Titolo originale | Fubar |
Anno | 2023 |
Genere | Azione, Avventura, Thriller |
Produzione | USA |
Regia di | Phil Abraham |
Attori | Arnold Schwarzenegger, Monica Barbaro, Fabiana Udenio, Adam Pally, Fortune Feimster Aparna Brielle, Barbara Eve Harris, Devon Bostick, Stephanie Sy, Gabriel Luna, Christian Bako, Jay Baruchel, Dustin Milligan, Travis Van Winkle, Tom Arnold, Andy Buckley, Scott Thompson, Simon Phillips, David Chinchilla, John Tokatlidis, Joshua Peace. |
MYmonetro | Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 26 maggio 2023
Gli eroi non vanno mai in pensione, al massimo partono per una nuova missione.
CONSIGLIATO NÌ
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Luke Brunner è un agente CIA prossimo alla pensione, ma quando sta già festeggiando viene convocato per un'impresa che solo lui può compiere, perché lo riguarda più personalmente di quanto immagini. Non solo dovrà estrarre un altro agente infiltratosi nel gruppo del trafficante di armi Boro - che Luke ha considerato quasi un figlio adottivo e del quale ha pagato gli studi dopo avergli ucciso il padre - ma l'agente in pericolo è Emma, la figlia di Luke! Lui l'ha sempre considerata la sua preferita, ma non ha mai immaginato che anche lei vivesse una doppia vita, così come la giovane donna ignora il segreto del padre. Prima ancora di poter fermare Boro, genitore e figlia dovranno imparare a collaborare.
Ideata dal Nick Santora di Reacher, anche FUBAR è una serie vecchio stile, non troppo lontana da NCIS e dove non basta un divertito Schwarzenegger.
Il personaggio della star è senz'altro quello scritto meglio, con le battute meno infantili e a cui è spesso lasciato che sia il volto da duro a suscitare sorrisi divertiti. Naturalmente, perché il gioco funzioni, anche la figlia di Luke, Emma, interpretata da Monica Barbaro, ha una discreta verve, ma non è mai in dubbio chi tra i due sia il vero protagonista. La figlia è in fondo uno specchio del padre che gli ripropone i propri errori di gioventù e gli sbagli che ha commesso con la sua famiglia. Luke è infatti divorziato e spera finalmente che, senza più i continui e inderogabili impegni della CIA a obbligarlo a mentire, la pensione gli dia una chance nel riconquistare la sua ex-moglie, che però nel mentre si è avvicinata a un nuovo uomo.
C'è poi il personaggio di Boro, che ha visto in Luke quasi un padre e a sua volta ignora il ruolo che questi ha avuto nella morte del genitore. Nascondendogli la verità, Luke ha cercato di crescerlo dandogli le migliori opportunità ma rimanendo sempre a distanza, e anche in questo caso le cose non sono andate bene.
Tutto nella serie indica insomma a Luke che dovrebbe essere sincero con le persone che ama, anche se così facendo violerebbe il segreto a cui è professionalmente tenuto. E la figlia affronta analoghi problemi nella sua relazione con il buonissimo Carter, che insegna in un asilo e la ama senza tentennamenti, facendola così involontariamente sentire in colpa ogni volta che gli deve mentire. Tanto che Emma inizia a trovare conforto nei flirt di un collega, con il quale non ha bisogno di nascondersi.
Purtroppo però il livello della commedia precipita non appena i colleghi entrano in scena: sono tutti più o meno macchiette, dal nerd alla lesbica sovrappeso che è goliardica come un maschiaccio, fino al belloccio vanesio, che però è conscio della fragilità emotiva che nasconde. Qui davvero ci si trova dalle parti delle spalle più banali delle serie da network come la già citata NCIS. La CIA è inoltre un'organizzazione di cui si suggeriscono tra le righe gli errori passati, ma che nel presente della serie opera indiscutibilmente a fin di bene per tutta l'umanità, contro terroristi e stati canaglia, senza alcuna ambiguità.
FUBAR vorrebbe essere più una commedia d'azione che una serie di spionaggio, ma proprio le scene d'azione sono coreografate senza alcuna idea: le sparatorie sono il solito repertorio di cattivi con armi automatiche che non colpiscono mai e di agenti Usa con semplici pistole che sbagliano ben pochi colpi. Anche i corpo a corpo, piuttosto rari, ricorrono ai più consueti espedienti di montaggio piuttosto che agli stunt. Nel pilot c'è poi una scena che avrebbe potuto essere davvero spettacolare, nella sua assurdità, ma è risolta con una pessima CGI.
Va meglio con la varietà delle location e tutto sommato le missioni sono congegnate in modo da tenere bene il ritmo, ma la serie si siede non appena i personaggi hanno modo di riprendere il loro tran tran con puerili battibecchi, via via più imbarazzanti per quanto sono scollati dalla gravità della situazione, con minacce persino nucleari.
Banalmente familista poi il messaggio di fondo, dove il villain è il figlio che in un certo senso Luke ha cercato fuori dalla famiglia e che ora torna a punirlo, mentre solo nell'imparare a fidarsi della sua vera famiglia (soprattutto della figlia Emma ma non solo) Luke può uscire dalle peggiori situazioni. Schwarzenegger non manca di qualche battuta che cita la sua carriera, tra True Lies e I gemelli, mentre la parola che dà il titolo alla serie, FUBAR, viene pronunciata solo sul cliffhanger dell'ultimo episodio. È l'acronimo di Fucked Up Beyond All Recognition e indica una situazione compromessa in modo irreparabile. A fronte dell'epilogo ancora più assurdo e pedestre delle puntate precedenti, la parola diventa adatta a descrivere non solo il punto di non ritorno raggiunto dai personaggi, ma pure il "salto dello squalo" della serie stessa.