Xiao Ma è un ragazzo di sangue misto, per metà coreano e per metà cinese, che vive facendo il fattorino ed è tormentato da un trauma del suo passato. Capace tanto di esplosioni di rabbia violente, quanto di gesti eroici, vede la sua vita stravolta quando, finalmente, crede di aver ritrovato la ragazza di cui è da sempre innamorato. Lei ora è una dottoressa che ha cancellato il suo passato e non intende permettere che riaffiori. Così, nonostante le buone intenzioni di Xiao Ma, rifiuta l'amicizia del giovane, che però non si dà per vinto e la segue come un incrocio tra uno stalker e un angelo custode.

Attualissimo per via del tema delle molestie e per la complessità delle questioni legate al consenso, non solo sessuale ma pure più semplicemente relazionale, The Bittersweet è un mélo con elementi crime e d'azione di produzione hongkonghese.

La regia è attenta alla messa in scena e in quadro, così come la fotografia (dell'australiano Wade Muller) ricerca spesso soluzioni luministiche espressive, mentre a essere meno raffinati sono i commenti sonori, a tratti invasivi. Si tratta di una storia piuttosto originale, per il rapporto tra i personaggi e i loro ambigui ruoli, oltre che costruita su un mistero del passato che viene lentamente svelato attraverso i flashback, in parallelo agli eventi del presente.

Tra scene d'azione e rabbia, così come di tenerezza e di disperazione, il film si affida soprattutto al protagonista Lee Min-ho, cantante e attore, star televisiva in Corea del Sud fin da bambino. Si è già fatto notare dal pubblico degli appassionati di manga di tutto il mondo per aver interpretato il protagonista dell'adattamento live-action di City Hunter.