mercoledì 3 giugno 2020 - Cannes Film Festival
Il delegato generale del Festival di Cannes Thierry Frémaux insieme al presidente del festival Pierre Lescure hanno annunciato oggi, in diretta dal Normandie Cinema sugli Champs-Elysées di Parigi, la selezione programmata per la 73.ma edizione, annullata dall’emergenza Covid. I film della selezione potranno apportare sui loro materiali l’etichetta di Cannes 2020, per poi essere presentati più avanti in altri festival, oppure debuttare direttamente in sala.
In tutto sono 56, provenienti da 147 paesi, introdotti senza distinzioni di categorie: “Non ci saranno sezione perché non ci sarà un festival” ha sentenziato Thierry Frémaux che ha anche precisato il suo impegno per i registi emergenti (nella selezione sono presenti 15 debutti) e per le registe donne (in totale 16, un numero crescente rispetto le scorse edizioni).
Nessun italiano nella selezione anche se in una nota il delegato generale ha voluto porre comunque i suoi omaggi a Federico Fellini, di cui ricorre il centenario:
Un'ultima cosa: il 2020 è il centenario di Federico Fellini. Durante questi dodici giorni, avremmo abbracciato le parole del maestro che Quentin Tarantino non manca mai di ripetere e che, più che mai, scorrono nelle vene di tutti gli amanti del cinema: Viva il cinema.
Di seguito la lista:
- The French Dispatch, di Wes Anderson
- Été 85, di François Ozon
- True Mothers, di Naomi Kawasi
- Pleasure, di Ninja Thyberg
- Slalom, di Charlène Favier
- Lover’s Rock e Mangrove, di Steve McQueen
- Druk – Another Round, di Thomas Vinterberg
- Heaven, di Hong Sang-soo
- Peninsula, di Sang-ho Yeon
- ADN, di Maïwenn
- Soul, Pete Docter
- Ammonite, di Francis Lee
- Falling, di Viggo Mortensen
- Broken Keys, di Jimmy Keyrouz
- Truffle Hunters, di Gregory Kershaw e Michael Dweck
- Aya and the Witch, di Goro Miyazaki
- Casa de antiguidades (Memory House), di Joao Paulo Miranda Maria
- Broken Keys (Fausse note), di Jimmy Keyrouz
- Ibrahim, di Samir Guesmi
- Beginning (Au commencement), di Dea Kulumbegashvili
- Gagarine, di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh
- 16 printemps, di Suzanne Lindon
- Vaurien, di Peter Dourountzis
- Garçon chiffon, di Nicolas Maury
- Si le vent tombe (Should The Wind Fall), di Nora Martirosyan
- John and The Hole, di Pascual Sisto
- Striding into The Wind (Courir au gré du vent), di Wei Shujun
- The Death of Cinema and My Father Too, di Dani Rosenberg
- Limbo, Ben Sharrock
- Last Words, di Jonathan Nossiter
- El olvido que seremos, di Fernando Trueba
- In the Dusk, di Sharunas Bartas
- Des hommes, di Lucas Belvaux
- The Real Thing, di Koji Fukada
- Évent di Im Sang-soo
- Passion simple di Danielle Arbid
- A Goodman di Marie Castille Mention-Schaar
- Les Choses qu’on dit, les choses qu’on fait di Emmanuel Mouret
- Rouge di Farid Bentoumi
- Souad, di Ayten Amin
- Josep, di Aurel
- Sweat, di Magnus von Horn
- Teddy, di Ludovic e Zoran Boukherma
- February, di Kamen Kalev
- Un médecin de nuit, di Elie Wajeman
- Enfant terrible, di Oskar Roehler
- Nadia (Butterfly), di Pascal Plante
- Here We Are, di Nir Bergman
- Septet: The Story of Hongkong, di Ann Hui, Johnnie To, Tsui Hark, Sammo Hung, Yuen Woo-Ping, Patrick Tam e Ringo Lam
- The Billion Road, di Dieudo Hamadi
- The Truffle Hunters, di Michael Dweck e Gregory Kershaw
- 9 jours à Raqqa, di Xavier de Lauzanne
- Antoinette dans les Cévennes, di Caroline Vignal
- Les Deux Alfred, di Bruno Podalydès
- Un triomphe, di Emmanuel Courcol
- L’Origine du monde, di Laurent Lafitte
- Le Discours, di Laurent Tirard
- Flee, di Jonas Poher Rasmussen