Inutile ribadire le qualità di un film che ha tutti i crismi per piacere e per vendere al botteghino. Buona la recitazione, le scene d'azione, la regia, il soggetto e il montaggio. Ma come in tutti i film, è la sceneggiatura l'anima del tutto, e a mio avviso, "Avatar" presenta una trama lineare e scontata, certamente adatta a chi ha poca volgia di riflettere troppo quanto piuttosto di divertirsi, ma del tutto priva di originalità e spessore. Di sicuro un'ottimo prodotto commerciale, nonostante i buoni sentimenti e i temi ambientalisti lodevoli, ma che non lascia il segno e non sorprende. "The abyss" dimostrava certamente più impegno narrativo, ma in "Avatar" la storia sembra non cambiare perché riflette la logica del cinema americano contemporaneo: tanti straordinari effetti speciali che finiscono per nascondere una trama poco impegnativa e ridotta all'osso, come oggi se non ci fosse più nulla di nuovo da dire. Forza, Cameron, puoi fare di meglio!
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marvelman
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domenica 14 marzo 2010
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ho letto bene??
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The Abyss più impegno narrativo??? Ma che film hai visto???
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(di fabian t.)
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fabian t.
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domenica 14 marzo 2010
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hai letto bene: "the abyss" è stato più originale
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Non lo dico solo io, lo dicono (a ragione) anche i critici. In "The abyss" c'era già lo stesso e identico tema filoambientalista con tanto di morale e lieto fine. L'unica differenza è che "Avatar" gioca tutto sui nuovissimi effetti speciali e sulla massiccia campagna di marketing rispetto a "The abyss". In quest'ultimo inoltre era molto più approfondita la relazione tra i personaggi, le caratterizzazioni, le fobie, la suspence e lo spessore psicologico. In "Avatar" tutto questo è secondario rispetto allo spettacolo visivo, certamente eccezionale, ma che nulla riesce ad aggiungere a una sceneggiatura fin troppo semplice e prevedibile. O almeno, questa è la mia modesta opinione.
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marvelman
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lunedì 15 marzo 2010
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ok
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Senza nulla togliere a the abyss, che rimane comunque un film che mi piace in linea massima nonostante abbia un finale un po' inconcludente, penso che avatar sia un film molto più vivo e apprezzabile sia dal punto di vista della credibilità che da quello della storia, per la quale ho avuto molto più interesse nonostante le creature fossero onnipresenti sullo schermo mentre in the abyss si vedevano appena in fugaci apparizioni!!
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marvelman
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lunedì 15 marzo 2010
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senza dubbio
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Puoi dire che è stato più originale the abyss ma per quanto riguarda l'impegno avrei qualche riserva in favore di avatar che almeno ha una storia fatta finita, ok già vista, ma almeno più lineare.
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(di fabian t.)
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valvestino
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martedì 16 marzo 2010
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indubbiamente cameron puo' fare di meglio.
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Scrive C. Wilson, presente nella sceneggiatura di questo film, che l'occultista di origine russa H. Blavatsky aveva lasciato un voluminoso la- voro, anche se confusionario, "La dottrina segreta"; "si tratta - scrive appunto Wilson - di un commento di un'opera intitolata "Le stanze di Dzyan", che la Blavatsky sosteneva fosse stata scritta in Atlantide nella lingua "senzar" e dove si racconta che la razza umana non e' stata la prima ad abitare il pianeta Terra... La quarta razza era stata, per l'ap- punto, quella degli Atlantidei". (C. e D. Wilson, "Il grande libro dei misteri irrisolti", Mondadori Milano, 2009) Ed appunto ad Atlantidei somi- gliano gli abitanti indigeni nella cui societa' caratterizzata da una lingua come la "senzar" devono infiltrarsi gli uomini in una situazione bellica di alta tecnologia.
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Scrive C. Wilson, presente nella sceneggiatura di questo film, che l'occultista di origine russa H. Blavatsky aveva lasciato un voluminoso la- voro, anche se confusionario, "La dottrina segreta"; "si tratta - scrive appunto Wilson - di un commento di un'opera intitolata "Le stanze di Dzyan", che la Blavatsky sosteneva fosse stata scritta in Atlantide nella lingua "senzar" e dove si racconta che la razza umana non e' stata la prima ad abitare il pianeta Terra... La quarta razza era stata, per l'ap- punto, quella degli Atlantidei". (C. e D. Wilson, "Il grande libro dei misteri irrisolti", Mondadori Milano, 2009) Ed appunto ad Atlantidei somi- gliano gli abitanti indigeni nella cui societa' caratterizzata da una lingua come la "senzar" devono infiltrarsi gli uomini in una situazione bellica di alta tecnologia. L'apologo non e' mal costruito, gli effetti speciali dimostrano un barocchismo senza precedenti nel cinema americano, se si eccet-tuano i films di Spielberg e Lucas, ma il Cameron di "Abyss" partiva da una ambientazione "underwater" assolutamente originale, che trova precedenti ad es. nei libri autobiografici di Pipin Ferreras, l'apneista di origini cubane. Cosi' "Titanic" al di la' del "revival" e' un 'opera di spessore sul viaggio in ambiente marino. Coerenza di tematiche e stili che forse risulta sbiadita in questo AVATAR. Influenze pero' questo film riporta: il Kubrick di "Space odissey", e lo Spielberg di "Minority report".
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(di fabian t.)
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