Il film di Julia Ducournau si aggiudica a sorpresa il maggior riconoscimento del Festival. Spoiler di Spike Lee a inizio serata.
È a sorpresa Titane di Julia Ducournau la Palma d’Oro di questo festival di Cannes. Una sorpresa per i pronostici, non certo per il pubblico presente alla premiazione che si è visto anticipare il premio maggiore dal presidente della giuria Spike Lee che per un’incomprensione con la presentatrice ha annunciato per primo il premio che solitamente è riservato al gran finale.
Non ha rovinato certamente la festa a Julia Ducournau. Regista arrivata al concorso di Cannes al solo suo secondo film ma già conosciuta al pubblico dei festival: il suo esordio Raw - Una cruda verità aveva destabilizzato la Semaine della Critique proprio a Cannes nel 2016.
Titane non è certo da meno per la trasgressione che ha portato al concorso di quest’anno: un film che parte come un thriller ma che poi concentra tutta la sua attenzione sulla controversa Alexia attraverso la quale può esplorare i temi della metamorfosi, dell'inadeguatezza e tutto il complesso rapporto con il corpo di cui oggi c'è tanto bisogno di parlare.
Un film che ha diviso la critica ma che proprio per la sua crudezza e originalità non è passato inosservato agli occhi della giuria e sopratutto a quelli del suo presidente che non poteva lasciarsi scappare l'occasione di mettere sotto i riflettori un'opera così rivoluzionaria.