degli scacchi. Petit Samedi non cede mai al voyeurismo lasciando fuori campo i momenti di crisi e muovendosi tra le pieghe di una relazione fragile tra un ragazzo di 43 anni e la sua vecchia madre. La cosa più sorprendente è la posizione che occupa Paloma Sermon-Daï nell’economia del progetto. La figlia (o la sorella) non interviene mai, è la regista a dimorare, senza abdicare mai il ruolo di osservatrice del reale. Un partito preso forse un po’ artificioso ma comunque fecondo che propone un vero punto di vista sulla tossicodipendenza, al di là dei cliché e dei discorsi triti. Guarda subito »


SAMI, JOE AND I
Sami, Joe e Leyla sono amiche e inseparabili. La fine della scuola avrebbe dovuto essere il debutto di una grande estate e di una nuova vita ma la realtà per loro ha altri piani. Karin Heberlein affida il cuore emozionale del suo film a tre giovani attrici che incarnano le difficoltà e i sogni dell’adolescenza affacciata alla vita adulta. Tra risate e confidenze, chiacchiere e segreti, Sami, Joe and I avanza dentro un’ultima stagione di innocenza, sperimentando con le sue eroine il prezzo della libertà. Guarda subito »


THE LAST TO SEE THEM
Un giorno nella vita di una famiglia del Sud Italia. L’ultimo perché la tragedia incombe. Sara Summa debutta dentro una campagna arida a cui accediamo attraverso un’unica strada. Una strada che collega la famiglia Durati col mondo e da cui arriverà l’inaspettato. Raccontato attraverso lo sguardo dei singoli componenti familiari e ispirato a un fatto di cronaca, The Last to See Them svolge il destino dei suoi personaggi alternando i campi lunghi e rurali coi primi piani degli attori. Un equilibrio ricercato tra teorema pasoliniano e minimalismo rigoroso. Un film in attesa, come gli spettatoriGuarda subito »


UPPERCASE PRINT
Di nuovo un adolescente, questa volta al cuore del teatro filmato di Radu Jude, che adatta una pièce di Gianina Carbunariu. Uppercase Print drammatizza la storia vera di un Mugur Calinescu, uno studente scoperto nel 1981 a scrivere sui muri slogan di protesta contro la politica di Ceausescu. Per questo verrà arrestato e poi interrogato dalla polizia segreta. La televisione rumena, in contrappunto, offre una visione differente della realtà e dell’epoca. Intransigente sugli aspetti non detti del suo Paese, Radu Jude realizza un documentario concettuale ma sorprendentemente semplice, un caleidoscopio di immagini, un carosello vertiginoso per dire la violenza di ieri, la storia nascosta e la propaganda, il sorriso di facciata e la follia dietro le quinte. Guarda subito »


WHEN THE TREES FALL
Larysa e Scar si amano appassionatamente ma il loro sentimento è ostacolato dalla comunità in cui vivono. Per amarsi bisogna fuggire, lontano. Marysia Nikitiuk debutta al cinema con un amore proibito in un luogo fuori dal mondo dove la minaccia di una tragedia pesa sugli amanti avidi di libertà. When the Trees Fall è un racconto archetipale attraversato da un lirismo furioso e piantato come gli alberi del titolo in una foresta idilliaca. Una nebbia fantasmagorica getta sul film un soffio magico che sublima il quotidiano e l’atmosfera di terrore. In questa storia ad altezza di fanciulle e di fanciulli, gli adulti assomigliano a giganti e le nonne a matrigne. Marysia Nikitiuk sottopone così l’estasi amorosa alla minaccia di una tensione quasi soprannaturale, cambiando il mondo contemporaneo con un destino da ‘favola’. Guarda subito »


WOOD AND WATER
Nel cuore della Foresta Nera, Anke è sola. Da troppo tempo non vede suo figlio, da troppo tempo le sue giornate si assomigliano terribilmente. Così un giorno decide di partire e di andare a Hong Kong, dove l’uomo dimora. Girato in 16mm, Wood and Water è un invito al viaggio e ad andare oltre la propria zona di comfort. Jonas Bak ridefinisce il perimetro dell’amore materno e accorcia le distanze del mondo. La musica di Brian Eno sottolinea il passaggio quasi astratto dalla Germania alla Cina di una donna che naviga a vista in un’altra cultura, prendendo vita e rilievo. Guarda subito »


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