Titolo originale | Até que a Música Pare |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Brasile, Italia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Cristiane Oliveira |
Attori | Cibele Tedesco, Nicolas Vaporidis, Elisa Volpatto, Hugo Lorensatti, Cleri Pelizza Tamara Zanotto Padilha, Teti Tedesco, Jonas Piccoli. |
Uscita | giovedì 28 marzo 2024 |
Distribuzione | Lo Scrittoio, Solaria Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,84 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 26 marzo 2024
Cosa può scuotere un amore durato una vita? Cosa supera i limiti della nostra tolleranza?
CONSIGLIATO SÌ
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Chiara è una donna che trascorre gran parte del tempo da sola dopo che il figlio Vancarlo se ne è andato di casa. Il marito Alfredo, con cui è sposata da più di 50 anni, continua a lavorare come venditore ambulante malgrado i problemi di salute. Ma soprattutto non si è mai ripresa dalla morte del figlio maggiore. Un giorno va a pranzo da una cugina dove conosce il nuovo fidanzato della figlia, un italiano buddista. Chiara è molto interessata all'argomento e si convince che il figlio defunto si è reincarnato nella tartaruga che il marito ha portato a casa. Non dice però nulla ad Alfredo che inizia ad accompagnare nei suoi viaggi. Quando però la tartaruga viene smarrita, entra in crisi.
Fino alla fine della musica non è soltanto un film sul lutto e sulla solitudine ma anche sul crudele deterioramento di una relazione sentimentale.
Lo sguardo della cineasta brasiliana Cristiane Oliveira coincide spesso con quello di Chiara. È attraverso i suoi occhi che si vedono i cambiamenti nella sua famiglia dopo un lutto a cominciare dal suo sguardo dalla finestra in cui vede il figlio vendere la moto. Con lei si attraversa la casa vuota, dove attraverso gli oggetti (i libri di filosofia, il materasso nella camera da letto) sembra di avvertire la presenza nascosta del figlio defunto.
La regista mostra la necessità della protagonista di aggrapparsi al proprio passato per poter affrontare il presente. Per questo la lingua delle proprie origini ha un'importanza fondamentale; parte dei dialoghi del film sono infatti in 'talian', lingua brasiliana ufficialmente riconosciuta nel 2014 nata dall'incontro tra il portoghese e le lingue degli immigrati del Nord Italia, arrivati in Brasile nel 19° secolo. Tra questi ci sono quelli a tavola di Chiara e il marito. E Oliveira mostra il contrasto tra il suono musicale di questo linguaggio e i contrasti tra Chiara e il marito evidenti nei dialoghi a tavola o nel viaggio in auto quando si passa dalla dimensione di un film domestico chiuso nel proprio spazio a un road-movie.
C'è uno sguardo attento sul paesaggio, sul 'realismo dei sentimenti' dove tra i momenti più autentici c'è il rapporto tra Chiara e la nipote. Così come si avverte uno studio dietro le parole sulla filosofia buddista, di cui si fa inizialmente portavoce il fidanzato della figlia della cugina interpretato da Nicolas Vaporidis.
Forse è troppo semplicistica l'immagine della tartaruga come visione fantastica, potenziale reincarnazione del figlio morto, ma mostra al tempo stesso la volontà di Oliveira di non seguire un'unica strada ma di provarne a intrecciare diverse. Con questo mostra l'inafferrabilità e l'imprevedibilità della vita, resa in maniera molto più efficace nei silenzi piuttosto che nei dialoghi che a tratti possono risultare superflui perché il volto di Cibele Tedesco racconta molto del suo personaggio anche solo con un'inquadratura.
In più poteva essere meglio approfondito l'eco di uno scandalo di un politico corrotto di cui si sente la notizia in tv e la discussione tra Alfredo e Bea, altra figlia della coppia, sulla legittima difesa. Ma riesce comunque a far sentire una continua instabilità accentuata nella parte finale, dove dopo la crisi c'è la possibilità, o meglio, la speranza di un miracolo come nella processione di Viaggio in Italia di Rossellini e a convivere con i propri fantasmi.
Al suo terzo lungometraggio come regista, Cristiane Oliveira (che è anche produttrice e montatrice di film diretti da altri) continua a concentrare la sua attenzione su personaggi femminili. La protagonista di Fino alla fine della musica (Até que a Música Pare) è una donna non più giovane, il cui marito esercita ormai da anni un'attività commerciale ambulante, un po' piazzista e un po' intermediario. [...] Vai alla recensione »
Nel sud del Brasile c'è una comunità di immigrati italiani che parla il talian, un dialetto che unisce veneto e portoghese. Tra loro, Chiara e Alfredo, un'umile coppia di anziani dalla vita dimessa e rurale. L'elaborazione del lutto, qualche segreto familiare e la crisi spirituale di Chiara sono gli elementi attraverso cui Oliveira osserva con sguardo austero e paziente una comunità radicata nel territorio, [...] Vai alla recensione »
Parte dei dialoghi di questo film sono in talian, una lingua brasiliana ufficialmente riconosciuta nel 2014 e formata dall'incontro tra il portoghese e le lingue degli immigrati del nord Italia, arrivata in Brasile nel XIX secolo Appare quasi fosse una sorta di disclaimer. A raccontare realtà condivise, seppur separate; a indirizzare - anche simbolicamente - una pellicola che fa di vicinanza e distaccamen [...] Vai alla recensione »