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È scomparsa Milly Vitale

Si è spenta uno degli orgogli di Cinecittà
di Fabio Secchi Frau

giovedì 2 novembre 2006 - News
In pochi si ricordano di lei, eppure Milly Vitale è stata una delle maggiori presenze del cinema italiano quando Cinecittà, e non Hollywood, era la vera Mecca del Cinema. Esordì nel 1947 nel film I fratelli Karamazoff, ma la sua notorietà nasce con Anni difficili di Luigi Zampa, girato nello stesso anno, accanto a Massimo Girotti e Delia Scala. Da allora, la sua filmografia si è arricchita di ben 57 pellicole accumulate in ben 40 anni di carriera, fino al ritiro dal grande schermo e alla morte naturale, a 74 anni.

Figlia del direttore d'orchestra Riccardo Vitale e di una coreografa russa, è stata diretta da Bonnard, Brignone, Mastrocinque e Bianchi in Italia, ma doveva il suo successo internazionale al film Eravamo sette fratelli (1954) di Melville Shavelson, dove recita con Bob Hope e James Cagney: anche se i ruoli da protagonista le sono offerti soprattutto da Giorgio Walter Chili.

Nata e deceduta a Roma, l'attrice, per un breve periodo della sua carriera, aveva vissuto ad Hollywood, in particolar modo dopo il matrimonio con un petroliere americano. Con il divorzio, nel 1970, torna nel Bel Paese, dove interpreta i suoi ultimi film: Annibale e La grande avventura di Scaramouche. Poi si ritira, lasciando impresse, nella mente del pubblico italiano, le sue interpretazioni in melodrammi carichi di lotte di classe, arroganza e ambizione, per i quali è stata tanto amata.

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